Recensione pubblicata in www.liberodivolare.joomlafree.it
Ho
sempre amato i libri, il loro odore di carta, di inchiostro, di fatica e
passione, tanto da considerarli dei piccoli gioielli. A dieci minuti da Urano di Carla De Angelis è un libro di poesia che tengo sul
comodino da parecchio tempo nonostante lo abbia già letto. Spesso torno
tra quelle pagine e rileggo qualche poesia prima di addormentarmi.
Urano… perché mai Carla ha scelto “Urano” per il titolo? Potrebbe avere
tanti significati. Il primo che mi viene in mente è quello che Urano è
un pianeta scoperto recentemente rispetto agli altri (1781) e non era mai
stato riconosciuto prima a causa della sua scarsa illuminazione, e
sotto un aspetto prettamente sociale mi porta a ricollegare la scelta a un
mondo in cui Carla è “circoscritta” e che in pochi hanno voglia di
vedere e riconoscere, perché pare che per le persone che ci sono vicine,
se un problema non si ascolta, non si recepisce… significa che non
esiste. Altro aspetto potrebbe essere quello della distanza, infatti,
Urano è il settimo pianeta più distante dal sole, quindi mi viene da
pensare che l’autrice abbia voluto per un attimo staccarsi da un realtà
ed osservarla da un punto di vista differente. Altro aspetto ancora
potrebbe essere rappresentato dalla sua orbita particolarmente lenta,
come se il mondo che Carla affronta la inghiottisca rendendole tutto
particolarmente uguale, lento, rivissuto.
A me
piace pensare però che la scelta sia basata su un fattore molto più
semplice nella sua complessità: tentare di conquistare un nuovo tassello
di questa vita. Il fatto di esserci a dieci minuti, vorrei
rappresentasse un successo imminente, che vada oltre a questo ottimo
libro, ma nella vita, nei successi che ognuno di noi merita e necessita.
Compiuto questo piccolo viaggio nella mia mente, torniamo a parlare della poetica di Carla.
Poesie
per lo più composte da distici privi di rime, quasi contrastanti tra
loro nelle immagini, e che lasciano un grande spazio tra loro per vivere
le emozioni che ci concede. Un susseguirsi d’immagini che coinvolgono
il lettore e lo portano a riflettere. “Alcuni giorni sono un regalo /
dei sogni predati alla notte”, è questo che forse l’uomo deve imparare a
fare un po’ meglio… rincorrere e catturare i propri sogni, perché tali
non debbano rimanere. Se ognuno di noi si adoperasse realmente per
avverare i propri sogni (non quelli futili, materiali, ma quelli che
elevano la propria anima) e non si fermasse davanti ai piccoli ostacoli,
forse riusciremmo a capire cosa è la felicità. Conosco Carla da qualche
tempo, ho affrontato i suoi libri sempre con una grande intensità,
perché a modo suo ci insegna a vivere nella realtà, ed essere felici
nonostante tutto, perché ogni pagina dei suoi libri, è un giorno in più
vissuto… “seguito da una moltitudine / piena di speranza.”
Grazie
per rendere la tua poesia sempre così intensa, attuale, profetica per
certi aspetti, ma soprattutto non smettere mai di affrontare la vita
cosi…come fai.
24/06/2013 - Guido Passini
Cenni biografici
Nata a Roma nell’ottobre del 1944, Carla De
Angelis ha pubblicato i primi versi nel 1962. È Cavaliere al merito
della Repubblica Italiana dal 1995. Sue poesie sono presenti in diverse
antologie edite da Aletti, da Perrone e da Estroverso. Con Fara ha
pubblicato la raccolta di poesie Salutami il mare, il libro dialogato
con Stefano Martello Diversità apparenti (i due libri sono stati
vincitori e finalisti in vari
premi) e, sempre con Martello, a curato il libro di testimonianze Il
resto (parziale) della storia. Sue sillogi sono inserite nelle antologie
Il silenzio della poesia (2007) e in Poeti profeti? (2008). Altri suoi
versi sono stati recentemente pubblicati in Demokratica (Limina Mentis, 2010). Fa parte della redazione di Kolibris, casa editrice di Chiara De Luca.
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