Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto
Come se la morte / avesse il profumo della nascita
Da Civiltà di Sodoma (RP libri, 2023)
(..) Giansalvo Pio Fortunato va alla ricerca di una forma letteraria capace di svelare e approfondire, quasi con meticolosità aristotelica, ogni aspetto e sentimento del reale. Emerge il caos del mondo esterno che travolge ogni argomento e lo stesso animo dell’autore: Fortunato fa appello all’idea di una poesia pura, ben lontana dalla corruzione e dal deterioramento delle cose. Ecco che la parola poetica assurge al compito necessario di sentinella della bellezza troppo spesso posposta all’oscurità. Così l’autore mostra la sua sete di verità: ora con slancio e angoscia perché il mondo è in pericolo – soprattutto, sono in pericolo l’onestà intellettuale e l’ideologia; ora combattendo l’ansia metafisica che repentinamente si trasforma in vocazione poetica ed esaltazione della nudità della parola luminosa (...)
Dalla prefazione di Rita Pacilio
Purezza assoluta
Purezza assoluta
del mondo vivente,
schiudi il volto
su corpi pressati,
su un cumulo di massa
difforme, a cui non resta
che il silenzio d’un sordo
alle sonore parole del mistero;
ed io, già vecchio, epifania
attendo d’un’era nuova,
come metamorfosi disincantata
che dia il vero allo specchio
ed il reale al me ancora infante
che s’inalbera
per l’alba dall’alto,
l’alba che le folte ortiche,
mentre feriscono, adombrano.
Non resta
che una proiezione
tra fili bugiardi.
*
Sempre ho atteso
Sempre ho atteso,
in una lenta
atarassia spumeggiante
la vita.
Un miracolo disincantato –
non perché io abbia
la cadaverica presunzione
di non aver vissuto –
quanto il futuro
s’adombra in crocchi
ed io, cieco,
brancolo ove il buio
ricopre la più alta morale:
il vento batte solitario
ed io non muovo,
dacché d’essenza feroce,
uno stridio o un richiamo
possente come i turbini
d’agosto,
affinché la propria primavera
il mondo riassapori
mentre il Cocito inonda.
Non basta la sabbia
a frenare le sponde,
poiché il vortice
graduale s’ingrossa.
*
La felce
La terra arida,
presago del mondo nuovo,
a cui mi affaccio
con un fiammifero
già spento
sulle soglie d’un monte
da non scalare,
su cui compiere
un salto precipitoso
per cui si raggiunga
una nuova dimensione,
un nuovo specolo
per ogni cosa.
Nuovamente plasmata,
la vita fugge
tra i fienili
e le folle d’arbusti;
ferita, piange
per se stessa,
calpestando la felce
che vuol lenire
la sua sofferenza catartica.
*
Aforisma
Volutamente ignaro
dei turbini del mondo,
discendo nell’abisso
come se la morte
avesse il profumo della nascita.
Giansalvo Pio Fortunato nasce a Santa Maria Capua Vetere (Ce) il 20 marzo 2002 e vive a San Marcellino (Ce). Frequenta la Facoltà di i Filosofia, presso l’Università Federico II (Napoli). Nel luglio del 2022, la pubblicazione della sua prima raccolta in versi, Ulivi nascenti, Albatros Il Filo. È risultato primo classificato, per la Sezione Giovani, Premio Internazionale di Poesia Scriptura, con il testo inedito Illio.
La poesia Allegria d’una memoria, è stata inserita nell’Antologia del Premio Città San Valentino; Labbra di risurrezione, è il titolo della poesia prima classificata al Concorso Nazionale intitolato a Padre Melis o.m.v.
Collabora con il giornale mensile Agorà Giovani (Ed. Scuderi) per la cura della rubrica Genealogia e modernità. Collabora con la Rivista Avamposto Poesia.
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