giovedì 21 maggio 2009

Su Cocci d'ombra di Vincenzo Celli

recensione di Guido Passini in respirandopoesia.altervista.org



farapoesia.blogspot.com

Cenni biografici

Vincenzo Celli nasce a Rimini il 2 luglio 1960, città in cui vive. Dopo avere conseguito il diploma di maturità tecnica e dopo una breve parentesi, come dipendente, entra nel mondo del commercio, attività che svolge ancora oggi. Nell’ottobre 2005 scopre alcuni siti di scrittura su internet ed inizia, prima, a leggere le poesie degli altri autori, poi, a cimentarsi nello scrivere le proprie.


Recensione


Cocci d’ombra è la prima opera di Vincenzo Celli, un autore che potete trovare su vari blog di poesia con i suoi testi. Vincenzo è uno di quegli autori che conosco da qualche tempo, artisticamente parlando, e devo dire che affrontando la lettura di questo libro mi aspettavo un altro genere di libro. Ero abituato a leggerlo diversamente, mi era forse sfuggita la sua costante crescita poetica e il suo rincorrere un verso pulito dal punto di vista strutturale, ed una certa cadenza del suono rispetto all’immagine.
Ho ritrovato un Vincenzo dalla vena ermetica, una vena che più leggevo e più andavo paragonando a Verlaine, seppure con qualche cambio dettato dal linguaggio in epoche differenti. Come per tutti i poeti neosimbolisti ho colto la poesia libera di Celli, libera non solo dalle forme metriche e retoriche tradizionali, ma anche dai temi proposti, celati in maniera sagace. Ricorre un tema centrale che è un senso della vita vista in maniera malinconica ma al tempo stesso accattivante. In più di un testo, a mio sentire, ho trovato un senso di sconforto, un prendere coscienza d’essere un mezzo della moderna civiltà di massa, una regressione nel contrasto con la realtà quotidiana.
Questo libro è molto intimo, su certi aspetti arriva ad una secchezza del verso, portando all’esasperazione lo stato d’animo. Il punto di vista è spesso un valore della vita sfiduciato, senza tante illusioni.
La poetica di Vincenzo diventa così un sinonimo di sinestesia, o di analogia.
A rafforzare questa mia tesi, il titolo del libro Cocci d’ombra. I cocci infatti sono pezzi di terracotta di basso pregio, che poco sanno portare ombra…
Una raccolta poetica che ha del carattere e si lascia gustare con flessibilità.
Lieto di leggerti finalmente su carta Vincenzo.

Guido Passini

1 commento:

Alessandro Ramberti ha detto...

Flora Restivo “incontra” Franco Loi. Due esseri umani a tu per tu.
Una lectio magistralis di Poesia e di Vita. Uno superbo omaggio!
Un giorno di festa! Un abbraccio, Marco Scalabrino.