AIΩN di Mario Fresa
Enzo Rega
*
Il signore dell’anello
Non aguglia o altra vita
marina
scintillando sotto il
sole
attraverso la carezza
dell'acqua
s'inabissa
volteggiando (riflessi aurei)
il cerchietto
matrimoniale
scivolato dal dito
- quasi scherzo bonario,
s’insabbia nel fondo.
La tersità dell'acqua nemmeno
può
restituirlo alla vista
e la porosità dei
granelli al tatto.
Signore dell'anello è il
mare
e ancora più decisa
la signoria della sabbia
che tutto accoglie e
nulla restituisce,
come dice l’amico dai
confini
che aggiunge franco:
in questa terra
ristanno l’impronta, le
radici del legame
e se ci si chiede dove
tornare
il mare ha dato la
risposta:
qui, per la Vita,
sotto lo sguardo della
rocca e
di torri arabo-normanne
Cefalù, 13 agosto 2021
Lo smarrimento, reale o
favolistico, di un anello nuziale; il suo inatteso inabissarsi nel labirinto
muto del mare. Poi, subito dopo, il denso dialogare del narratore-spettatore
con i molti confini, lontani o vicini, visti o ricordati, di una terra sì
tangibile e concreta, ma anche altra, mitica, immaginaria. Infine,
l'oscuro ricercare di una via del riapprodo (o dell'origine?) che trova una
risposta, ambigua e provvisoria, nella stessa accecante e ineffabile
tersità dell'universo marino, che sempre dona e toglie, mostra e nasconde: e
così tutto appare e dispare, s'innalza e s'intorbida, affonda e risorge e fa
ritorno - siccome un circolare, magico, eterno gioco degli eventi - in questo
poemetto, acquaticamente mosso e inquieto, di Enzo Rega (Genova, 1958),
uno dei nostri più fini e ispirati poeti degli ultimi anni.
È appunto la sua stessa
scrittura poetica a ricordarci che la realtà intera è sempre eguale nel suo
continuo trasmutarsi, perché si muove entro le curve illimitate di una ciclica
ellisse temporale: ed è, quindi, la medesima parola (la verticale vertiginosità
del suo trasformarsi in canto puro) a ricucire e a far rivivere, almeno dentro
lo spazio acuto della mente, gli echi o i frammenti di ciò che abbiamo perduto
o smarrito o cancellato: e quell'anello, ai nostri occhi di lettori,
eternamente sarà inghiottito dalla profonda bocca dei mari e sempre, un giorno,
riemergerà improvviso, come sogno o apparizione, per poi, di nuovo, celarsi e
scomparire, ancora e ancora, nei misteriosi corridoi del tempo.