L’anti-ego-centrismo del tardomodernismo
Cosa replichiamo alle accuse di ego-centrismo? Cos’è, l’egoismo? Etimologicamente rappresenta la centralità dell’εγώ, o, con totale derivazione protoindoeuropea, dell’éǵh₂om. A meno che l’interlocutore si riferisse a sciocchezze freudiane, come il Super Ego, intrerpreterei l’accusa di Ego Super come di ego-centrismo, «thinking only about yourself and not about what other people need» (Oxford Dictionary). Chiudo in venti secondi: l’«ego-centrico» è colui, che fondati una serie di collettivi, cerca di dare «voce», con un «noi» collettivo, alle esigenze di disconoscimento identitario sue e altrui o chi continua a utilizzare la strategia difensiva dei «cazzi miei»? La Corte ammetterà che «ego-centrico», o causa coltivazione opportunista di suo business (Panìa) o a causa di rassegnazione/sfiducia o a causa di scarsa attitudine organizzativa (il «noi» si organizza) è chi continua a utilizzare la strategia difensiva dei «cazzi miei». Può essere Pozzoni un «ego-centrico»: crea centri anarchici autogestiti, case editrici solidali, movimenti artistici collettivi, rinunzia, contro il suo interesse accademico alla mono-grafia a favore dell’uso recidivo e costante del collettaneo, si ritira, abbandonando ogni ruolo e ogni spazio nel momento stesso in cui denuncia l’esigenza di un cambiamento di paradigma. Che «ego-centrico» centrato sui bisogni e sulle esigenze altrui! Come lo definirebbe il PM, un «ego-centrico» engaged sul sociale? Cioè un «socio-centrico» dotato di un robusto εγώ indispensabile a fare fronte alla continue accuse di «ego-centrismo» formulate da business p(o)ets, rassegnati/sfiduciati (frustrati) o inadatti all’organizzazione. O da chi? Da chi dovrebbe essere a fianco di Pozzoni ad arietare le mura dello Stato Pontificio... Chiudo il caso, mi sostituisco alla Corte e condanno l’interlocutore alla lettura dell’opera omnia Mondazzoli di Cesare Viviani (fondamentale nella storia della letteratura italiana).
Proviamo a immergerci nel fondo della questione come un sottomarino atomico russo che, invece di lanciare dodici testate termonucleari sull’Ucraina, chiudendo l’annessione, come contraccambio alla financial invasion EU in Bulgaria o Moldavia e al tentativo di destabilizzazione sociale in Serbia e Bosnia come strategia di allargamento di UE e Nato, esplori ogni forma di «ossessione» del tardomodernismo e del suo leader. L’εγώ, nella maggiore testimonianza dell’ellenicità marginale, è la μῆνις di Achille, tradotta erroneamente da Monti con «ira». La μῆνις dell’«ego-centrato» Achille, è rivendicazione di una dignità offesa o di una identità misconosciuta. Giorgio Linguaglossa - in uno scritto che non trovo- analizzava ottimamente l’istinto della «rabbia», che, senza spiegazioni omeopatiche non-scientifiche freudiane o lacaniane, è, con l’ausilio delle neuroscienze (la neuroestetica dovrebbe essere la base delle cognizioni di ogni artista), stimolo del cervello a rilasciare catecolamine, che stimolano azioni auto-tutelanti, immediate, e adrenalina/noradrenalina che innescano un eccitamento aggressivo focalizzante duraturo. La catecolamina causa un immediata esigenza di auto-difesa («aggressività», ira, ὀργή o fuga); l’alternanza adrenalina/noradrenalina causa una recidiva reazione contro la fonte della rabbia, cioè la richiesta di riconoscimento identitario. La strategia lirico/elegiaca dello Stato Pontificio, appoggiata dal trust Mondazzoli, coi suoi vertici crimino-estetici, cooptativi ed escludenti, è una strategia di insonorizzazione (silenziamento come rifiuto d’identità artistica e damnatio memoriae come rifiuto dell’esistenza di una identità artistica). L’artista tardomodernista, canalizzando la sua μῆνις in bund, kolektivne e assemblee ostinate (e contrarie), ha il diritto di ottenere una dichiarazione di identità artistica, agendo (artista agens) con una contro-strategia hijacking «shock, shame, fear, and anger» contro le strategie di insonorizzazione dei membri dello Stato Pontificio, neutralizzando con lo shocking estetico Papa re, cardinali, curiali e curialini e arrivando, finalmente, alla loro eliminazione artistica, con recupero della sua identità strategicamente misconosciuta. Questo è «ego-centrismo» o tentativo di recuperare una identità artistica derubata da una banda di business artists?
Kolektivne NSEAE

Nessun commento:
Posta un commento