LA COMMEDIA DAL NOSTRO INVIATO IN CRONACA
CESENA
PALAZZO DEL RIDOTTO
31 LUGLIO 2011
ORE 21,30
Fin dalla sua nascita la Fondazione Renato Serra ha svolto una serata estiva dedicata alla cultura, intrecciando letteratura, musica e teatro. Anche quest’anno nel Chiostro di San Francesco (in caso maltempo al Ridotto del Teatro Bonci di Cesena) il 31 luglio, alle ore 21,30, si svolgerà il tradizionale spettacolo, dedicato a Dante Alighieri. Il programma curato da Marino Biondi, Presidente della Fondazione, prevede la lettura di alcuni importanti passi della Commedia con la voce di Gabriele Marchesini. Intervengono Elena Baredi, Assessore alla Cultura del Comune di Cesena, Marino Biondi, Roberto Casalini e Franco Pollini.
Nel corso della serata sarà presentato il volume Poeti romagnoli d’oggi e Dante Alighieri, il quarto libro di una serie, i cui precedenti sono stati realizzati nel 2005, “Poeti romagnoli d’oggi e Giovanni Pascoli”, nel 2007, “Poeti romagnoli d’oggi e Charles Baudelaire”, nel 2009, “Poeti romagnoli d’oggi e Federico Fellini”. Si tratta di un’antologia di testi poetici e critici curata da Franco Pollini, promossa dal Circolo culturale “Giordano Pollini” ed edita dalla Società editrice Il Ponte Vecchio di Cesena. La copertina e le illustrazioni sono state realizzate dall’artista Ilario Fioravanti, mentre i testi critici sono di Marino Biondi, docente all’Università di Firenze, di Maurizio Ridolfi, docente all’Università della Tuscia, e da Roberto Casalini. A conclusione della serata saranno lette alcune poesie pubblicate nel volume a cui hanno aderito 50 poeti romagnoli che hanno elaborato testi originali a partire da un suggerimento, un’idea di fondo. Lo spunto è offerto da una celebrazione eccellente, il 150° dell’Unità d’Italia, che appunto nel 1861 ricevette la sua consacrazione ufficiale. L’Italia era fatta, ma, come si diceva allora e forse ancora oggi, restavano da fare gli “italiani”.
In questa difficile costruzione, i cui mattoni erano fatti di convinzioni eredità, coscienza e comunque dal riconoscimento dell’esistenza di un patrimonio comune di lingua, cultura, tradizioni, religione, istituzioni, valori condivisi, oggi diremmo di una diffusa cultura materiale, etica e spirituale, comune a tutti coloro che vivono sul territorio italiano, Dante Alighieri, in quanto padre riconosciuto della nostra lingua e letteratura, è stato un faro per tutta la Nazione.
Dante ha composto in volgare, cioè in italiano, Divina Commedia, il poema più importante della nostra storia, fondando di fatto la lingua letteraria italiana, quella che ancora parliamo e che accomuna tutta la Nazione, anche se molto di quel sapore linguistico antico si va perdendo con le nuove generazioni. Se Dante fosse esistito oggi, avrebbe sicuramente vinto il Premio Nobel per la letteratura, perché, oltre ad essere letto e recitato nelle piazze italiane, il suo poema è tradotto in tutte le lingue del mondo. Ma Dante è anche l’autore del “De vulgari eloquentia”, un testo di critica linguistica, diremmo oggi, in cui egli riflette e analizza il modo di parlare degli Italiani del suo tempo.
Il testo “Poeti romagnoli d’oggi e Dante Alighieri”, presentato durante la serata del 31 luglio 2011, contiene anche una serie di annotazioni sui vari dialetti diffusi al tempo di Dante; il quale conobbe due diversi gruppi di dialetti parlati nelle Romagne, da lui descritti puntualmente. Essi sono “simmetricamente opposti. Uno di essi pare così femmineo per la mollezza delle sue parole e della pronuncia, che un uomo che lo parli, per quanto di voce maschia, potrebbe essere preso per una donna. Questa è la lingua dei Romagnoli, soprattutto di quelli di Forlì, città che, pur essendo periferica, è tuttavia come il fulcro di tutta la provincia. (…) L’altro volgare di cui si diceva è così irsuto ed ispido per parole ed accenti che, a causa della sua rozza asprezza, una donna che lo parli non solo va fuori misura ma la potresti perfino prendere per un uomo.”
Dante dunque rappresenta ancora oggi l’Italiano per eccellenza, rappresenta allo stesso tempo l’uomo e la lingua, la letteratura e la cultura, il passato e il presente del nostro Paese. Ricordare l’opera di Dante è il miglior modo di celebrare l’Unità d’Italia.
I poeti partecipanti sono
LORIS BABBINI, TOLMINO BALDASSARI, MAURIZIO BALESTRA, BRUNO BARTOLETTI, MARCO BENAZZI, STEFANO BERNARDESCHI, CATERINA BIONDI, FRANCO CASADEI, MAURO CASADEI TURRONI MONTI, BENEDETTA DAVALLI LEONCINI, DENIO DERNI, ANDREA DESERIO, FRANCA FABBRI, CARLO FALCONI, NARDA FATTORI, ANDREA FOSCHI, SABRINA FOSCHINI, FRANCESCO GABELLINI,
ANTONIO GASPERINI, CRISTINA LAGHI, GIANFRANCO LAURETANO, GUIDO LEOTTA, ROSINO MARANESI, GRAZIA MEDRI, ROBERTO MERCADINI, GIOVANNA MISSIROLI, FABIO MOLARI, ARDEA MONTEBELLI, MIRELLA MORARA, GIOVANNI NADIANI, DOLFO NARDINI, ANDREA PARATO, FABRIZIO PASI, GUIDO PASSINI, SANTE PEDRELLI, MARIAGRAZIA PILONI, MARIA QUAGLIOTTI, LUCIANA RAGGI, ALESSANDRO RAMBERTI, LUCIANO SAMPAOLI, ELLI RITA SIGNANI, ANNA MARIA TAMBURINI, ANNALISA TEODORANI, CATERINA TISSELLI, ELISABETH TURCI, MARCO VIROLI, OSCAR ZANOTTI, MARISA ZATTINI, MATTEO ZATTONI, ANTONIO ZAVOLI.
Il libro oltre alle poesie originali dei poeti indicati comprende tre testi introduttivi di cui sono autori Marino Biondi, Professore di Storia della Critica all’Università di Firenze, Maurizio Ridolfi, Ordinario di Storia Contemporanea all’Università della Tuscia e Roberto Casalini, editore e scrittore. In copertina è pubblicato un acquarello originale di Ilario Fioravanti che ha curato anche una sezione dedicata ai poeti romagnoli di ieri, storicizzati, ritratti dallo stesso artista. Il libro, edito dalla Società Editrice “Il Ponte Vecchio” di Cesena, è curato da Franco Pollini e promosso dal Circolo culturale “Giordano Pollini”.
Fondazione Renato Serra
Via Carducci 29
47921 Cesena
Tel. 0547 29557
Mail: fondazione serra@comune.cesena.fc.it
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