sabato 27 gennaio 2024

Prima stesura | Insieme alle foglie di Francesca Rosso


Fotografia di Jamie Heiden


PRIMA STESURA

Rubrica di inediti a cura di Silvia Rosa

"Insieme alle foglie" di Francesca Rosso



COME LE FOGLIE A NOVEMBRE

A volte si cade.

Si scivola

si inciampa

si mette male un piede

et voilà.

Sarebbe bello cadere

come le foglie a novembre.

Pesano poco

con grazia

danzano col vento

galleggiano nell’aria

toccano la terra

con la dolcezza di un bacio.

Manca lo sforzo di resistere.

La foglia non cerca un posto più adatto

non teme che sia il momento sbagliato

e che domani cadrebbe meglio,

che le altre sghignazzino di lei,

è il destino di tutte.

La foglia cade

delicata, bella, sapiente.

Viaggia verso la terra che la riporta a casa

a volte risale e sembra volare

non fa rumore

non strepita

non resiste.

Si abbandona

con la saggezza dei milioni di foglie cadute prima

con la speranza di trasformarsi

ancora.

Si affida al flusso sapiente della vita

senza darsi importanza.

Vorrei cadere con la grazia di una foglia.



FAI DANZARE I PIEDI INSIEME ALLE FOGLIE

Cerca un albero, anche in un parco cittadino.

Fermati, ne hai tutto il diritto.

Spargi sotto le foglie i pensieri e le emozioni.

Stendi la schiena sugli aghi di pino o sulla terra.

Solleva i piedi e cambia prospettiva.

Metti spazio fra le vertebre stiracchiandoti.

Guarda la luce fra i rami e lasciala sussurrare.

Sventola le dita dei piedi separandole il più possibile, 

senza fare la stessa cosa con le mani.

Annusa l’aria e lasciala entrare nei polmoni aperti.

Fai danzare i piedi insieme alle foglie.

Lascia che intorno tutto suoni per te: bambini, tamburi, cani.

Fatti un sorriso, rilassa il viso e la testa.

Fai spazio, disaffolla, godi di quello che arriva, zanzara compresa.

Sii qui in questo istante di agosto che odora di settembre.

Sii qui, tutt’uno con la terra che ti sostiene.

Sii qui, tutt’uno con il cielo che cambia colore ma non cambia idea.

Sii, viva, vivo, senza dar retta al solito io-mio-me 

ma pulsando con l’universo intero.

Anche solo per un respiro.



NON VOGLIO PIÙ SBUCCIARE LE PAROLE

Non voglio più sbucciare le parole

per rintracciare briciole di vero

spulciare fra i tuoi fuochi d’artificio

che incartano la vita di paillettes

 

le altalene ambigue da romanzo

i sì che sono no e i pensavo che

la rabbia che si accende a ogni passo

se giochi con le cose che non hai

 

vorrei che tutto questo scivolasse

sul ghiaccio che hai macchiato di caffè

ma invece è colla sull’asfalto caldo

 

profuma di genziana e di eucalipto

fra onde, incensi e suoni dell’estate

polpette d’anima e pelle salata.



Francesca Rosso, nata a Torino nel 1970, è giornalista, scrittrice e sommelier. Laurea in Storia del cinema, dottorato sulla danza di Bollywood e master in Mindfulness, ha pubblicato nel 2008 “Cinema e danza, storia di un passo a due” (UTET Università), nel 2011 Zuppe, zucche e pan di zenzero, la cucina mostruosa di Tim Burton (Il Leone Verde), nel 2016 La danza nel cinema di Bollywood (Aracne), nel 2019 il romanzo Non più, non ancora (Golem edizioni), nel 2021 Mindful Cooking. Cucinare in consapevolezza per dare più gusto alla propria vita (Il Leone Verde). Collabora con La Stampa, insegna yoga e meditazione e ha condotto seminari di scrittura collaborativa per adolescenti. Si è appena diplomata in Drammaturgia all’Accademia Silvio D’amico. Ha un blog: francescarosso.it. Quando non scrive rema e balla tango.


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