giovedì 1 agosto 2024

Ecco i vincitori del Faraexcelsior 2024

Grazie di cuore alla giuria composta da Adalgisa ZanottoDaìta Martinez, Fabrizio Azzali, Filippo Tonti e Franca Oberti per la competenza e la passione e complimenti vivissimi ai vincitori! Per la sez. Racconto/saggio v. qui

Faraexcelsior 2024 

sez. Poesia


Primi classificati ex aequo


Trovare un cuore di Socrate Toselli (Latina) 



Socrate Toselli ha 37 anni e vive a Latina, dove svolge la professione di avvocato dopo essersi laureato presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 2010.

«La poetica di questo autore non rispetta le rime, non la metrica, ma offre spazi di pensiero, di riflessione. Sono sprazzi di luce e fulmini a ciel sereno, sono piccoli laser che penetrano nella mente di chi legge. C’è molta amarezza in certi versi, ma anche consapevolezza per una realtà incontrollabile e indefinibile. C’è tanto bisogno di eternità, eppure la certezza che ogni attimo è già eternità e si confida nella resurrezione. “… E non c’è nulla che possa dirsi nuovo / Il tempo ogni giorno abusa della vita…”. Ho gustato la semplicità dei versi, l’esposizione del concetto, piuttosto che la ricerca sofisticata delle parole. Si percepisce la semplicità e la naturalezza, non servono le metafore. Talvolta l’autore entra nel delicato spazio spirituale “… Nel mondo è assente, prima che Dio, l’uomo…” come se nel tempo circolare si evitasse spesso di contemplare il sacro.” (Franca Oberti)

«Il tempo, folgorante tempo, accordo di un perpetuo vacillare tra origine e incantamento al principio che interno regge il consueto e l’inaudito di un quotidiano marcato sull’indizio ontologico del ni-ente, misura e compimento quale temine assoluto di un sempre ritorno. Ritorno quale matrice riflessiva di una interrogazione che ha cadenza ritmica nella forza espressiva del linguaggio capace di sostare sul senso dell’eterno significante la sua tensione quale concettuale oscillazione dell’esistere.» (Daìta Martinez)



Lettere dal fronte di Cesare Cuscianna (Caserta)


Cesare Cuscianna è medico e psicologo. Ha vinto nel 2002 il premio Cesare Pavese per la poesia inedita, sezione medici scrittori. Per la poesia singola ha vinto il Premio Giovanni Bertacchi - Scia di Buone memorie 2023. Con sillogi inedite di poesia ha vinto il Premio Samnium 2022 e il Premio Xenia Book Fair 2023. Ha pubblicato il romanzo La Malerba (Antigone Edizioni 2009), finalista al Premio Calvino 2009 e la raccolta di racconti L’ippopotamo nella neve e altre vite ancora (L’Erudita 2022), vincitore Concorso Argentario 2022 e Premio Città di Arcore 2023.

«Quel che resta in cuore e nella mente dopo la lettura di Lettere dal fronte è la conferma che la guerra è semplicemente una assurdità. Un’orribile assurdità. Versi coraggiosi osservano, esplorano, pensano, desiderano, scavano, appuntano sentimenti e momenti intimamente profondi, situazioni tragiche. Poesia riuscita, piena di significato, non è da tutti andare incontro al fronte di guerra e “starci”… I versi lambiscono la strofa successiva. Il carico pesante di ciò che è il luogo diventa canto libero e aperto comunque alla fiducia, al coraggio. A un senso di speranza pura. Forse sarebbe bella, la notte / su un tiepido campo / di stoppie / spezzate al lento fuoco delle stelle.» (Adalgisa Zanotto)

«In versi fortemente densi di significato e caratterizzati da una musicalità aspra, dolente, l’autore inscena quella che potremmo definire una sorta di  metafisica del reale. La metafora della guerra, descritta nei suoi segni materiali  più drammatici e crudi,  diviene allegoria di una condizione  spirituale perenne, che finisce per coincidere con l’intera esistenza, con le sue pungenti contraddizioni, la sua insensata e sostanziale violenza, la difficoltà ontologica di spezzare la solitudine aprendosi agli altri nella condivisione del dolore ineluttabile.» (Fabrizio Azzali)


Secondi classificati ex aequo


Se mi conosci di Vincenzo Mastropirro (Bitonto, BA)


Vincenzo Mastropirro poemusico (Ruvo di Puglia) vive a Bitonto (BA). È flautista, compositore, poeta, didatta. Ha inciso oltre 20 CD, ha suonato in Teatri prestigiosi, in varie formazioni, in Italia e all’estero. In poesia ha pubblicato nove raccolte. Tra i numerosi premi letterari, gli è stato conferito il Premio Lerici Pea 2015 - Sezione poesia in dialetto Paolo Bertolani, Premio Poesia Onesta 2016 Falconara Marittima (An), Premio Nazionale Galbiate (Lecco) 2018, Premio Giannone Città di Ischitella 2019.

«Si apprezza l’originalità dello stile e del contenuto, la vivacità espressiva ottenuta attraverso la sapiente mescolanza delle lingue madri, italiano e dialetto. La silloge è strutturata con delicata attenzione in modo da consentire a chi legge di ricostruire il senso profondo di un viscerale legame con la madre e con la morte.» (Doris Bellomusto)


Appunti eoliani di Guglielmo Aprile (Casamicciola Terme, NA)


Guglielmo Aprile è nato a Napoli nel 1978. Attualmente vive ad Ischia, dove si è trasferito per lavoro. È stato autore di alcune raccolte di poesia, tra le quali Il dio che vaga col vento (Puntoacapo Editrice, 2008), Nessun mattino sarà mai l’ultimo (Zone, 2008), L’assedio di Famagosta (Lietocolle, 2015); Il talento dell’equilibrista (Ladolfi, 2018); Il giardiniere cieco (Transeuropa, 2019); Falò di carnevale (Fara, opera I classificata al concorso Narrapoetando 2021); Il sentiero del polline(Kanaga, opera I classificata al premio Arcore 2021); Thanatophobia (Progetto Cultura, opera I classificata al premio “Mangiaparole” 2021); per la saggistica, ha collaborato con alcune riviste con studi su D’Annunzio, Luzi, Boccaccio e Marino, oltre che sulla poesia del Novecento.

«Per la chiarezza e la fedeltà a quella che sembra una devozione. Per il trasporto verso una meraviglia che scalfisce lo sguardo e modella il contesto, l’essenza e la natura delle cose. Per una lingua semplice con un baricentro teso a rimanere, a sedimentare. Per versi come: e a volte nella roccia riconosco / un profilo pauroso, che mi fissa / con rancore e mi sfida: e arrivo a credere / che abbia uno sguardo la materia muta, / che un’ombra viva in essa sia racchiusa – / era quella la faccia di Barabba.» (Filippo Tonti)



Opere votate


Sete di Barbara Rosenberg (Milano)



Barbara Rosenberg è nata a Milano nel 1971, in una notte di plenilunio, all’inizio di settembre. Ha studiato scrittura creativa, frequentando i corsi di Raul Montanari e della Scuola Civica Paolo Grassi. È tra i fondatori dell’Associazione culturale Equinozio e si occupa della programmazione delle attività culturali di narrativa e poesia. È laureata in Scienze dell’educazione all’Università Bicocca e crede nell’arte come strumento di educazione e trasformazione. Ha pubblicato con Fara editore: Piccolo canzoniere di città, una raccolta di racconti e Storie con un altro finale. Il Romanzo Il viaggio in Germania è stato pubblicato da Tralerighe libri e ha vinto il premio Nabokov 2018. Languishing è la sua prima raccolta poetica (Edizioni Nulladie 2022). Il suo motto: “Per la stessa ragione del viaggio… viaggiare” (Fabrizio de André).

«Non so cosa mi ha spinto ad approfondire la lettura di questa silloge, inizialmente valutata caotica; di sicuro mi ha colpita le varietà dei contenuti. Meriterebbe un ordine per agevolare un lettore disattento. I personaggi mitici o storici citati, sui quali l’autore insiste, per evidenziarne le peculiarità, incuriosiscono e potrebbero essere oggetto di una raccolta particolare; è un’analisi personale, ovviamente, ma offre spunti di riflessione. Altre composizioni, propriamente intime, offrirebbero un andamento ritmico, un leit motiv col quale imparare a “leggere” l’autore. Deliziosi gli haiku. Ho apprezzato la poetica, ma confido nel ravvedimento dell’autore per una raccolta più coerente e leggibile.» (Franca Oberti)



Malinconia del ritorno di David Tognoli (Edolo, BS)


David Tognoli, Edolo (BS) 25-06-84, manager nella GDO, chitarrista e cantante. pubblicazioni: NEW POPS, haiku del nuovo millennio, Erga 2018, raccolta di haiku; La foresteria, Albatros 2020, silloge narrativa e poetica; NON SI LITIGA CON IL CIELO, Porto Seguro Editore 2021, romanzo in forma poetica; CATARSICO, Porto Seguro editore 2022, poema a quattro mani, con Lorenzo Gafforini. In uscita: TORNARE A CASA, Robin edizioni, Trilogia poetica.


«Per un’intonazione lirica capace di accogliere le diverse voci del sentimento. Per la domanda: Qual è l’impresa da compiere? che ci pone davanti al vuoto e che radicalizza ogni nostra scelta. Per i versi che mordono e strappano e per quelli che diventano prosa rimanendo tonici e rumorosi.» (Filippo Tonti)



Questa messe impura di Felice Di Benga (Roma)



Felice Di Benga è nato a Napoli nel 1955 dove si è laureato in Scienze Agrarie e ha conseguito un successivo Dottorato in Economia Agraria. Vive a Roma da ben più di quarant’anni. Ha girato tutto il mondo e conosce cinque lingue. È uno storico non di professione ma da cultore della Scienza storica, quale scienza declinata nelle sue diverse accezioni (civile politica sociale militare ed umana). Il libro, raccolta poetica, Ci troviamo soli a consumare FaraEditore, è stato segnalato al Concorso Faraexcelsior 2020 e pubblicato (2° nella sezione Poesia Ermetica del Premio Leandro Polverini 2021; Menzione d’Onore al Concorso APS Euterpe Jesi 2023; Premio L’Arte in Versi per la poesia E se; attestato di Merito ALI Penna d’Autore per la poesia Le stagioni dei sogni; Premio della Critica Poesia edita Cignus Aureus 2024. Scrive poesie dall’età di 13 anni.

«In questa antologia poetica già il titolo ti mette curiosità. Ci trascinerà / questa messe impura / che fa di ogni giorno un unico fascio indistinto. Di fronte a poesie robuste che scuotono, sei scosso da un’aurora silente e sussurrata. La materia invisibile si presenta in versi che vegliano e vigilano, mentre scende quel filo umile ma prezioso che armonicamente ti delinea l’alimento di una direzione: Ma se trovi un filo d’erba / ancora bagnato / allora puoi iniziare / a dimenticare / quel caldo nudo / e incolore. Ciò che costruiscono è il sussurro di un verso vigoroso, in grado di autointerpretarsi e di lasciare traccia viva: Il mio Dio caduto / cammina lento verso / l’infinito / con del pane in mano…» (Adalgisa Zanotto)


Oltre la linea dell’aquilone di Roberto Casati (Vigevano, PV)



Roberto Casati ha pubblicato le raccolte di poesie: Amore e disamore (Edizioni Lo Faro Roma - 1984), Roma e Alessandra (Edizioni Tracce Pescara - 1986), Coincidenze massime (Edizioni del Leone Spinea - 1988), Ipotesi di fuga (Edizioni del Leone Spinea - 1992), In navigazione per Capo-Horn (Edizioni del Leone Spinea 1999), Carte di viaggio (Guido Miano Editore 2016), Appunti e carte ritrovate (Guido Miano Editore 2020), Come armonie disattese (Guido Miano Editore 2024). Hanno scritto della sua poesia, fra gli altri: A. Coppola, F. Piccinelli, G. Barberi Squarotti, M. Ferrante, A. Cappi, P. Ruffilli, P. Codazzi, N. Di Stefano Busà, R. Carifi, G. Ladolfi, G.D. Mazzocato, G. Miano, E. Concardi, N. Pardini, E. Dalla Libera, R. Piazza, G.A.Palumbo.

«È delicata filatura la voce percorsa sul segno dell’attimo rivelato sul margine di un sentiero voltato alla scena di una mancanza che tracima la piega delle labbra laddove il mistero della vita scuote la linea di un orizzonte che indora il seme sul precipizio del cuore, e lì abitare. Immagini di un passato che si edificano quale paesaggio spirituale significante un presente che respira di suo poetico candore malgrado il dolore o forse proprio per il segno marcato sull’assonanza del perduto metaforicamente inteso quale viatico riparo dall’assenza di un angelo che si continua alla notte come piccola stella indicativa di una fragilità composta sul limitare del silenzio che ha casa nella memoria. (Daìta Martinez)


Questo inquieto vivere di Pierluigi Biondaro (Minerbe, VR)



Pierluigi Biondaro (59 anni) vive con la famiglia a Minerbe, in provincia di Verona e lavora in una banca. Scrive versi per passione dall’adolescenza quando, frequentando il liceo classico, ha conosciuto e amato i poeti e le poetesse dell’antichità greca e latina e la poetica ermetica di Ungaretti e Quasimodo. In età giovanile e adulta si è appassionato anche di Gibran, Tagore, Lee Masters e della poesia mistica. Ha composto in tutti questi anni circa 200 poesie. Premio Città di San Bonifacio 2023; Premio di poesia Simone Lorici Menzione alla poesia Indicativo presente; al 49° Premio Internazionale Casentino (2024) sezione Amica Foresta III classificato con la poesia Di tre gocce; Premio Rodolfo Tommasi con la poesia Canna palustre.

«Si apprezza la misura dei testi, l’attenzione alla musicalità dei versi e alle immagini. I vari  componimenti restituiscono nitidamente l’inquietudine e la vitalità di un’anima capace di creare legami di profonda connessione con la natura.» (Doris Bellomusto)

«L’inquietudine sorpresa da una costellazione sussurrata nella dinamica di un solfeggio celeste avvertito quale segno d’amore nel suo colmo sinonimo embrionale, un incontro prossimo con l’indiviso della vita intesa in ogni sua più piccola particella essente il respiro antico della sera sul volto nascente di un continuo andare dentro al ricamo della natura, sorgente e raccolto di un germoglio di luce come mano posata sul cuore, tra due lacrime di Dio. Espressiva poetica in risonanza col creato. (Daìta Martinez)



La caminéda (La camminata) di Marco Marchi (Longiano, FC)



Marco Marchi nato a Longiano il 10 giugno 1944. Ha scritto 5 romanzi: Quelli dell’Eldorado (Longo 1986), Il gelato è una cosa seria (Diabasis 2004), Quelli dell’Eldorado (Perdisa 2007), Terra e Destino (Perdisa 2008, premio Pescara), Sulle orme di Rocky marciano (Ed. Europa 2017, premio Milano international), Gianni Di Bologna (Persiani editore 2019). Due raccolte di poesie: Os-cia! (Ponte vecchio 2020), A i sarèm sempra (Ci saremo sempre) (Fara 2023, Primo classificato al concorso Narrapoetando) e L’ariout - La rivincita (Fara 2023, vincitore Faraexcelsior)

«La raccolta in dialetto romagnolo condensa, in sapida alternanza di versi essenziali di fresca vena popolare, situazioni di tutti i giorni, ricordi, rimpianti di un tempo lontano, salaci ritratti di personaggi e situazioni, umili affetti e sprazzi di agrodolce saggezza popolare in un contesto che ha la estensione e il respiro del borgo o della cittadina di provincia. Nel contempo, però, questi quadretti si aprono ad una dimensione esistenziale universale e diventano il riflesso dell’ intera umanità alle prese con le tematiche più assillanti: il fare i conti con i ricordi, la vita e il suo significato, la convivenza con l’assurdo insito nel quotidiano, la prospettiva della morte talvolta esorcizzata con uno sberleffo, l’accettazione della propria manchevolezza. Su tutto quel piccolo mondo sovrana regna l’ironia sottile e agrodolce di chi ha vissuto a lungo e ha compreso il caotico e semiserio gioco della vita.»(Fabrizio Azzali)

«Per fortuna c’è ancora chi si esprime con i nostri meravigliosi dialetti regionali, che andrebbero coltivati e rivitalizzati, per la loro capacità di espressione e anche per la curiosa intraducibilità, peculiarità di ogni dialetto.» (Franca Oberti)

Opere segnalate


Radici di Giovanna Santagati (Bra, CN)



Docente in pensione, ingloba nella scrittura passioni consolidate attraverso i due corsi universitari conclusi con lode (Lingue e Letterature Straniere a Firenze, Tradizioni Musicali Afro-Americane a Cuneo) e alimentate da studio individuale ad oggi. Giovanna Santagati ha pubblicato quattro raccolte poetiche, due opere di narrativa, due saggi. Stralci delle sue opere compaiono su antologie a tema e riviste letterarie. Mette a disposizione (no profit) le proprie competenze a favore di enti culturali nel territorio di residenza e fuori.


La parola e l’abbraccio di Dario Benzi (Madignano, CR)



Dario Benzi (Crema 1950) nel 1990 ha pubblicato la raccolta di poesia Il gioco infinito con le edizioni Lalli di Firenze. Fra i premi si ricorda il 1° posto nella sezione silloge del Premio di poesia Mara Soldi di Cremona (1992). Si è distinto in modo particolare in varie edizioni del Premio Lorenzo Montano, tanto da essere invitato a leggere suoi testi alla seconda Biennale Anterem di Poesia (2007, 2008, 2009). Nel 2009 ha pubblicato la silloge Il desiderio, il vento, con presentazione di Gio Ferri, nella collana Via Erakleia curata da Flavio Ermini e Ida Travi per Cierre Grafica Anterem Edizioni. Nel 2016, sempre nella stessa collana, è stata pubblicata la silloge I frammenti, la musica ovvero Lo sguardo ricambiato, con prefazione di Franco Gallo e postfazione di Flavio Ermini.


Molto più grande di Andrea Biondi (Treia, MC)


Andrea Biondi (Rimini 1986) si è laureato in Lettere all’Università di Urbino nel 2009. Presso il medesimo ateneo si è specializzato in Scienze Religiose nel 2017. Nel 2019 si è laureato in Antropologia culturale all’Università di Bologna. Con Le campagne hanno bocche ha vinto il concorso Faraexcelsior 2017. Nel 2019 è uscita la raccolta Ghironda e nel 2022 La gente quassù è nemica, entrambe con Fara. Insegna nelle scuole superiori del maceratese.



Se fossi in vaso io morirei di Camilla Ugolini Mecca (Verona)



Camilla Ugolini Mecca nasce nel 1971 a Verona. Nel 2003 pubblica il saggio Ambigue stanze – Un itinerario nell’opera di Antonio Possenti (Liberty House). Nel 2007 il racconto “Il paradiso è un cul-de-sac” vince il concorso “Pubblica con noi” indetto da Fara Editore. Nel 2021 pubblica il suo primo romanzo, Il destino dell’onda (Ed. Il Falò). Nel 2022 vince – in ex aequo con Natascia Ancarani - il concorso Faraexcelsior 2022, con il romanzo Tu sorgerai di nuovo, pubblicato da Fara Editore. Nel 2023 la sua prima silloge poetica Tutto il resto mi sfugge è stata selezionata nell’ambito del Concorso Faraexcelsior 2023 e poi pubblicata da Fara Editore.


Verso il verso 103 del canto quinto di Claudio Roncarati (Cattolica, RN)


Claudio Roncarati è psichiatra (AUSL di Rimini) e psicoterapeuta. Vive a Cattolica (RN). Questo è il suo primo romanzo (disponibile anche come e-boook su www.prospero editore.it). Precedentemente ha pubblicato altri tre libri. Il primo, consiste in un collage di racconti brevi e poesie: Manuale di Psichiatria Poetica (Alpes editore 2009). Il secondo è una raccolta di poesie: La fata fatua e lo psichiatra (co-edizione Alpes e CFR) con cui ha vinto il Premio Fortini 2011. Il terzo è un’altra silloge, Per/le rime (inserita ne La forza delle parole, Fara 2012) con cui ha vinto il concorso Pubblica con noi. In collaborazione con Alessandro Ramberti (Fara Editore) ha organizzato il concorso Insanamente per racconti e poesie dedicate alla lotta allo stigma in psichiatria. Come psicoterapeuta ha scritto articoli dedicati al rapporto tra poesia e psicoanalisi.

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