sabato 28 settembre 2024

“Scegli se sentirti fortunato, saggio, furbo o in colpa.”

Nino Di Paolo, Specchi asimmetrici, Chiare Voci 2024 









recensione di AR

È un diario distillato in versi, questo nuovo libro di Nino Di Paolo in cui fatti di cronaca (morti bianche sul lavoro, episodi di razzismo, la sfalciatura del covid…) a volte di rilevanza storica (la resistenza partigiana, il ’68, gli anni di piombo, il G7 di Genova, ecc.) vengono “rispecchiati” da momenti importanti del vissuto dell’Autore, fino a concludersi con la grande domanda sul senso del tutto. Troviamo infatti nella poesia finale (costituita da incisivi settenari, metro molto presente nella raccolta) – 20. Prigionieri dello spazio tempo – questa chiusa: “Poi pure l’Universo / si contrarrà in un punto / o, invece, ogni sua parte / ogni sua particella / si staccherà dall’altra / senza guardarsi più.”
E in Specchio di 20 (e di tutto il resto) siamo subito provocati da questa domanda: “Esiste una quota immateriale / che sfuggirà / all’esaurirsi dell’Universo?”
Il ritmo poetico di Nino è intriso di un saggio realismo che è capace, però, di indignarsi ed è sempre empatico (cfr. ad es. Specchio di 11, riportata parzialmente in quarta di copertina, v. qui sopra) e quindi non ci lascia indifferenti. Riporto di seguito alcuni passaggi di altre poesie: “se colui di cui narri / è segnato da uno stigma / troverà sempre  uno stolto, / o due o cinquecento / che chiuderanno le porte del posto / dove lo presenterai.” (Specchio di 18); “Perché il disgusto / che saliva dal petto / lo dovevo provare / e provare il disprezzo / verso chi, della Croce, / non capiva che niente.” (Specchio di 16); “che senza il desiderio / di una vita ugualitaria / la vita stessa tutta / non ha poi senso alcuno.” (Specchio di 13); “solo il mio silenzio / può renderti rispetto / silenzio verso te / ed urlo verso il cielo.” (Specchio di 7; la poesia 7. La tua eternità, inizia come segue: “Quando la compattatrice / ti ha risucchiato”).
Da leggere la bella e perspicua Prefazione di Elisa Malvoni che fornisce importanti coordinate per navigare queste pagine potenti e discrete al tempo stesso: sta a noi far vibrare, con la voce del poeta, le nostre corde più intime e umane.

PS Il verso posto a titolo di questa recensione è tratto da Specchio di 5.

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