Foto di Beppe Fontana
Poeti con le maniche corte
“E’ solo una gara”, disse
Sorseggiando una boccata
Di fumo, lampeggiante
“Una gara con la morte”
“Che sciocco” rispose l’altro
“Con la morte non c’è gara.
E’ lei ad aspettarti, già
Sulla linea del traguardo”.
L’estate era presente
Nel suo vestito migliore
Fuori dalla veranda
Esibizioni volteggianti
Tra le vigne al tramonto
Sempre di morte discorrevano
Anche nelle ore più liete
Sorseggiando malvasia di Candia
Quei poeti con le maniche corte.
Il rumore della città
Lo senti, indifendibile,
Il rumore della città
Clangore di freni e gas
Mentre scende una sera
Sironiana
In questo limbo
Pandemico
Li senti come accelerano
Dopo la rotatoria
Incuranti dei passeggini
Che respirano a lato strada
Questo residuo di
Novecento
La senti la fuori
Tutta questa violenza
Di cui è capace il mondo
O sei attutita, nella tua stanza,
In simbiosi con un Eden
Posticcio
Passeggeri
Siamo passeggeri blindati
Che la metafora addolcisce
Cullati dal dondolio rassicurante
Del vagone, perdiamo le ore
Nella noia di un infinito, errato
Siamo tutti passeggeri
Che l’abitudine, si fa per dire
Rende dimentichi di una precisa
Destinazione, che giunge
Nella nebbia del crepuscolo
Siamo solari passeggeri
Che nemmeno la bonaccia d’agosto
Riesce in fondo a trattenere
Da un cammino interminato
Nella scia di miliardi di stelle
Siamo intimi e raccolti
Passeggeri dei nostri giorni
Sulla terra dei viventi
Consapevoli e immemori
Nell’infinita nidiata dei figli d’uomo
(per Franco Loi)
Il regno dell’uomo
Era tutta una provincia
Questa penisola
Al sole, immutabile
Tu la vedi da un treno
Sanificato, in orario
Come ti raccontarono
Scende la sera
Mare e cielo confondono
Senza linea di confine
Diecimila anime in una
Le tieni sul palmo
Vivere è sanguinare
Senza emorragia
Raccogliere pensieri
Di condensa, sul vetro
Le orme di un uomo
Si ripetono, non
Dissimili da un altro
Cammino segnato, ma
Nessun dettaglio, orma
Coincide: l’unico regna.
Alberto Padovani nasce a Colorno (Pr) nel 1970. Si appassiona gradualmente alla poesia, e insieme alla scrittura di canzoni, attività artistiche che prosegue in parallelo, con occasioni di interazione reciproca. L’esordio come poeta è nel 2009, con “Poesie raccolte”, edito dalla locale TLC. Nel 2010 esce “Il setaccio nel fiume” (autoproduzione), ispirato all’Antologia di Spoon River e utilizzato per diverse letture pubbliche con musica. Nel 2013 esce “La poesia sociale” (autoproduzione). Contemporaneamente viene aperta una pagina Facebook, ancora oggi attiva: “La poesia sociale di Alberto Padovani”. Nel 2017 esce “Il Manutentore” (Zona), curato da Luca Ariano, con la collaborazione di Camillo Bacchini. Tra i riconoscimenti, il Premio “Padus Amoenus” (2011, 2012, 2019) e il Premio “Cinque Terre” (2012). Nel 2019 riceve una segnalazione al Premio Giorgi di Sasso Marconi, Sezione Poesia Originale. Partecipa a varie antologie, tra cui “Testimonianze di voci poetiche. 22 poeti a Parma” (Puntoacapo, 2018) e “Parma. Omaggio in versi” (Bertoni Editore, 2021). È uscita nel marzo 2022 l’ultima raccolta: “Poeti con le maniche corte” (Bertoni Editore). Le quattro poesie sono prese dalle tre stanze che compongono la raccolta: la prima prende il nome dal titolo, la seconda si intitola “Fascicolo contro ignoti”, la terza “Viaggio verso Ovest”.
Nessun commento:
Posta un commento