giovedì 25 giugno 2020

Un respiro poetico che stupisce

Sonia GardiniHaiku, Fara 2020
recensione di Franco Casadei




Io non ho mai amato gli haiku.
Il dovere sottostare ai tre versi classici, con sillabazione 5+7+5 mi ha sempre infastidito alquanto.
Perché sposare una gabbia che tarpa il volo poetico?
Questo il motivo per cui non solo non mi sono mai cimentato, ma ho rifiutato anche solo l’ipotesi di confrontarmi con tale forma di espressione poetica, perché l’ho sempre considerata più una semplice esercitazione di tecnica linguistica, piuttosto che un mezzo espressivo di sentimenti o di emozioni.

Finché Sonia Gardini, donna colta e raffinata, non mi ha proposto di leggere l’ultima sua pubblicazione intitolata – guarda un po’ – Haiku, edita nel maggio 2020 da FaraEditore. Settanta componimenti che mi hanno fatto ricredere sul mio modo di giudicare questa forma di poesia. Al punto da rendermi conto che la mia era una valutazione malevola dettata da un pregiudizio, nato dal fatto che forse i pochi haiku letti in vita mia erano di scarso valore o giudicati in maniera prevenuta.

Mi sono dovuto ricredere perché la maggior parte dei testi della Gardini, pur così concisi,  hanno un respiro poetico che stupisce. Ed in un momento in cui ho ripreso fra le mani G. Ungaretti nel cinquantesimo della morte, mi sono soffermato su due testi da tutti conosciuti: Soldati e Mattina.

Soldati

Si sta come 
d’autunno
sugli alberi
le foglie

Mattina

M’illumino
d’immenso

Poesie brevissime di quattro versi e quattordici sillabe l’una e di due versi e sette sillabe l’altra. Meno che in un haiku!
Questo a testimonianza che non è la quantità delle parole che riesce a comunicare un messaggio o un’emozione, ma sono le parole stesse ed il suono ad esse connesso.


E tanti dei componimenti di Sonia Gardini hanno questa virtù.
A testimonianza, ne cito alcuni.

Passano oltre
le collinose dune
ardui viandanti

Dove quell’ardui è un autentico capolavoro.

E un altro:
Seni di rupe
accolgono il mare
che li rispecchia

E ancora:
Vergini sono
i declivi del monte
terra d’antichi

Ed anche:
I giochi d’acqua
mosaici intrecciati
In trasparenza

E al di là dei testi completi, tanti i frammenti di alta poeticità:
- aspri beduini
- la riga livella
- bluisce il mare
- vergini i declivi del monte
- la sabbia tace segreti

L’emozione provata alla lettura di questi versi – che dapprima pensavo imprigionati dentro un rigidità che impediva il volo poetico – mi fa capire che anche l’haiku, se scritto da un vero poeta, può avere una forza straordinaria. Poche sillabe, un pacco dono minuscolo che, come spesso accade nel reale, nasconde gioielli.
Scrivere haiku obbliga alla concisione e alla ardua scelta delle parole, costringe all’essenza e libera dalla vacuità e dall’accademia.
Ringrazio Sonia Gardini dia avermi riconciliato con questa forma di linguaggio che avevo sempre un po’ snobbato. Per cui consiglio a tutti la lettura di questo libro, piacevole e ricco di sorprese.

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