Circolo culturale Giordano Pollini
IN COLLABORAZIONE CON
L’ Azienda biologica “le crete di montenovo”
IN OCCASIONE DEL 50° anniversario DELLA PRODUZIONE (1959)
DEL FILM “LA DOLCE VITA” DI FEDERICO FELLINI
POETI ROMAGNOLI DI OGGI
E FEDERICO FELLINI
(a cura di Franco Pollini, Editore Il Pontevecchio, 2009)
PRESENTAZIONE
VENERDI’ 30 OTTOBRE 2009, ORE 17,15
SALA LIGNEA DELLA BIBLIOTECA MALATESTIANA
CESENA
Introduce Paolo Lucchi, Sindaco di Cesena
Presentano Marino Biondi, Roberto Casalini, Daniele Gualdi, Gianfranco Miro Gori
Presenzia Ilario Fioravanti
Letture di Gabriele Marchesini
In mostra le tavole originali preparate da Ilario Fioravanti per le sezioni illustrate del libro
PASCOLI BAUDELAIRE FELLINI
Un filo li unisce. Pascoli amava Baudelaire, traduttore di Poe e poeta simbolista. Fellini come Baudelaire è un inventore di sogni, di mondi onirici. Si immerge nei mali del mondo per attraversarli, condannandoli ed essendone affascinato. Fellini come Pascoli rivive la Romagna, nel sogno della lontananza.
Poeti romagnoli d’oggi, in numero crescente, li hanno riletti e rivisti, sollecitati e incuriositi dalle iniziative del Circolo culturale “Giordano Pollini” di San Mauro Pascoli che, a cadenza biennale, ha promosso altrettante pubblicazioni, ciascuna dedicata ad uno di questi grandi poeti. Ieri l’occasione era offerta da anniversari importanti, il 150° della nascita per Pascoli e il 150° della pubblicazione della raccolta I fiori del male per Baudelaire: oggi abbiamo raccolto un’opportunità meno eclatante ma ugualmente significativa, il 50° anniversario della produzione del film di Fellini, La dolce vita, avvenuta nell’arco di un anno, il 1959, nel pieno di un periodo di sviluppo del paese, conosciuto come il boom.
In quegli anni Roma era la capitale del mondo dello spettacolo, il centro di una vita che si esauriva nell’immediatezza del successo, nel soddisfacimento degli impulsi, nell’illusione di raggiungere una felicità tutta terrena: Fellini, descrivendo i personaggi che attraversavano quel mondo, in realtà prefigurava un modello di vita, dominato da un insieme di valori o di dis-valori, che appena qualche anno dopo sarebbe divenuto dominante. Il divertimentificio romagnolo sarebbe apparso a questo punto come il luogo della perdita di senso e della perdizione, ineludibile e affascinante. Da Rimini a Roma e ritorno.
L’inquietudine che non abbandona i protagonista del boom, l’inquietudine del benessere, è la materia dell’elaborazione poetica per immagini di Fellini, maestro di ineguagliabile drammaticità.
Hanno aderito più di quaranta poeti romagnoli d’oggi: FILIPPO AMADEI, BRUNO BARTOLETTI, ROSARITA BERARDI, STEFANO BERNARDESCHI, STEFANO BIANCHI, CATERINA BIONDI, GIANCARLO BIONDI, PAOLO BORGHI, FRANCO CASADEI, MAURO CASADEI TURRONI MONTI, ROMEO CASALINI, BENEDETTA DAVALLI, ANDREA DESERIO, FRANCA FABBRI, CARLO FALCONI, NARDA FATTORI, SABRINA FOSCHINI, FRANCESCO GABELLINI, ANTONIO GASPERINI, FRANCESCO GIULIARI, CRISTINA LAGHI, GIANFRANCO LAURETANO, STEFANO LEONI, GUIDO LEOTTA, IGOR LUCCHI, ROSINO MARANESI, ROBERTO MERCADINI, MORARA MIRELLA, GIOVANNA MISSIROLI, FABIO MOLARI, ARDEA MONTEBELLI, MIRELLA MORARA, GIOVANNI NADIANI, FABIO ORRICO, GUIDO PASSINI, SANTE PEDRELLI, MARIA QUAGLIOTTI, ALESSANDRO RAMBERTI, ELLI SIGNANI, ANNA MARIA TAMBURINI, VITTORIO TAMPIERI,ANNALISA TEODORANI,CATERINA TISSELLI, ELISABETH TURCI, MARCO VIROLI, ANTONIO ZAVOLI.
Hanno colto questo senso di appartenenza, questa capacità di anticipazione, di prevedere il futuro, il fiuto di un grande poeta della nostra terra che costantemente ne ha citato le atmosfere, i personaggi, perfino il linguaggio, senza svelare i segreti dei luoghi, nascosti nella sua memoria. E si sono lasciati trascinare e travolgere, affascinati dalla straordinaria creatività di Federico Fellini.
Con i contributi poetici, numerosi e sorprendenti, interagiscono i disegni di Ilario Fioravanti, che nella copertina ha voluto ritrarre un “suo” Fellini, sognatore della grande madre terra, e nella tavole interne ha inteso mostrarci in una carrellata i volti dei poeti romagnoli storicizzati. Il testo introduttivo di Gianfranco Miro Gori tratta più diffusamente il tema dei rapporti tra Fellini e la sua Romagna, mentre Marino Biondi fa riferimento al Mastorna, il mitico personaggio protagonista dell’omonimo film (mai realizzato) che avrebbe dovuto raccogliere e sintetizzare tutti i temi e tutti i film felliniani, una sorta di sogno dei sogni, di grande affresco, di romanzo, il romanzo della vita di Fellini, la sua discesa agli inferi. Solo una sceneggiatura, per sempre una sceneggiatura: un film affascinante, poesia senza immagini. Tutte da immaginare.
Franco Pollini
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