lunedì 6 settembre 2010

News da Adele Desideri

Amici
vi segnalo alcuni eventi

* Evelina Schatz. Capriccio del cerchio. Qunitocortile, Viale Bligny, 42, Milano, 21 settembre - 5 ottobre 2010

Opere in legno, ceramica, specchio, carta, metallo, vetro, tela.
Comun denominatore il tondo e la consueta ironia che caratterizza le opere dell'artista russa.
Inaugurazione: martedì 21 settembre alle ore 18,30

orario: martedì - venerdì dalle 17,00 alle 19,00

Eventi in mostra

martedì 28 settembre alle ore 18,30 presentazione del libro di Bruno Galluccio ‘VERTICALI’ , ed. Einaudi, sarà presente l’autore

martedì 5 ottobre alle ore 18,30  serata di lettura e musica ‘Al ballo dei cerchi’ 

tra i poeti:  Antonella Anedda, Maria Attanasio, Franco Buffoni, Bruno Galluccio, Josif Galperin, Adele Desideri, Alberto Mori, Akim Sambaev, Evelina Schatz, Fausta Squatriti, Tibe, Pier Paolo Venier, Simone Zanin



*Per il ciclo di incontri al Caffè dell’Ussero di Pisa a cura di Valeria Serofilli: reading di poesia di Adele Desideri, con particolare riferimento al volume “Il pudore dei gelsomini”, Raffaelli 2010. Caffè dell’Ussero, Palazzo Agostini, Lungarno Pacinotti 27, Pisa, venerdì 8 ottobre 2010.

Il Caffè Storico Letterario dell’Ussero è situato nel quattrocentesco Palazzo Agostini, ed è stato “in passato luogo di ritrovo di molti esponenti di rilievo del panorama letterario e artistico” italiano, quali, per esempio, Giacomo Leopardi, Domenico Guerrazzi, Giosuè Carducci, Filippo Mazzei, Giuseppe Giusti, Renato Fucini.





*su segnalazione di Mia Lecomte, vi invito a visitare il sito della “Compagnia delle poete”:
la “Compagnia delle poete è nata nell’estate del 2009, per iniziativa di Mia Lecomte, poeta italo-francese e studiosa di letteratura della migrazione.  A comporla sono tutte poete straniere e italostraniere, almeno in parte italofone o residenti per un periodo dell’anno in Italia”…. http://www.compagniadellepoete.com
<http://www.compagniadellepoete.com>


*Recensione di Adele Desideri a Erika Reginato “Campocroce (2000-2007)”, Editoriale Sometti, Mantova, 2008, pubblicata ne Il Quotidiano della Calabria, 31 maggio 2010. 

 
Erika Reginato, Campocroce (2000-2007), Editoriale Sometti, Mantova, 2008, pag. 109, 10 euro

Campocroce è un delizioso, delicato libro di poesie, pubblicato in edizione bilingue (in spagnolo e nella traduzione in italiano di Emi Rabuffetti), per i tipi di Sometti, nella collana Archivio della Poesia del ‘900, diretta da Alberto Cappi.
L’autrice Erika Reginato si è laureata presso l’Universidad Central del Venezuela con una tesi su Giuseppe Ungaretti, è traduttrice di diversi poeti italiani contemporanei - tra i quali Milo De Angelis e Davide Rondoni - e ha collaborato con Santos López, in Venezuela, alla Settimana Internazionale della Poesia e al Festival mondiale della Poesia. Nata a Caracas, risiede ora in provincia di Vicenza.
Campocroce è un paese situato sul Monte Grappa, ma è anche un luogo di memoria, dove si nascondeva - nella Seconda Guerra Mondiale - il nonno della scrittrice, combattente tra le fila dei partigiani.
Così, la silloge Campocroce - dedicata agli antenati di Reginato -, affonda in una malinconica levità, in una pacata, matura nostalgia, evitando però qualsiasi sfumatura lugubre: “Quante volte devo/ piangere i morti?// (…)// Vengono dal paese del sogno/ a consegnarmi l’abbondanza/ del campo arato e dell’ulivo/”.
Il grano e il fiume, il merlo e la neve, il vento e l’oceano, la natura tutta, sono per Reginato una metafora dell’esistenza, della vita e della morte, del tempo che scorre, degli affetti che non tramontano, che restano anzi come perle di saggezza, come schegge di dolore - senza rancori - nei cuori di chi ripensa ai propri cari, nei sogni di chi sa fare tesoro del passato: “Offro il grano che ci unisce.// Le anime accendono il fuoco del ritorno/ albeggiano sopra i tetti.//”.
Un canto leggero, appena sussurrato, si innalza e riecheggia di verso in verso. Una preghiera melodiosa, mai rassegnata, si fa voce universale, orecchio che ascolta i fremiti dell’anima, segno di equilibrio nello spirito e nella forma, anche quando assume i toni della lamentazione: “La linea che divide/ la nostra anima, Padre/ è come la distanza tra il bordo/ e la salita del fumo.// (…)// Il cerchio disegna il nostro incontro.//”.
Non mancano accenni alle colpe, alle angosce, alle battaglie perdute: “Chi conosce/ le lenzuola di un morto,/ il sollievo dell’acqua,/ la sua mano rugosa nell’angoscia?//”, “Fino che ora/ ci sarà vigilia?// Gli sconfitti conversano/ abbracciano la colpa,/”.
Eppure Reginato non si ferma qui, non si arresta di fronte alle amarezze. Vuole proseguire sulla strada indicatale da chi l’ha amata; vuole, ad ogni sorgere del sole, sorridere ancora: “Canto scalza,/ ripeto segreti ai santi,/ accendo candele esposte all’alba/ attraverso l’umidità della vigilia,/ l’odore del miracolo.//”.
Ci si chiede, talvolta, quale senso abbia scrivere poesie, in un mondo come il nostro, che confonde la bellezza con la volgarità, che non ha più occhi che guardino il cielo, ma solo volti tetri o finti, reclinati nella sfera narcisistica del privato.
Leggendo queste pagine di Reginato, forse una risposta fa capolino. La poesia sfiora il limite, la soglia. Si inoltra negli enigmi dell’Assoluto. Non comunica certezze matematiche o scientifiche. Allude, evoca il mistero ultimo delle cose: “Sotto/ nella chiesa/ il corpo dorme./ Sopra/ una farfalla gioca/ vicina a Dio.//”.
E Reginato ci aiuta, alla pari di tanti altri bravi poeti, ad assaporare la musicalità dell’universo, a goderne l’infinitezza nei giorni modesti della semplice vita: “Campocroce è immenso perché la salita inizia all’alba in casa di zia Lena”.

Adele Desideri
Pubblicata ne Il Quotidiano della Calabria, rubrica Libri e letture, 31 maggio 2010

*Recensione di Matteo Fantuzzi a Adele Desideri “Il pudore dei gelsomini” Raffaelli, 2010, pubblicata ne La Voce di Romagna, rubrica Romagna Arte e Storia, lunedì 29 marzo 2010.


*Recensione di Alessandro Moscé a Adele Desideri “Il pudore dei gelsomini” Raffaelli, 2010, pubblicata ne L’Azione, settimanale marchigiano, 3 aprile 2010.



Lieta con voi

Adele

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