Alessandro Ramberti: Al largo, FaraEditore 2017, pp. 78, € 9,00
recensione di Giancarlo Baroni
In un libretto (per dimensioni non certo per qualità) dall’aspetto elegante e dalla forma che accentua la verticalità di versi, pensieri e meditazioni, lo scrittore Alessandro Ramberti offre ai suoi lettori schegge, frammenti, illuminazioni e lampi, ispirati da un deciso afflato filosofico e conoscitivo dove l’intuizione prevale sulla riflessione.
Il titolo della raccolta, Al largo, ci invoglia e stimola a partire senza indugi e tentennamenti insieme all’autore, a levare le àncore. Si salpa prendendo il largo, avventurandosi alla ricerca di quello che ci manca, di ciò che è necessario al nostro cuore, alla nostra esistenza e conoscenza.
Lo sappiamo fin dall’inizio, il percorso, il tragitto, la navigazione, saranno e si riveleranno tortuosi, complicati, faticosi, pieni di sbagli, ostacoli, impedimenti, insuccessi causati anche dai nostri limiti e dalle nostre imperfezioni, ma, se siamo fortunati, si dischiuderanno improvvisamente davanti a noi brecce e porte:
“L’esistenza è una serie di porte
più che un viaggio, un cammino, una strada
sono i varchi ad aprirsi improvvisi
a tracciare le svolte cruciali”
Veleggiando e navigando, mutano davanti ai nostri occhi scenari, ambienti, paesaggi, prospettive, punti di vista, “simboli e segnali”. Occorrono impeto, energia, vitalità, determinazione ed entusiasmo, per intraprendere e proseguire il viaggio, per affrontare e superare scogli e paure:
“Se ti dai entusiasta
apri rotte insolite
pianti semi altrove
esci via da te
forse un po’ rinasci”
È indispensabile un vento che soffi nella giusta direzione, sempre in direzione degli uomini e dei loro bisogni materiali e spirituali, verso luoghi dove seminare, fecondare, fare germogliare e fiorire la vita nella sua essenza d’amore. La fuga è fuga dal male in direzione della salvezza.
La vicinanza e la condivisione rendono più agevole il percorso (“Qualche tratto insieme / fa la via più larga”; e ancora “gli altri ci accompagnano / cambiano con noi); l’empatia, scrive Ramberti nell’ampio saggio introduttivo, ci dà “la possibilità di metterci nei panni degli altri, condividendone profondamente gioie e sofferenze”.
Ci si ferma per riposare, per recuperare forza e fiato (“Una stasi motivata / dà energia per continuare”), per riflettere e prendere decisioni; si sosta per ripartire più sicuri e motivati. E quando si comincia ad avvertire solitudine e sconforto, “quando i passi amici / sono via lontani / prendi un libro e leggi”. Luminosi ed evocativi questi senari che sono un inno all’immaginazione: “Dietro il caos c’è un ordine / sparso di metafore”.
recensione di Giancarlo Baroni
In un libretto (per dimensioni non certo per qualità) dall’aspetto elegante e dalla forma che accentua la verticalità di versi, pensieri e meditazioni, lo scrittore Alessandro Ramberti offre ai suoi lettori schegge, frammenti, illuminazioni e lampi, ispirati da un deciso afflato filosofico e conoscitivo dove l’intuizione prevale sulla riflessione.
Il titolo della raccolta, Al largo, ci invoglia e stimola a partire senza indugi e tentennamenti insieme all’autore, a levare le àncore. Si salpa prendendo il largo, avventurandosi alla ricerca di quello che ci manca, di ciò che è necessario al nostro cuore, alla nostra esistenza e conoscenza.
Lo sappiamo fin dall’inizio, il percorso, il tragitto, la navigazione, saranno e si riveleranno tortuosi, complicati, faticosi, pieni di sbagli, ostacoli, impedimenti, insuccessi causati anche dai nostri limiti e dalle nostre imperfezioni, ma, se siamo fortunati, si dischiuderanno improvvisamente davanti a noi brecce e porte:
“L’esistenza è una serie di porte
più che un viaggio, un cammino, una strada
sono i varchi ad aprirsi improvvisi
a tracciare le svolte cruciali”
Veleggiando e navigando, mutano davanti ai nostri occhi scenari, ambienti, paesaggi, prospettive, punti di vista, “simboli e segnali”. Occorrono impeto, energia, vitalità, determinazione ed entusiasmo, per intraprendere e proseguire il viaggio, per affrontare e superare scogli e paure:
“Se ti dai entusiasta
apri rotte insolite
pianti semi altrove
esci via da te
forse un po’ rinasci”
È indispensabile un vento che soffi nella giusta direzione, sempre in direzione degli uomini e dei loro bisogni materiali e spirituali, verso luoghi dove seminare, fecondare, fare germogliare e fiorire la vita nella sua essenza d’amore. La fuga è fuga dal male in direzione della salvezza.
La vicinanza e la condivisione rendono più agevole il percorso (“Qualche tratto insieme / fa la via più larga”; e ancora “gli altri ci accompagnano / cambiano con noi); l’empatia, scrive Ramberti nell’ampio saggio introduttivo, ci dà “la possibilità di metterci nei panni degli altri, condividendone profondamente gioie e sofferenze”.
Ci si ferma per riposare, per recuperare forza e fiato (“Una stasi motivata / dà energia per continuare”), per riflettere e prendere decisioni; si sosta per ripartire più sicuri e motivati. E quando si comincia ad avvertire solitudine e sconforto, “quando i passi amici / sono via lontani / prendi un libro e leggi”. Luminosi ed evocativi questi senari che sono un inno all’immaginazione: “Dietro il caos c’è un ordine / sparso di metafore”.
Nessun commento:
Posta un commento