sabato 5 marzo 2022

Benedire le piccole cose “in questa salita di attimi”

recensione di Stefano Bianchi a di Adalgisa Zanotto (Prefazione di Pierangela RossiIntroduzione di Massimiliano Bardotti, Fara 2020)



tornando ti ho detto

ho da dirti in segreto

(…)

vicino la voce mi hai detto

ho da dirti in segreto

(…)


Questi bei versi chiudono la raccolta di Adalgisa Zanotto Ho da dirti in segreto. Versi che avrei visto molto bene all’inizio della raccolta anziché alla fine per guidare e accompagnare il lettore fra queste pagine così appassionate di amore per il suo uomo e per la vita.

Quando rileggi un libro per la seconda volta e lo trovi ancora più bello della prima, allora ti accorgi di avere scelto un buon libro. E questo è il caso di questo delizioso libricino bianco di Adalgisa Zanotto.

Ho da dirti in segreto è una dolce e allo stesso tempo appassionata dichiarazione d’amore e di gratitudine all’uomo che le sta accanto e non solo. È un lungo ringraziamento alla vita e a Dio per tutta la meraviglia che si trova nascosta, nascosta certo sì, ma proprio per questo ancora più bella da riscoprire, nell’amore e nelle tante piccole cose quotidiane che fanno ogni nostra giornata e la rendono unica e bella, cose di cui spesso nemmeno ci accorgiamo e diamo per scontate. Adalgisa ci riporta al piacere di riscoprire e benedire queste piccole cose, a dire “grazie”.

Procedo un po’ qua e là alla rinfusa e disordinatamente tra questi versi, lasciandomi ispirare da queste parole:


alziamoci ora che la notte è giorno

(…)

scende l’aria pulita del bosco

fino alla riva dei nostri pensieri

a suo piacimento porta via il dolore

di sicuro lo seminerà altrove,

oh noi accoglienti di quest’aria

fragile e condivisa, mortale come noi.


Un inno di gratitudine all’aria della mattina che sa spazzare via i nostri dolori se la lasciamo fare, quest’aria che come noi è solo mortale, e proprio per questo ci fa innamorare ancora di più della vita e della promessa nascosta in ogni nuovo giorno.

Poi Adalgisa parla al suo compagno:


diversamente non ti amerei

(…)

non conoscerei la sera

e la gioia – la gioia veramente


non incontrerei il sapore di primavera

perché era di quel profumo

il giorno che ci incontrammo

(…)


E ancora:


sulle labbra fu una specie di morso

un gioco d’anticipo senza rumore

è venuto da sé quell’amore

una specie di promessa

(…)

nel vuoto una pienezza inaudita

(…) è venuto da sé

(…)

un silenzio versato in coppe

come tra vasi comunicanti.


Bellissima poi la poesia non voglio conoscere tutte le carte, così preziosa in tempi così incerti come quelli che viviamo, “facciamo solo ognuno la nostra parte” sembra dire Adalgisa, che basterà, con addosso solo una parola fiorita da portare in giro come una preghiera, una poesia stupenda secondo me.


non voglio conoscere tutte le carte

solo fare la mia parte

in questa salita di attimi infilati

metto in testa una parola fiorita

non temere

perla preziosa la tengo al collo

se esco la nascondo sotto il mantello

conterà da sé come preghiera


per poi tornare a cantare l’amore per il suo uomo


non tessi la ragnatela più volte

allo stesso modo

tutto è prova fragile e selvatica

respiri a lungo prima di parlare

soffri ma esci in volo

rispondi a questa vita breve

la porti più in alto che puoi

riduci le parole dell’amore

nelle mani un flusso a spirale

lascia cadere quanto non merita

rimette in mani alte ogni cosa.


E infine citerei


un tabernacolo a volte

il tuo corpo scavato

sui dolori sai così nevicare

tra i fiori

da farli addormentare

pochi rovi

sotto una fede fresca

libera e bianca di speranza

la tua

ha la voce della neve


parole importanti da vero poeta qual è Adalgisa Zanotto.

Se volete addormentarvi bene anche voi, e svegliarvi piacevolmente e con parole buone non perdetevi questo libro.

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