venerdì 3 giugno 2022

IT'S FRIDAY | Alcune poesie da "Edifici pericolanti" di Massimiliano Damaggio


Queste parole che guardano il sole

questi ragazzini senza vele

che giocano nel campo di pallone

e intorno a loro il mondo tutto, e il vento


Li guardo e mi chiedo dove attraccheranno

un sole caldo li ha sfiorati

ma non basta a salvarli dalle macerie


Primo è l'abisso, che ci osserva

e non conosce la pazienza, e ci insegue


Secondo, l'amore che manca alle mani

per poter raccogliere queste parole

e farne ragazzini che giocano e ridono



***



Mi guardi dalla fotografia

ma io non so scrivere nella tua lingua

di ciò che si chiamava bambino

ed era viaggio di vento, irruzione

nel nuovo giorno, al calendario

scandalo


Incontrarti oggi in uno specchio di carta

mi ha fatto tremare le mani

perché ti ostini ad accompagnarmi di nascosto

all'uscita di ogni galleria


quando insieme per la sorpresa ridiamo

di fronte a un'improvvisa voragine di luce



***


Ti trovo la sera seduto sulle parole

inefficaci dell'uomo evacuato


Fra gli scarti della giornata

ti porto del pane


Ma sono gli allarmi a rispondere

questo vento che scende nel tuo silenzio

dove attendi nel fondo della notte

un suono riemergere dal fondo della carne


Faccio una battuta e sopravvivo

ma prendo per amore l'elemosina

e sosto, senza amore, perché è facile

condividere del prossimo

il meno e non il più a noi prossimo



***


Apro le mani, piene di dita inutili

che sanno solo scrivere

parole


***


Siamo qui per la bellezza, ma

come rifugiati fra due porte

in attesa di un fuoco qualunque

che commuova il calendario


In questo venire e andare di corpi

non hai nemmeno il tempo di dargli un nome:

lanciano sul tavolo poche parole, si alzano


Siamo qui per la bellezza, ma

come pieni di linee scure

che potevano essere albero, nuvola: attendiamo


nell'apnea delle disattese

è tua la voce a filo d'acqua

che modula una fiamma

per chi, liquido, sta





Massimiliano Damaggio vive in Grecia da anni. Nella vita, ha svolto i lavori più disparati. Con Tomada, Iacovella, Tito e Devicienti aprì, nel 2015, il blog "Perìgeion".

Oggi è redattore della "Dimora del tempo sospeso" di Marotta.

Si occupa soprattutto di traduzioni dal greco e dal portoghese.

Ha pubblicato, negli anni, diversi libri di poesia: Neon (1996); Poesia come pietra (prefazione di Bordini, 2011); Edifici pericolanti (Postfazione di Franzin, 2017); Ces qui prennent un café face à la mer (Francia, 2017); Paulo Leminski, Distratti vinceremo (traduzione, l'Arcolaio 2021). A breve uscirà "Io scrivo nella tua lingua" (Zona, postfazione di Mia Lecomte).





Le poesie che avete letto sono tratte da Massimiliano Damaggio, "Edifici pericolanti", Dot.com Press, 2017


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