lunedì 27 febbraio 2012

Alle radici del tramonto

leggendo le Poesie Ritrovate di Antonio D’Alessio

di Emilia Dente

È una esperienza meravigliosa il canto roco e dolce di Antonio.
È l’inabissarsi profondo nel Sé personale e nel Sé collettivo dell’essere che, ancorato al sogno dell’orizzonte, tenta faticosamente di alzarsi in volo.

Nelle spigolose pieghe dei versi fluidi si riflette il Poeta e nel prisma ombrato delle parole si delinea la sagoma del “Guerriero / (che) è sempre pronto a combattere / Questa guerra quotidiana”, fermamente consapevole che “si muore senz’anima /… / nello spirito di chi / non inizia a combattere/ con sé…” Antonio questa guerra interiore non esita ad affrontarla e, pur non negando mai il timore, l’amarezza e la fatica del cammino, assetato di verità, attraversa sé stesso, in uno sforzo introspettivo che lo induce a scavare, scrutare, osservare, leggere, comprendere, esternare sul retro di una pagina sgualcita le proprie emozioni e infine disvelare le radici dell’essere per poter gemmare novellamente nei vicoli della scrittura poetica. Luminoso ed evanescente un verso sostiene sottilmente la trama di questa seconda raccolta poetica, un sussurro lirico che diviene principio e termine ultimo dell’esistenza autentica e dell’autentico cammino “… sei lì che reclami la mia assenza: / dove credi che sia; / nel concepimento della mia presenza”… il concepimento della presenza… folgorante ed immensa l’architettura concettuale e semantica del pensiero, potentemente audace il respiro infinito che racchiude, ancestrale bisogno di vita e conoscenza dell’essere a cui non basta “essere creato”, ma che anela a “crearsi”, a generare il Sé misterioso che si agita nella carne e nella mente, l’Io oscuro e vero che smania nelle strette vesti che forzatamente indossa – “non aspetto altro che svestirmi…” rivelava il Poeta all’inizio del cammino lirico… –  nella “consapevolezza dell’incompletezza”, nel disincanto e nella incongruenza dei “pezzi di pasol / che non hanno incastri / perché non sono sempre gli stessi”, Antonio combatte la sua guerra interiore, la lotta che, per lui “s’evolve da una vita” e segna, nelle righe di un foglio riflesso, le linee tortuose che si aggrovigliano intorno all’esistenza.
Ha il volto della Verità, la poesia di Antonio, e nel coraggio degli occhi azzurro-mare sempre limpidi e sempre aperti affondano le radici del tramonto dove la speranza di continuità è un pasto quotidiano e il Poeta, con i pugni stretti, scrive la Vita.

con affetto, nel giorno del tuo compleanno

Emilia



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