FaraEditore, 2011 € 11,00
recensione di Narda Fattori
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPfF4gShy9ZUSgBeu39jn_vgT0GKxpPyWKJKAGgJfTh1XBeVHyUGIT9o_EpEMoC7dU6ojhs8LUD4vdoEg7gUk0FGerrEbN_k10yQ7Nm2e1nGT1mUB0a5dP9e3tOxsH9Llo6g08-ureJVE/s320/covsuture.jpg)
Partendo dal titolo, sappiamo tutti che le suture sono le cuciture che rammendano lo strappo, le ferite; dunque un libro di suture per scegliere la resistenza che tutto frappone al mutamento che potrebbe avere la smorfia del disfacimento, o far sentire il vuoto della presa fra le dita. La differenza semantica con resistenza di resilienza spiega ancora meglio come il poeta si ponga come tutto ciò che è sulla terra in situazione di analogia, dunque di essere, anche di metalli e minerali che alla disgregazione offrono resilienza.
Stupisce come un autore giovane come Artioli abbia conquistato una tale maestria che, modernissima, si situa per armonia del dettato, con i classici del secondo novecento: “Quando gli anni erano delle fionde / o dei fossi,/ lo stupore chiamava / la salamandra nel retino, le mani d’argilla / e s’andava per campi come / pirati a perdifiato / come se la luna mai arrivasse / nella pianura / d’orzo o nel buio minaccioso / delle favole, correvamo / senza bisogno di certezze, / rapide frecce giovani rondini.”
Ma presto si scopre che questa felicità innocente non ci appartiene più, che la salsedine segna una tacca nell’andare, e noi siamo mappe di un disagio che si situa nell’essere, in questo stato dell’esistere; ormai il prezzo da pagare alla vita, una vita di esilio, l’unica di cui conosciamo le vibrazioni negative, è la resilienza. L’amore della donna è gioia e sconforto quando muta e si trasforma e al suo posto troviamo “Il lato freddo del cuscino”; nell'opera molte sono le poesie dedicate alle donne, alla mamma in primis, all’amata poi, amore che si veste di comportamenti quotidiani, che ha oggetti e luoghi per riconoscersi. Poi c’è l’amore che ci aspetta e non tradisce, l’amore divino, le braccia a cui solamente ci si può affidare senza apporre resilienza, esse rappresentano, come la madre, l’amore che non chiede, l’amore che dona.
Il libro è composto da cinque campiture, divise solo da una pagina bianca, da un lieve scarto tematico.
È stato un vero piacere leggere Artioli, così ricco di stimolanti fragilità da stringersi addosso come un cappotto e dunque farne un parapioggia, un parafulmine, un riparo per la vita perché tante piccole debolezze insieme fanno forza là dove si situa il nucleo dell’io.
1 commento:
Grazie Narda per questa preziosa nota! Hai colto nel segno molti punti chiave della mia raccolta. :)
Luca.
Posta un commento