Michele Bordoni Gymnopedie, FaraEditore 2017
recensione di Vincenzo D'Alessio
Fresca di stampa è l’Antologia che reca il titolo: Gymnopedie Architetture e altre parole belle, diffusa dalla Casa Editrice “Fara ” di Rimini.
I poeti e gli scrittori raccolti in quest’opera hanno sottoposto le loro opere alla Giuria dell’edizione 2017 del Concorso Pubblica con noi – che la Casa Editrice emana ogni anno alla scoperta delle “ belle opere” della nuova poesia e della narrativa.
Il vincitore della sezione poesia è risultato, a giudizio unanime, Michele BORDONI.
Il titolo della sua raccolta, Gymnopedie, rende eponima l’antologia stessa.
Poche volte provo la gioia nella sequenza della lettura dei versi (in questo caso si è scelto l’endecasillabo non rimato) di una raccolta, come in questa del Nostro che richiama alla memoria il coro dell’antica popolazione greca, approdata sui lidi di PAESTUM nel quinto/sesto secolo avanti Cristo, con i volti rivolti al mare Tirreno in direzione della Madre Patria.
Ho provato un senso di libertà della parola; il viaggio indimenticato dell’IO; l’armonia che governa il pastore Titire e le sorgenti dell’entroterra.
Grecità profonda.
Azzurro inconfondibile esplorato da mille altre sublimi voci poetiche del nostro Novecento.
Lascio la complicità della vostra lettura alla callida inctura utilizzata da BORDONI nella poesia eponima a pag. 28:
“Ha tutta la tua voce quest’assenza / di base e fondamento, / dolore confermato in un dolore / più grande, universale.”
recensione di Vincenzo D'Alessio
Fresca di stampa è l’Antologia che reca il titolo: Gymnopedie Architetture e altre parole belle, diffusa dalla Casa Editrice “Fara ” di Rimini.
I poeti e gli scrittori raccolti in quest’opera hanno sottoposto le loro opere alla Giuria dell’edizione 2017 del Concorso Pubblica con noi – che la Casa Editrice emana ogni anno alla scoperta delle “ belle opere” della nuova poesia e della narrativa.
Il vincitore della sezione poesia è risultato, a giudizio unanime, Michele BORDONI.
Il titolo della sua raccolta, Gymnopedie, rende eponima l’antologia stessa.
Poche volte provo la gioia nella sequenza della lettura dei versi (in questo caso si è scelto l’endecasillabo non rimato) di una raccolta, come in questa del Nostro che richiama alla memoria il coro dell’antica popolazione greca, approdata sui lidi di PAESTUM nel quinto/sesto secolo avanti Cristo, con i volti rivolti al mare Tirreno in direzione della Madre Patria.
Ho provato un senso di libertà della parola; il viaggio indimenticato dell’IO; l’armonia che governa il pastore Titire e le sorgenti dell’entroterra.
Grecità profonda.
Azzurro inconfondibile esplorato da mille altre sublimi voci poetiche del nostro Novecento.
Lascio la complicità della vostra lettura alla callida inctura utilizzata da BORDONI nella poesia eponima a pag. 28:
“Ha tutta la tua voce quest’assenza / di base e fondamento, / dolore confermato in un dolore / più grande, universale.”
Nessun commento:
Posta un commento