martedì 14 giugno 2011

Poeti romagnoli e Dante a S. Mauro Pascoli 25 giu



Circolo culturale Giordano Pollini

IN COLLABORAZIONE CON
L’ Azienda biologica “le crete di montenovo”

IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA


 POETI ROMAGNOLI DI OGGI

E DANTE ALIGHIERI


(a cura di Franco Pollini, Società Editrice “ Il Ponte Vecchio”, 2011)


PRESENTAZIONE

SABATO 25 GIUGNO 2011 ORE 17,30

SALA DEGLI ARCHI DELLA TORRE
VILLA TORLONIA - SAN MAURO PASCOLI


Introduce,
Gianfranco Miro Gori, Sindaco di San Mauro Pascoli
Presentano
Marino Biondi, Roberto Casalini, 
Presenzia
 Ilario Fioravanti
Letture di Gabriele Marchesini



LA LUCE DI DANTE PER L’ITALIA D’OGGI

Il 25 giugno 2011, alle ore 17,30, a San Mauro Pascoli, nell’ottocentesca Villa Torlonia, la Torre di Giovanni Pascoli sarà presentato il volume “Poeti romagnoli d’oggi e Dante Alighieri”, il quarto libro di una serie, i cui precedenti sono stati realizzati nel 2005, “Poeti romagnoli d’oggi e Giovanni Pascoli”, nel 2007, “Poeti romagnoli d’oggi e Charles Baudelaire”, nel 2009, “Poeti romagnoli d’oggi e Federico Fellini”.
Si tratta di un’antologia di testi poetici e critici curata da Franco Pollini, promossa dal Circolo culturale “Giordano Pollini” ed edita dalla Società editrice “Il Ponte Vecchio” di Cesena. La copertina e le illustrazioni sono state realizzate dall’artista Ilario Fioravanti, mentre i testi critici sono di Marino Biondi, docente all’Università di Firenze, di Maurizio Ridolfi, docente all’Università della Tuscia, e da Roberto Casalini.
Hanno aderito 50 poeti romagnoli che hanno elaborato testi originali a partire da un suggerimento, un’idea di fondo. Lo spunto è offerto da una celebrazione eccellente, il 150° dell’Unità d’Italia che appunto nel 1861 ricevette la sua consacrazione ufficiale: l’Italia era fatta, ma, come si diceva allora e forse ancora oggi, restavano da fare gli “italiani”.
In questa difficile costruzione, i cui mattoni erano fatti di convinzioni eredità, coscienza e comunque dal riconoscimento dell’esistenza di un patrimonio comune di lingua, cultura, tradizioni, religione, istituzioni, valori condivisi, oggi diremmo di una diffusa cultura materiale, etica e spirituale comune a tutti coloro che vivono sul territorio italiano, un faro certamente c’è stato: il padre della lingua e della letteratura italiana, Dante Alighieri.
Come tutti sappiamo, egli ha composto in italiano il poema più importante della nostra storia, la “Divina Commedia”, e il corpus poetico più organico e certamente alcune delle composizioni poetiche più belle, ha fondato la lingua italiana, quella che stiamo ci accomuna oggi e che forse stiamo smarrendo. Se fosse esistito avrebbe sicuramente vinto il Premio Nobel per la letteratura, perché, oltre ad essere letto e recitato nelle piazze italiane, era ed è tradotto in tutte le lingue del mondo. Senza dimenticare che in latino ha tra l’altro scritto quel “De vulgari eloquentiae” che è considerato il primo trattato di linguistica non solo italiano, il vademecum per saper riconoscere la lingua italiana, il volgare, laddove si stava formando ed imponendo, quel volgare che Dante definisce “illustre, cardinale, regale e curiale” e che “è di ogni città italiana ma non sembra appartenere a nessuna e sulla cui base tutti i volgari locali degli Italiani sono misurati, valutati e confrontati”: una definizione che a guardare bene è la migliore che si possa anche oggi escogitare per definire l’Italiano.
Il testo contiene anche una serie di annotazioni sui vari dialetti diffusi al tempo di Dante: egli riconosce così due diversi gruppi di dialetti parlati nelle Romagne che descrive puntualmente. Essi sono “simmetricamente opposti. Uno di essi pare così femmineo per la mollezza delle sue parole e della pronuncia, che un uomo che lo parli, per quanto di voce maschia, potrebbe essere preso per una donna. Questa è la lingua dei Romagnoli, soprattutto di quelli di Forlì, città che, pur essendo periferica, è tuttavia come il fulcro di tutta la provincia. (…) L’altro volgare di cui si diceva è così irsuto ed ispido per parole ed accenti che, a causa della sua rozza asprezza, una donna che lo parli non solo va fuori misura ma la potresti perfino prendere per un uomo.”.
Dante è l’italiano, la lingua, la letteratura, la cultura italiana. Quella che mancava, a cui si doveva tornare per costruire gli “italiani” dopo l’”Italia”. Ricordare il 150° dell’Unità vuol dire ricordare Dante nelle sue opere e nelle sue composizioni.

I poeti partecipanti sono

LORIS BABBINI, TOLMINO BALDASSARI, MAURIZIO BALESTRA, BRUNO BARTOLETTI, MARCO BENAZZI, STEFANO BERNARDESCHI, CATERINA BIONDI, FRANCO CASADEI, MAURO CASADEI TURRONI MONTI, BENEDETTA DAVALLI LEONCINI, DENIO DERNI, ANDREA DESERIO, FRANCA FABBRI, CARLO FALCONI, NARDA FATTORI, ANDREA FOSCHI, SABRINA FOSCHINI, FRANCESCO GABELLINI, ANTONIO GASPERINI, CRISTINA LAGHI, GIANFRANCO LAURETANO, GUIDO LEOTTA, ROSINO MARANESI, GRAZIA MEDRI, ROBERTO MERCADINI, GIOVANNA MISSIROLI, FABIO MOLARI, ARDEA MONTEBELLI, MIRELLA MORARA, GIOVANNI NADIANI, DOLFO NARDINI, ANDREA PARATO, FABRIZIO PASI, GUIDO PASSINI, SANTE PEDRELLI, MARIAGRAZIA PILONI, MARIA QUAGLIOTTI, LUCIANA RAGGI, ALESSANDRO RAMBERTI, LUCIANO SAMPAOLI, ELLI RITA SIGNANI, ANNA MARIA TAMBURINI, ANNALISA TEODORANI, CATERINA TISSELLI, ELISABETH TURCI, MARCO VIROLI, OSCAR  ZANOTTI, MARISA ZATTINI, MATTEO ZATTONI, ANTONIO ZAVOLI.

Il libro oltre alle poesie originali dei poeti indicati comprende tre testi introduttivi di cui sono autori Marino Biondi, Professore di Storia della Critica all’Università di Firenze, Maurizio Ridolfi, Ordinario di Storia Contemporanea all’Università della Tuscia e Roberto Casalini, editore e scrittore. In copertina è pubblicato un acquarello originale di Ilario Fioravanti che ha curato anche una sezione dedicata ai poeti romagnoli di ieri, storicizzati, ritratti dallo stesso artista. Il libro, edito dalla Società Editrice “Il Ponte Vecchio” di Cesena, è curato da Franco Pollini e promosso dal Circolo culturale “Giordano Pollini”.


Per il Circolo culturale “Giordano Pollini”
Franco Pollini
Via Pascoli, 570
47521 Cesena (FC)
franco_pollini@alice.it



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