recensione di Carmine Manzi pubblicata in «fiorisce un cenacolo» Rivista mensile internazione di Lettere ed Arti. Organo Ufficiale dell'Accademia di Paestum, n. 10-12, ottobre-dicembre 2010
Nella sua vasta produzione letteraria, la poesia ha certamente un posto premiante, perché ha trovato in essa il linguaggio più adatto alla espressione dei suoi forti sentimenti di amore e di dolore. Segnato così duramente per la immatura scomparsa del giovane figliuolo, poeta anche lui, ha trovato difficoltà nel riprendere il suo percorso, ed ancora in Figli, la sua più recente raccolta, sono vive le sue emozioni ed i suoi versi sono soffusi di amarezza e di pianto, i suoi pensieri sanno di atmosfere che trafiggono il cuore. Ed oggi invece siamo attratti dal rigore con cui delinea e tratteggia i suoi Profili critici, una ricca raccolta di saggi con cui il D'Alessio passa in rassegna, con una analisi molto introspettiva, tanta parte dei poeti e scrittori del nostro secondo Novecento. Gli autori sono visti nella loro ansia evolutiva, in un attento e completo studio che mette a nudo la loro anima, insieme ad una accurata bibliografia che costituisce completamento della stessa indagine psicologica. Un D'Alessio che dimostra in ogni occasione impegno e preparazione, perché non è mai superficiale, ed è sincero e schietto nei suoi giudizi.
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