sabato 12 febbraio 2011

Mario Fresa. Ritratti di poesia (2)


Fortuna Della Porta


Tutto vortica, ribolle, scortica ed esplode, nell’emblematica testimonianza poetica di Fortuna Della Porta. Ci s’imbatte in una scrittura còlta da una inesausta enigmaticità che sa destare, nel lettore, una costante e irrisolta inquietudine. Il libro Mulinare di mari e di muri (LietoColle, 2008) è un esteso poema gonfio di surreale febbrilità, la cui voce dirompente appare invasa, se non addirittura divorata, da immagini allucinate e sorprendenti, entro le quali si mostra una turbinosa e incontenibile effervescenza che travolge e sconcerta. Con il suo incedere imprevedibile, la poesia di Della Porta si maschera e si ritrae, poggiandosi, con pervicacia, su di una trama fitta di numerose coordinate, spesso tese a produrre una vistosa alternanza di toni giocosi e di inaspettate aperture verso l’imponderabile e il tragico. Il discorso si snoda, così, con un’anfibia indeterminatezza, configurandosi come un instabile universo pervaso da una violenza irridente e da una gioia irrefrenabile e oscura.

Un gioco intensissimo, dunque, costituito da impressionanti materiali figurativi ed emotivi e pregno, in ogni istante, di interni sbigottimenti e di pericoli nascosti. La direzione dei versi, allora, si profila nervosamente colma di macerie e di corrosioni, di stupefazioni e di stordimenti, di beffarde scheggiature e di implacabili deflagrazioni.


Alta marea

Il mondo morirà della mia morte.

Si lascerà sfuggire le gemme del pesco

le logge delle nuvole

e le formicole del sangue

in successione.

La morte non comincerà da me

apparterrà alla pietra dell’aria

a ogni passero che pure

mi beccò nel palmo

e solo quando alla terra

non si aprirà il prossimo giorno

il mio corpo suonerà lo spartito del no

Nel punto della mia morte, anche il mondo

si affretterà a chiudere la stagione

insieme alle cortine dei miei occhi

che tenni sempre nel miele del suo cuore:

bollente cera sulla lingua

la catastrofe del mondo!



Fortuna Della Porta è nata a Nocera Inferiore (SA) e vive stabilmente a Roma. Laureata in lettere, ha insegnato per alcuni anni. È Presidente dell'Associazione Culturale "Le Melegrane". Numerosi suoi testi sono raccolti in antologie, tra le quali William Sha­kespeare, I sonetti, patrocinata dall'università di Berlino. Opere di poesia: Canto Primo (un poemetto di circa 1000 versi, apparso sul periodico letterario «Poiesis»); Rosso di sera (2003); Diario di minima quiete (2005); Io confesso (2006); Mulinare di mare e di muri (2008); La sonnolenza delle cose (2010). Opere in prosa: Scacco al re (opera teatrale, 2006); Ritratti (2007); Labirinti (e-book, 2007).

1 commento:

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