Kolibris è su Facebook
clicca sotto per iscriverti al gruppo
Roberta Borsani, Il rosaio d'inverno, Fara Editore, 2009
OGGI DIO NON OSA
DIO PADRE LA NATURA TI AMA
dio padre la natura ti ama
guardala come stacca
dalle braccia esiliate del legno
i piccoli di ciliegio
guardala come sorseggia il cielo
sbrodolando in grembo
guardala come
sprigionando ti chiama
guarda come ti ama
(cosa sono chiedo i fiori
se non ciotole d'incenso?)
NELLA TENEBRA IMMENSA
nella tenebra immensa
di una notte
senza usignolo e
vuota di luna
Tu
m'inviasti parole
con la punta delle dita
sbocciavano
all'improvviso nell'aria
tumide
come marcisi
esalati dalla penombra
dalle mandrie del fiume
PADRE CHE NON SALVI
padre che non salvi
padre che lasci cadere
si assorbono
nel niente le tue strade
come macchie d'acqua
sopra ombrelli di seta
l'orbita
vuota di una stella
estinta
da un milione di anni
è lo specchio morto del tuo gelo
quando scruti
con sguardo implacabile
sopra i sassi
tra i fiori
e discerni gli umani da amare
gli altri destini all'orco
come posso chiamarti
come posso cambiarti
(e sciogliere
la tua stretta di neve
padre che non salvi
padre che lasci cadere
OGGI DIO NON OSA
oggi dio non osa
aguzzi
frammenti d'anima
gli si sono
conficcati nel cuore
si è uccisa una donna
dio non c'era
(e perché
pensava a qualcosa
che si spezza?)
milioni di uccelli gridavano
nell'aria liquefatta
(non sono stati creduti)
si destavano le madri
delle acque di palude
segnando l'aria
di enigmi terribili
oggi
dio non osa
si lascia calpestare
come una pratolina
una donna si è uccisa
ci saranno bisbigli
(quel suo cane
cieco da tempo
forse
l'ha portata lontano...)
Nessun commento:
Posta un commento