Padiglione
9
Piedi scoperti su pavimento a quadri
scacchiera bordeaux e giallo vomito.
D’estate le donne indossano sandali.
Mostrano unghie fucsia, smalto sbeccato.
Sulle spalle borse a poco prezzo, foulard
e seni da ispezionare; nelle mani
un numero, come al caseificio
lo sguardo pronto ad alzarsi
a ogni passo di gomma.
Il postino e l’uomo delle pulizie
fanno affidamento su di me.
Suonano il citofono tra le dodici
e le tredici o verso le dieci
il lunedì. Riconosco la voce, apro
sempre. A volte anche la vicina
s’affaccia sull’abisso di luce
e trema: – C’è posta?
Questa la sola interruzione
della presunta morte, quando
non spia dall’occhiello, non origlia
con passi di velluto, ma pallida
nei contorni di falena
si concede di essere vista.
*
Da quando la solitudine
ti ha fatto gli occhi all’ingiù
abiti pareti d’etere
oscilli insostanziale.
Se ti mostri sembri
appena uscito dall’acqua.
Tutta notte goccioli
come un lago che pende.
Valentina Furlotti nasce a Parma nel 1993,
città dove vive e insegna. Laureata cum laude in Filosofia con una tesi
sull’autore letterario, ad oggi sta ultimando la sua prima raccolta poetica.
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