lunedì 15 giugno 2009

Su Sciure e papagne di Giovanni Taufer

DOMICELLA, 2009


recensione di Vincenzo D’Alessio

L’ultima raccolta di poesie in dialetto napoletano di Giovanni Taufer si colloca nella scia della ricca produzione che caratterizza la poetica del maestro elementare di Lauro (AV). Il Nostro è stato premiato al “Città di Solofra” in diverse edizioni ed ha riscosso nei giovani un corale consenso per le sue composizioni altamente musicali. Le quartine rimate in modo alternato, si servono di un verso breve o lungo fondato su cinque sillabe che si scioglie a modello di canto.
Gli argomenti trattati in questa raccolta riprendono i temi che hanno formato, dalla prima raccolta, gli stilemi della ricerca poetica: la bellezza della vita, la donna in tutte le sue sfaccettature: compagna, amante, idolo di beltà; i mali del mondo, la lotta della gente povera per ridurre l’effetto delle disgrazie della propria esistenza grama. Non mancano componimenti dedicati a personaggi e fatti particolari. Si riscontrano all’interno dei versi modelli usuali e proverbi del dialetto napoletano.
Insomma, il maestro del dialetto napoletano (con qualche venatura di dialetto irpino), ci rinnova la musicalità della sua poesia riportando quella lingua “dotta” cara ai grandi poeti napoletani come Di Giacomo, Viviani, Nicolardi. Tutta la raccolta contribuisce a trattenere nella memoria del lettore, e anche in quella collettiva, il dialetto napoletano che resiste alla lingua italiana da più di cento anni per non sparire dalla parlata comune.

Giugno, 2009


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