La prima notte al mondo
ho piazzato una tenda al Polo Nord.
La luce lunare splendeva ovunque
e il ghiaccio si scioglieva
solo in determinati punti.
Ero spoglio e sotto di me
le foche nuotavano aspettando
il mio essere cacciatore.
Il silenzio d’altronde
non si può ricordare.
**
La percentuale che un meteorite
colpisca la terra è lontana
dal nostro vivere quotidiano.
Acqua solida che vaga nello spazio
può essere pericolo e opportunità:
porta con sé vita e morte.
L’impatto è la decisione definitiva
che una specie debba smettere
di esistere, e un’altra nascere.
Non dovrebbe essere lasciato
al caso. Così la fede è l’unico
appiglio che difende dal caos.
**
Della gentilezza ho scorto
quattro gradini sotto l’uscio
di una via nascosta. Si è chinata
così in basso da fondersi
con una ciotola colma d’acqua.
Solo un cane si è presentato
ad accogliere il gesto: la vita
è sembrata così lenta
da non ricordare
l’incessante noia
della notte e del giorno.
**
E’ nato un bambino sulla terra,
tutti hanno descritto
l’evento come consueto.
Un essere piccolo scaraventato
su un globo sparso in un
indefinito spazio nero:
una catastrofe vista da fuori
diventa un miracolo.
Tutto il senso si racchiude
in una stanza di ospedale.
Il nascituro numero due
del venti aprile duemilasedici
non proviene dalla matematica.
L’unico comandamento a cui
appellarsi, è che l’uomo
assomigli ad un fiore.
Il fiore non reclama il diritto
di possesso, ma di dono.
Luigi Finucci pubblica due libri di poesia: Le prime volte non c’era stanchezza - Eretica edizioni nel 2016 e Il Canto dell’Attesa – Ladolfi Editore nel 2018.
Ha poi pubblicato anche tre libri per bambini, in rima, per la Giaconi Editore:
L’aspirante Astronauta, Il paese degli Artigiani e Il mondo di sotto.
Nel 2022 è uscito un albo illustrato intitolato “CAMMINO, sulle orme di san Francesco” con suoi testi poetici.
Collabora con alcune riviste e alcune sue poesie sono tradotte in diverse lingue, tra cui il rumeno e lo spagnolo.
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