venerdì 6 maggio 2011

Dave Lordan su Lattice di Andrea Garbin


Il corpo dell’amante tenta anche Andrea Garbin come l’unione fra oblio ed eterno ritorno: 

(…)
è forse lì che si rifugia
(…) 
è forse lì che si ricorda la
                                     sera.

Sono capelli che odorano
e che colorano la notte
come liane che portano di
sogno in sogno
cullando la flebile crocefissione
dei nostri cespugli vitali.

Ma non è sufficiente, non lo inganna, né tantomeno il suo pubblico:

«half-man, half-beast» mi dice Jack
non riusciamo a uscire
dai sentimenti del letto

Quando non crediamo più nei sentimenti del letto, quando non serviamo più i nostri cespugli vitali, cosa ci resta, solo la fine di ogni cosa?
Leggendo Garbin si ha l’impressione di un grande volatile, o di un uomo volante, che passi sopra le città alla fine del tempo mentre bruciano e sprofondano, urlando l’elenco di quanto si stia perdendo mentre fuma e si eleva. Alla fine l’uomo volante sarà anch’esso inghiottito dalla fiamma, scomparirà nel fumo su, su, su nell’alta atmosfera fino a disperdersi e diventare irrintracciabile nel nero e infinito oltre. Diverse forme di metamorfosi e scomparsa sono tropi importanti nella poesia di Garbin. Ed è qui che si rivela l’intuizione di un’ultimativa e fondamentale identità di trasformazione e scomparsa. È come se ogni porzione di un infinito e infinitamente diviso essere fosse costantemente alla ricerca di potersi allontanare dall’attuale forma decaduta in un’altra, futura, stabile e idealizzata. Cerchiamo il nostro riposo, senza posa. Alla fine della giornata, don Chisciotte cerca sempre una locanda in cui riposare in cui dormire.

( Dave Lordan )



Dave Lordan è il principale poeta irlandese multigenere, con una reputazione di eccellenza innovativa sia sul palco che sulla pagina. Ha partecipato a molti importanti festival letterari in patria e all’estero. La sua prima opera, The Boy in The Ring (Il Ragazzo nel Cerchio) (Salmon, 2007), è stata la prima raccolta a vincere sia il prestigioso premio “Patrick Kavanagh” che il premio “Strong” come migliore opera prima di uno scrittore irlandese. È stato anche selezionato per il premio di poesia del giornale «Irish Times». La sua seconda raccolta Invitation to a Sacrifice (Invito a un sacrificio) (Salmon Poetry, 2010) è stata definita dall’«Irish Times»: “un atto di resistenza culturale, altrettanto brillante sulla pagina come deve esserlo senz’ombra di dubbio in performance”. La compagnia teatrale “Eigse Riada” ha prodotto il suo primo dramma, Jo Bangles, al Teatro “Mill” di Dundrum nel 2010. Di prossima uscita sono The First Book of Frags (Il Primo Libro di violente uccisioni) per la Wurm Press nel novembre 2011 e la sua prima raccolta di racconti Out of My Head (Fuori di testa) per le edizioni Salmon nell’estate 2012.

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