poesie di Flavio Vacchetta
LE FORMICHE
corrono sul ciliegio
si toccano
si scontrano
non si vedono
si ignorano
piccole ma importanti
meditazione continua
divaga la speranza
di incontrarle
sulla pista cosmica
del sole
MARVI
sogno con occhi
appesantiti sul talamo
di Marvi
la tazza del caffè
ricolma in orlo
olezzi d'oriente
ed io
pallido sul tuo seno
corroso dal nulla
che sento e non vedo
NEL BOSCO
nell’aria si gioca
inedita stagione
fiori rossi e parole
voci di cambio nel rio
quiete solenne nel bosco
silenzio e foglie
corde d’arpa
emozioni da
suburbanità
Mentre ammiro dalla finestra
la regolarità della stagione
tu ascolta questi passaggi
ripetuti da secoli
per poi sparire indegni
macchine, alberi, persone
spente luci che fluttuano
ancora s’ode il rintocco
del caro campanile
I BAMBINI DI GAZA
guardate l’edera
il muschio avanzato
attenzione e meraviglia
guardate i bambini di Gaza
imprigionati nei cortili
in cerca di cibo
buttato disperso
a fatica riescono ad allacciare
i nodi della vita
il cuore mi fa sentire in lacrime
con la bellezza
ma qui i bambini di Gaza
nella loro triste vita
hanno solo trovato ceneri
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