lunedì 23 maggio 2022

Nell’incavo della mano

di Sandro Serreri


Osserva, il bambino, come da lontano, vicini

come sconosciuti e con l’occhio incolore, scava

in silenzio, il suo muto dolore.

Oh, vederlo così, che gran pena! e di lui che si sa

se non che non sa dove andare

e dove sedersi per disegnare il niente.

Se più in là c’è un giardino, piccolino

è perché qualche rosa tinga il bianco e nero.

Andrà, forse, di nascosto, a strappar petali

che, pigiati nell’incavo della mano

annuserà uno ad uno.

Non pone domane, né a sé stesso

né a chi, passando per il viottolo

non lo vede, ma calpesta la rosa amata

e le matite colorate.

Non sorride, resta immobile, pensoso

in attesa dello scatto, dell’istante.

Andrà portando il suo giocattolo di latta

in una casa, grande e vuota, dove

nella prima notte, vedova di stelle

dirà, sottovoce: Mamma!

Morta, chi sa dove, forse in un ospedale

o per strada, non risponde.

Sotto il cuscino, un fogliettino

dove ha scritto: Mi ami ancora?

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