A CRISTO ( ore 03.00)
Ascoltami, Cristo,
anche se hai dei timpani storditi
dal lamento di questa Terra.
Abbiamo ancora qualche speranza?
Sai, non capisco come mai
hai permesso di inchiodarti alla croce,
di trattarti come un rifiuto
gettato nella discarica.
Ne è valsa la pena?
Mi soffermo al tramonto dipinto di ira
perché questa landa non conosce la quiete,
si sgretola come una finta casetta di carta
che brucia quando accendo una sigaretta.
Non sappiamo camminare sull'acqua
né trasformarla in un fiume di vino,
ironizziamo come pagliacci su ogni gesto d'affetto
temendo di scoprire il tallone di Achille.
Dimmi, hai mai desiderato la Maddalena?
Lei
gemeva inginocchiata sul tuo Calvario,
noi
calpestiamo gli antichi templi.
Che senso aveva versare il sangue
per quelli che "non sono alla somiglianza del Padre",
ma gioiscono venerando il ritratto di Dorian?
Abbiamo le anime rifatte,
di silicone traboccante i limiti,
le bocche cucite con fili spinati
di slogan mediatici,
di acide bugie.
Non accendiamo più i ceri alla memoria
inventando le scuse e l'effetto serra,
a breve non avremo neanche gli alberi
per rinnovare la tua croce.
Rispondimi, Cristo,
che senso ha la pioggia
che lava il sangue dai marciapiedi?
Somiglia a un bagno di candeggina
che pur "sbianchando" non toglie i peccati,
corrode soltanto i nostri corpi
che svanendo in un tombino si uniscono alle fogne.
Sei morto per donarci la vita eterna?
Noi,
sprechiamo pure quei pochi giorni
portati in un cartoccio fin dalla nascita,
ci distruggiamo, per gioco, come insetti
esposti in vetrina come una preda,
sono manomessi i nostri cervelli
lobotomizzati dai punteruoli digitali.
E Tu vorresti renderci immortali?
Viviamo come ergastolani nelle "carnivore" prigioni
chiamate "metropoli",
circondate dalle sbarre.
Oh Cristo,
perché sempre taci?
Sappi che invocherò il Tuo nome
quando il gallo canterà.
ALLO SPERMATOZOO (ore 04.45)
Dimmi, Piccolo,
dove corri così in fretta,
davvero non vedi l'ora
di procreare un altro sfigato?
Capisco, ti senti prezioso,
hai da svolgere un'importante missione.
Sappi che siamo troppi su questa Terra:
tanti malati e interiormente poveri,
innaccettabilmente neri
ed estremamente bianchi,
diversamente amati di qualsiasi genere,
sfruttati per pochi spiccioli
e, in maggioranza, disoccupati.
Forse ti divertirai per qualche minuto
giungendo alla fine della vagina,
ti sentirai Onnipotente come Iddio
riuscendo a fecondare "al naturale".
No, non mi sento una femminista
anche se odio essere sculacciata,
non vedo alcun senso nella tua corsa
che porterà una breve gioia
e un interminabile pianto.
Vorresti dire: "Ai posteri il giudizio"...
Non hai mai visto il Mondo
fuori dal tuo umido, accogliente corridoio,
è una Valle di disperati
anche se, a volte, sorge ancora il sole.
I tuoi discepoli si sbranano come iene
e non risparmiamo neanche i cuccioli,
prendono a calci anche gli uteri
cancellando quel che Sacro era tempo prima.
Dimmi, Piccolo,
cosa vuoi trasmettere al tuo Creato
che nascerà su un Pianeta senza valori?
Sei ingenuo come una pecora
condannata ad un sacrificio,
corri insieme a migliaia di pretendenti
anche se il Vincitore sarà soltanto uno.
Credi ancora nel miracolo della Vita?
Non illuderti invano,
pure essa è diventata artificiale e assistita.
Izabella Teresa Kostka è nata a Poznań (Polonia), dall'anno 2001 risiede a Milano. Ha conseguito una laurea magistrale in pianoforte, è scrittrice e poetessa, giornalista freelance, traduttrice e organizzatrice di eventi culturali. Caporedattrice del blog culturale “VERSO – spazio letterario indipendente”, redattrice e collaboratrice del portale giornalistico "Alessandria Today" e del mensile polacco di cultura e letteratura "Bezkres / Infinito". Ambasciatrice ufficiale del Realismo Terminale per la Polonia. Ha ottenuto numerosi premi nazionali e internazionali per l’attività artistica e letteraria svolta (tra cui il Primo Premio per la Migliore Pubblicazione Poetica Internazionale su Spillwords.com negli Stati Uniti d'America, il 3° Premio Casinò Sanremo per la silloge "Pillole" appartenente al Realismo Terminale), ha pubblicato dieci raccolte di poesie in lingua italiana, le sue opere sono presenti su molte antologie tra cui “Novecento non più. Verso il Realismo Terminale” con lettera di Guido Oldani (La Vita Felice), "L'occhio di vetro" (Mursia), "Nascondere Nagasaki" (Mursia), "Il segreto delle fragole" (Lietocolle). Curatrice di antologie collettive nazionali e internazionali (da ricordare l'antologia bilingue Italo - polacca "Ponte poetico / Most poetycki", con le prefazioni di Guido Oldani e Giuseppe Langella, Kimerik Edizioni). I suoi testi sono presenti nelle riviste del settore in Italia, Polonia, Francia, Stati Uniti d'America e Argentina. Ospite di molte trasmissioni radiofoniche e televisive, da anni partecipa alle fiere editoriali e alla rassegna "Bookcity" di Milano.
Nessun commento:
Posta un commento