venerdì 3 agosto 2012
Alla ricerca di un amore puro: un ricordo di Biagio Torello
di Vincenzo D’Alessio & G.C.F.Guarini
Sei anni sono trascorsi dalla scomparsa del poeta Biagio Torello: fotografo professionista, giornalista, fondatore di una emittente televisiva, difensore dei deboli nel proprio territorio, l’Irpinia: soffocato sovente dalle trame camorristiche.
«Nelle poesie postume, l’autore conferma questa sua “anima” di poeta alla ricerca di un amore puro, rappresentato spesso con la cantabilità della canzone, ricchi come sono i suoi componimenti di strutture anaforiche frequenti, e che danno l’idea della genuinità del canto.» (Paolo Saggese, quotidiano «Ottopagine», settembre 2010)
La poetica di questo autore è fondata sulla semplicità del verso assunto, come ha riportato Saggese in precedenza, a mezzo per librarsi nel mondo della ricerca dei sentimenti veri. La Poesia è ricerca inesausta di qualche strada che conduca alla verità dell’esistenza. Molte sono le strade. Molteplici i luoghi dove la parola, forma del pensiero, si sperde negli anfratti dolorosi dell’esistere. La poesia aiuta, forma, risponde ad alcune domande, ma il cammino prosegue e gli orizzonti si dilatano. Sovente s’incontra il deserto dell’anima e una vita non basta.
Torello rincorreva l’amore puro, l’ideale dell’amore, l’energia vitale senza forma che entra dalle narici e dalle narici fuoriesce nell’ultimo respiro. Oggi, che i suoi versi narrano il forte desiderio di esistere, mi sovviene alla mente la figura del menestrello che cantava i versi, come ballate, nelle corti e nei villaggi. Il Nostro si serviva dell’emittente che aveva fondato e trascorreva notti insonni per regalare a chi, nella penombra della notte, accoglieva i suoi versi d’amore.
“Io voglio vivere! / essere quel che so di essere / nel mio tempo, / (…) / è questo un nuovo giorno, / guarderei le stelle / che riempiono la notte / pensando: è un altro giorno / che è passato / (…) / Ma io sono io ! / Scandisco il tempo / con gli attimi d’amore; / “ (pag. 47, Poesie d’amore (postume), Edizioni G.C.F.Guarini, 2007). Il testamento poetico di Biagio Torello è qui, nelle pagine dei suoi libri consegnati alla storia della poesia, alla storia dell’umanità.
La scomparsa dei poeti non cancella la loro storia in versi. La tomba accoglie le spoglie mortali ma l’anima dei poeti rimane nell’aria che respiriamo, nel suono magico del verso che le voci narranti, nel corso dei secoli, tramandano al mondo degli umani. Così, oggi, vorremmo ricordarlo!
Montoro Inferiore, agosto, 2012
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