Aforismi di Emanuela Rizzo, Gruppo Culturale
Letterario 2022.
Gli Aforismi di Emanuela Rizzo sono respiri meditati nel chiassoso e caotico
mondo di oggi. Qui Emanuela raccoglie e cura forme brevi che possono ricordare
gli haiku, accompagna l’occhio e la mente del lettore, talvolta lo accarezza
sulla pelle per invitarlo quindi alla contemplazione della pace nella natura.
Sono infatti gli elementi naturali a diventare specchi puri dei sentimenti
umani, che trovano voce soave, e questo Emanuela lo esprime proprio
umanizzandoli: lacrime erette a muro di sale; abbracci che cullano come onde
del mare; lei stessa si fa corteccia di albero, rammemorando nel lettore i
luoghi più puri della fabula antica. Semplici metafore o metonimie che
comunicano nell’immediatezza il riappacificarsi con il mondo dei sensi. Ciò è
colto sia in elementi concreti come quelli appena ricordati, sia in traslati
per formulare la massima dell’aforisma, come le ali di uccello, falena o
farfalla che si aprono allo sconfinamento onirico, ai sogni di bellezza e alle
passioni, ma anche alla protezione verso il prossimo da parte di grandi ali
umili e quindi più vicine alla terra. Si affaccia qualche volta l’anima del
Cuore di Fico d’India quando, in alcune sentenze rivestite di un cuoio
coriaceo, i ricordi sbocciano preziosi poiché sono monete rare nell’esistenza
selvatica. Ma il tono di fondo ricerca qui sempre l’appagamento dei sensi; la
lettura fa leva in particolare sull’efficacia del tatto, la carezza sulla
pelle, l’organo più grande e sensibile del corpo. La forma può ricordare appunto le caratteristiche degli haiku, ma può anche
dilatarsi liberamente, farsi descrittiva e breve fotografia. Può anche
l’immagine trovare una sua distesa annotazione che ricostruisce piccole tracce
da cui raccontare storie attraverso trame di sentimenti. Dall’infanzia arrivano
ancora al presente e si possono osservare in modo sfuggente e di passaggio,
oppure nei loro disegni, come sulla panchina che si incontra durante la
passeggiata al parco, quella che conserva nel suo legno i segni impermeabili
alle distrazioni della superficialità dei passanti, le memorie non lineari
delle sue cicatrici.
Alessio Zanichelli
Il genere degli aforismi è molto antico, ricordiamo esempi illustri, da Michel
de Montaigne fino a Karl Kraus che, nel Novecento, ha messo alla berlina la
fine di un’epoca e le brutture del nascente regime nazista. Emanuela Rizzo, nei
suoi aforismi, ritorna su temi già presenti nelle sue poesie e nella raccolta
Cuore di Fico d’India (Bertoni Editore). La natura ha un ruolo preponderante ed
è spesso usata come metafora di vita e per descrivere uno stato d’animo: “La
rugiada del mattino è come le lacrime della sera.” Le sensazioni che la poetessa filtra, sono
legate ad eventi naturali come la rugiada, per esempio, ma anche l’immagine del
mare ritorna spesso, carico di tutti i suoi significati e delle sue allegorie:
“La barca a riva si adagiava, come l'onda sulla sabbia e un sole sfumato di
rosa accarezzava tutto il cielo.” Non solo il mare dunque, ma anche i tramonti
tornano spesso in questi aforismi così come il cielo, il sole, il vento e tutti
i vari fenomeni naturali (la pioggia ad esempio), che suscitano meraviglia e
stupore negli occhi della poetessa diventando sinonimo di riflessione sulla
vita e sulla condizione umana dell’uomo. Anche le farfalle tornano spesso,
viste come simbolo della caducità:“ […] Le farfalle vivono il giorno con
massima intensità. Per comprendere il senso della vita dovremmo essere
farfalle.” Numerosi sono i temi affrontati, uno su tutti, i ricordi, il passato
che non è mai visto solo con struggimento e rimpianto, ma anche come base per
ripartire, per progettare il futuro. Non si può andare avanti senza sapere da
dove si viene e quali sono le proprie radici: “Non si può guardare al futuro
senza essersi specchiati nel passato.” Non solo la natura e i ricordi quindi,
ma traspare anche una grande fiducia nell’uomo, non tanto in quanto essere
umano, ma nei rapporti che è in grado di sviluppare con le altre persone in un
patto sociale di solidarietà, rispetto, amicizia e amore. Grande importanza,
inoltre, viene data ai poeti, alle persone sensibili in grado di cogliere le
bellezze, ma non solo, della vita e di essere in qualche modo faro per il
futuro: “Fu demandato ai poeti l'arduo compito di comunicare al mondo, in
versi, un forte sentire.” L’uomo non deve mai peccare di superbia sia nei
confronti degli altri, sia verso la natura che gli si rivolta contro. La
felicità è qui su questo pianeta, sulla terra, bisogna saperla cogliere senza
mai travalicare rispettando tutti: “Tutti intenti a cercare la felicità su
pianeti ancora inesplorati, calpestando rose profumate già possedute.” Sono
davvero tanti gli aforismi di questa raccolta che affrontano gli argomenti più
disparati, sono piccole perle di riflessioni, ma, a differenza di alcuni
maestri citati all’inizio di questa breve nota, non ci sono mai sarcasmo o
ironia tagliente, ma sempre una grande fiducia nei sentimenti, uno stupore
verso la vita, la bellezza del creato, la forza dei sentimenti e della
resistenza alle avversità e alle sofferenze: “Le rose senza spine non esistono,
c'è sempre una ferita dietro una grande bellezza.”
Luca Ariano
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