di Sebastiano Adernò
piantare croci sulla costa
sul dorso
il palmo e il crinale
dove la terra trema
e le preghiere
si bisbigliano dentro serrature
che gli indovinelli
non sanno più aprire
è passato un altro mese, un secolo
il poeta s'inimica un'altra luna
mentre appesa
in un sistema di variabili
come cifre di poco conto
la gente muore
dove nulla regge
tutto pende, penzola
sul fango,
prima di piantare il prato
e per asciugare il pianto
le vedove strofineranno
le loro guance
col lutto all'occhiello
e i morti nel polso
come il fazzoletto
gli orecchini riposti nel cassetto
e la testa china
di madri, fratelli e figlie
che pranzeranno per sempre
di quel dolore a capotavola
nel posto lasciato vuoto
dalle spalle di chi gli è morto
(per questi altri siciliani costretti a pagare)
lunedì 5 ottobre 2009
[PER MESSINA, E I SUOI CARI]
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2 commenti:
meravigliosa. grazie.
sono passato domenica dall'autostrada..da messina a taormina..
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