giovedì 9 gennaio 2025

Verso dopo verso ho ritrovato i miei “da quando non ci siete”

Da quando non ci siete di Stefano Bianchi
Fara Editore
Poesia
Pagg. 80
ISBN 978-88-9293-095-7
Prezzo Euro 7,00

recensione di Renzo Montagnoli pubblicata su Arte insieme



La memoria

Il tema della memoria è uno dei più diffusi in poesia, un po’ perché parlare del proprio passato ha l’indubbio vantaggio di non richiedere particolari doti di creatività, un po’ perché ci si illude che soprattutto gli anni più lontani della nostra esistenza, che corrispondono generalmente alla fanciullezza e alla pubertà, siano stati i migliori che ci potessero capitare.
In quest’ottica credo debba essere vista questa raccolta poetica di Stefano Bianchi, capace di ricordare con il rimpianto malinconico di chi sa che certi eventi non si potranno replicare, che certe persone che abbiamo incontrato non sarà più possibile vedere di nuovo ( Che la vita è bella me l'hai insegnato tu, morendo.)
Se rievocare rinforza il nostro desiderio di proseguire, pur tuttavia ha i suoi limiti nel senso di sconforto che si accompagna sempre al piacere di illudersi di rivivere determinate epoche. Bianchi mette nero su bianco le sue sensazioni, le sue emozioni rammentando e scrivendo di quando era bambino, parlando d’amore, del tempo che passa, spesso e volentieri con indovinate visioni della natura che non solo è palcoscenico dei suoi versi, ma ne è intima struttura, è il mezzo con cui meglio comunicare. E le parole, se opportunamente amalgamate, se intelligentemente scelte, hanno la capacità di trasmettere a chi le legge le stesse sensazioni e le stesse emozioni, come è possibile verificare in Dove?:

Dove sei?
In quel cielo di nuvole alte
colorate di nero dal sole
come una lanterna dietro a un telo?

O nel verde sentiero che corrono
in discesa i bianchi cani del nord
a quest’ora della sera?

Delle chiome gemmate di aprile
sento la stessa pelle addosso,
pure mi costringo a inseguire
la corsa di una vita che non è mia,
che non è nostra.

Non indovina la strada per casa,
quando bastava ascoltarti un secondo
allora.

O sei nell’acqua del fiume che passa
una volta ma poi non si ferma?

O nell’aria che vola in montagna?
Così pulita e leggera come
la tua anima e le tue parole
che mi tengon per mano stasera?


Fra una citazione e l’altra di autori famosi il poeta nel ricordare si abbandona a riflessioni coinvolgenti, come quella sul tempo, così dolcemente scandito con una visione di un fenomeno della natura (Il tempo cade a fiocchi piccoli come la neve / che se lo lasci fare / stende una coltre spessa quanto l'oblio / sulle cose che crediamo importanti.), una poesia che ha tanto dell’aforisma quanto generale e perfettamente logico è il concetto esposto.
Nel leggere questi versi si finisce un po’ con il ripercorrere il nostro passato, ci si lascia condurre per mano a quella serena malinconia che assale il navigante al tramonto, e forse noi, anno dopo anno, giorno dopo giorno, non siamo altrettanti naviganti nella luce del tramonto?
Il mio giudizio forse è poca cosa, ma si sono sentito da subito in sintonia con l’autore, verso dopo verso ho ritrovato i miei “da quando non ci siete”.

Continua su Arte insieme

Nessun commento: