mercoledì 19 gennaio 2022

Due musicisti e un'unica melodia

L'ora di Pascoli di Massimo Parolini


Prefazione di Alice Cencetti

Fara Editore


Recensione a cura di Anna Taddei

Versi nostalgici, eppure traboccanti di rispettoso affetto, si liberano tra le pagine de L'Ora di Pascoli. Nella lettura, pagina dopo pagina, risuona l'eco del timbro pascoliano; si ritrova nelle azzeccate scelte lessicali, nel ritorno dei personaggi del poeta romagnolo, nella musicalità dell'accostamento delle parole, come nel perfetto incastrarsi dei meravigliosi riferimenti diretti. Le citazioni a Pascoli si inseriscono fluide tra i versi di Parolini, come due ingranaggi che, studiati minuziosamente, collaborano a creare un'unisona melodia.

Le illustrazioni proposte nel testo accompagnano il lettore umilmente nell'immersione nei due autori. Leggere L'ora di Pascoli è ritornare a scoprire l'accogliente volto della natura, tra le ombre serali e il minuto brillare di una "piccola lampada", tra le "liriche brevi" di "capinere pittieri volastrucci" e lo "scroscio d'una luminosa acquata". 


Parolini e Pascoli scrivono insieme in un profondo dialogo, come due musicisti, "quattro mani d'oro, di cui l'opra alterna / sommessamente suona senza posa".

Nessun commento: