domenica 29 maggio 2016



Il Catullo vestito di nuovo di Mario Fresa


Istintivo, scanzonato e verace, autoironico e scostumato, il Catullo vestito di nuovo, con le sue 14 imitazioni dedicate da Mario Fresa al più moderno e forse amato lirico latino; mutuato però in un linguaggio da sceneggiata napoletana, tra Merola e Murolo: «Minchietto ora saltella, con ardore, verso il Parnaso: / ma le Muse, schifate, pronti i forconi, sciù! // lo ributtano giù». Che non è altro che il breve canto 105 (in realtà un breve distico), lapidario e adorabilmente dissonante:  «Mentula conatur Pipleium scandere montem / Musae furcillis praecipitem eiciunt» (per intenderci, Enzo Mandruzzato traduceva: «Cazzo fa la scalata al monte delle Muse. / Loro lo buttan giù, con dei forcali»). Imitazioni, precisa Fresa, 14 imitazioni – sovrapposte ai bei disegni di Prisco De Vivo (all’interno di quel gustoso “laboratorio dell’evanescenza” che è la stessa collana editoriale, e Galleria d’arte Lucis), questo Catullo/Valentino “vestito di nuovo” (come le brocche dei biancospini), non è in realtà affatto pascoliano, ma semmai di aura e di matrice faziosamente partenopea, come il più amabile (e sensuale) Ferdinando Russo, d’immediata presa popolaresca, più che il melanconico Salvatore Di Giacomo, maestro d’ogni carezzevole candore… Alcuni testi celebri, che già al liceo ci dilettarono, qui son davvero ripercorsi, volti in amabilità vernacolare. Penso al canto 42: «Ah, niente, è? Dell’ira mia tu non ti curi? / Ah donna-ciofeca, super-bivella, guidona, rufarola» che il latino essenzializzava in: «Non assis facis? o lutum, lupanar, / Aut si perditius potes quid esse». Altri, come prolungati, continuati dal Nostro, in fervore appunto d’imitazione; a esempio il 102, di cui Mario s’inventa un finale felicissimo, moderato cantabile: «e all’occorrenza faccio, sta’ sicuro, / il niente-vitti e il niente-saccio».

Plinio Perilli

Mario Fresa, Catullo vestito di nuovo. Quattordici imitazioni, con opere visive di Prisco De Vivo. Edizione d’arte a tiratura limitata. Galleria Lucis, Quadrelle, 2014.

Mario Fresa