martedì 2 dicembre 2008

Newsletter Kolibris Dicembre (con link attivi)

EDIZIONI KOLIBRIS
di Chiara De Luca

NEWSLETTER
dicembre

Il Comune di Bellaria Igea-Marina

in collaborazione con
l'Associazione Isola dei Platani,
l'Associazione Agorà 2000
e le Edizioni Kolibris

bandisce l'11° Concorso a premi di scrittura amorosa

L'amore è un cane che viene dall'inferno.

Con una giuria qualificata e un presidente d'eccezione, e pubblicazione in antologia dei vincitori.

clicca qui sotto per leggere il bando

Chiara De Luca sta preparando per Fara Editore una prima antologia cartacea dei poeti inclusi nel sito-laboratorio Italian Contemporary Poets, aperto nel gennaio del 2005 sul sito chiaradeluca.com per dare spazio a voci di poeti nuovi e già affermati presenti nel poema italiano contemporaneo, e tuttora aperto a nuove proposte.

L'antologia sarà pubblicata da Fara Editore nei primi mesi del 2009.

Per un'anteprima cliccare qui.

Della redazione di Kolibris sono entrati a far parte Jürg Halter (Svizzera) e Suzanne Van Weddingen (Belgio)

Luca Paci sta curando con la collaborazione di Luca Ariano l'antologia Anarchica PRO/TESTO, poesia civile di protesta, che uscirà per Fara Editore nel gennaio del 2009.

Chiara De Luca sta traducendo per laa casa editrice Crocetti Decidme cómo es un árbol, la biografia del poeta Marcos Ana, soggetto del prossimo film di Pedro Almodóvar.

Marcos Ana presenterò il libro in Italia nel giugno del 2009, a Parma, ospite del Festival Internazionale di Poesia e a Bologna, ospite di Kolibris.

continua su kolibris.wordpress

La vida

Decidme cómo es un árbol.
Decidme el canto de un río
cuando se cubre de pájaros.
Habladme del mar. Habladme
del olor ancho del campo.
De las estrellas. Del aire.
Recitadme un horizonte
sin cerradura y sin llaves
como la choza de un pobre.
Decidme cómo es el beso
de una mujer. Dadme el nombre
del amor: no lo recuerdo.
(¿Aún las noches se perfuman
de enamorados con tiemblos
de pasión bajo la luna?
¿O sólo queda esta fosa,
la luz de una cerradura
y la canción de mis losas?)
22 años. Ya olvido
la dimensión de las cosas,
su color, su aroma… Escribo
a tientas: "El mar", "El campo…
Digo "Bosque" y he perdido
la geometría del árbol.
Hablo por hablar de asuntos
que los años me borraron.
… … … … … … …
(No puedo seguir: escucho
los pasos del funcionario).

Autobiografia

Mi pecado es terrible;
quise llenar de estrellas
el corazón del hombre.
Por eso aquí entre rejas,
en diecinueve inviernos
perdí mis primaveras.
Preso desde mi infancia
ya muerte mi condena,
mis ojos van secando
su luz contra las piedras.
Mas no hay sombra de arcángel
vengador en mis venas:
España es sólo el grito
de mi dolor que sueña.

Marcos Ana

La vita

Ditemi com'è un albero.
Ditemi il canto di un fiume
quando si copre di uccelli.
Parlatemi del mare. Parlatemi
dell'ampio odore della campagna.
Delle stelle. Dell'aria.
Recitatemi un orizzonte
senza serratura né chiavi
come la capanna di un povero.
Ditemi com'è il bacio
di una donna. Datemi il nome
dell'amore: non lo ricordo.
(Le notti si profumano ancora
d'innamorati e neri ontani
di passione sotto la luna?)
O resta solo questa fossa,
la luce di una serratura
e la canzone delle mie lastre?
22 anni. Già dimentico
la dimensione delle cose,
il loro colore, il loro aroma… Scrivo
alla cieca: "Il mare, "La campagna…
Dico "Bosco" e ho perduto
la geometria dell'albero.
Parlo per parlare d'argomenti
che gli anni mi hanno cancellato.
… … … … … … …
(Non posso continuare: ascolto
i passi del funzionario).


Autobiografia

Il mio peccato è terribile
volli colmare di stelle
il cuore dell'uomo.
Per questo, qui tra le sbarre,
in diciannove inverni
persi le mie primavere.
Prigioniero dall'infanzia
a morte la mia condanna,
i miei occhi si stanno prosciugando
la luce contro le pietre.
Ma non c'è ombra d'arcangelo
vendicatore nelle mie vene:
Spagna è il solo grido
del mio dolore che sogna.

traduzione di Chiara De Luca

in "Poesia" maggio 2008

Thomas Kinsella tradotto da Chiara De Luca

IRWIN STREET

Morning sunlight - a patch of clear memory -
warmed the path and
the crumbling brick wall,
and stirred the weeds sprouting
in the mortar.

-------------A sparrow cowered
on a doorstep. Under the broken door
the paw of a cat reached out.
White nails fastened in the feathers.

Aware - a distinct dream -
as through slowly making it happen.
The suitcase in my hand.
-----------------------My schoolbooks…

I turned the corner into the avenue
between the high wire fence and the trees
in the Hospital: under the leaves
the road was empty and fragrant
with little lances of light.
He was coming toward me - how
could he be there, at this hour? -
my maker, in a white jacket,
and with my face. Our steps
hesitated in awkward greeting.


*

Wakening again, upstairs,
to the same wooden sourness…

I sat up on the edge of the bed,
my hand in my pyjama trousers,
my bare feet on the bare boards.

IRWIN STREET

Luce del sole al mattino- un frammento di chiara memoria -
riscaldava il sentiero e
il muro cadente in mattoni,
e muoveva l'erbaccia spuntata
nella calcina.

-------------Un passerotto stava acquattato
sopra una soglia. Da sotto la porta sfondata
spuntò la zampa di un gatto.
Bianchi artigli affondarono tra le penne.

Ad occhi aperti - un nitido sogno -
come a renderlo lentamente reale.
La cartella in mano.
------------------I miei libri di scuola…

Girai l'angolo e presi il viale
tra l'alto recinto di filo spinato e gli alberi
nell'Ospedale: sotto le foglie
la strada era vuota e rallegrata
da piccole lance di luce.
Lui veniva verso di me - come
poveva essere lui, lì, a quest'ora? -
il mio artefice in giacca bianca,
e con la mia faccia. I nostri passi
esitarono in un cauto saluto.


*

Risvegliandomi, al piano di sopra,
alla stessa legnosa asprezza…

Mi sedetti sulla sponda del letto,
la mano nei pantaloni del pigiama,
il piede nudo sulle assi nude.

Da Notes from the Land of the Dead in uscita per Kolibris a marzo 2009.

with many special thanks to John Deane, Thomas Kinsella and Michael Schmids (Carcanet Poetry Publisher)

Sabina Naef tradotta da Chiara De Luca

manchmal fallen Wörter aus den Fenster
oder es regnet in den Büchern
dann tagelang nichts -
und immer heim Aufwachen die Frage
wie Schlaf riecht

dalle finestre a volte cadono parole
oppure dentro ai libri piove
poi nulla per più giorni -
e sempre al risveglio la domanda
di cosa odori il sonno

Da leichter Schwindel (vertigine leggera) in uscita per Kolibris a gennaio-febbraio 2009, con prefazione di Fabiano Alborghetti

with many special thanks to Sabina and Reto Ziegler (Edition Korrespondenzen)

continua su kolibris.wordpress

Mark Boog tradotto da Pierluigi Lanfranchi

Liefde

De lucht ligt als een blok op het land,
onzichtbaar en massief.
Je gaat gekleed in de kleur van je haar,
in je ogen, je passen en je woorden.
Je bent hier en elders. Ik draag je me na
en huiver. Je bent te groot misschien,
of te dichtbij. Je onbereikbaarheid
is onvergeeflijk. Kon ik een vogel zijn -
maar de nauwkeurigheid ontbreekt me
zoals het vertrouwen. Ik kijk naar je
en huiver. Spreek me aan, want ik zwijg,
verdraag mijn wurggreep, verdraag
de onbeholpenheid, verdraag mij, liefde.


Amore

Il cielo come un blocco si stende
sulla terra, invisibile e compatto.

Indossi il colore dei tuoi capelli
i tuoi occhi, i passi, le parole.
Sei qui e altrove. Ti porto addosso

e tremo. Sei troppo ampio forse,
o troppo vicino. La tua irraggiungibilità
è imperdonabile. Se fossi

un uccello - ma la precisione
mi manca e la fiducia. Ti osservo

e tremo. Parlami, perché sto zitto,
sopporta la mia morsa, sopporta
l'impaccio, sopportami, amore.

continua su kolibris.wordpress

Poesie inedite di Narda Fattori



Mi nutro di sorrisi
nel braciere dei giorni
bulimica d'amore
la perfezione mai raggiunta

l'amaro del sale mi stordisce
il pane non si mangia più
che per millenni ha nutrito.

Seccata la sorgente
mi è rimasta
una imperfetta parola
anagrammata nel tempo
ho ricomposto il mio stare
senza rimpianti
parola imperfetta umana
che mai ha cessato di bruciare
alle raffiche del vento.

inedito di Narda Fattori

continua su italianpoets.wordpress

Sharon Olds tradotta da Daniela Raimondi

Things that are worse than death

You are speaking of Chile,

of the woman who was arrested

with her husband and their five-year-old son.

You tell how the guards tortured the woman, the man, the child,

in front of each other,

“as they like to do.”

Things that are worse than death.

I can see myself taking my son’s ash-blond hair in my fingers,

tilting back his head before he knows what is happening,

slitting his throat, slitting my own throat

to save us that. Things that are worse than death:

this new idea enters my life.

The guard enters my life, the sewage of his body,

“as they like to do.” The eyes of the five-year-old boy, Dago,

watching them with his mother. The eyes of his mother

watching them with Dago. And in my living room as a child,

the word, Dago. And nothing I experienced was worse than death,

life was beautiful as our blood on the stone floor

to save us that - my son’s eyes on me,

my eyes on my son - the ram-boar on our bodies

making us look at our old enemy and bow in welcome,

gracious and eternal death

who permits departure.

Cose peggiori della morte

Parli del Cile,

della donna arrestata

insieme al marito e al figlio di cinque anni.

Racconti di come le guardie hanno torturato la donna, l’uomo, il bambino,

l’uno davanti agli occhi degli altri,

“come gli piace fare.”

Cose peggiori della morte.

Posso immaginarmi mentre prendo fra le dita i capelli biondo-cenere di mio figlio,

mentre gli giro la testa prima che capisca cosa sta succedendo,

sgozzare lui, tagliarmi la gola

per risparmiarci tutto quello. Cose peggiori della morte:

questa nuova idea entra la mia vita.

La guardia entra la mia vita, la fogna del suo corpo,

“come gli piace fare.” Gli occhi del bambino di cinque anni, Dago,

che li guarda mentre lo fanno con la madre. Gli occhi della madre

che li guarda mentre lo fanno con Dago. E nel mio soggiorno, come un bambino,

il mondo, Dago. E niente di quello che ho provato è stato peggiore della morte,

il nostro sangue sul pavimento di pietra era bello quanto la vita.

Risparmiarci tutto quello -mio figlio che mi guarda

i miei occhi su di lui - il montone-cinghiale sopra i nostri corpi

noi che guardiamo i nostri vecchi nemici con un inchino di commiato,

morte gentile ed eterna

che ci permette di andar via.

continua su kolibris.wordpress

Felipe García Quintero, tradotto da Anila Resuli

Los pájaros clavan sus picos en mi carne.

Sobre mis palmas reposan. Beben el agua de mis ojos y mi
lengua calla. La dicha de ser su alimento no me alcanza.

Otra será mi gloria, no los cielos.

(1993)

Gli uccelli affondano i loro becchi nella mia carne.

Si siedono sui palmi delle mie mani. Bevono acqua dei miei
occhi e la mia lingua acquietano. La felicità di essere il loro cibo
non mi raggiunge.

La mia gloria sarà qualcos’altro, non il cielo.

(1993)

Viajo en un tren de veintiún vagones conducido por todos mis
muertos. Miro a través del cristal roto de la ventana una batalla de
mariposas mutiladas por el cielo quemado de mis cinco años.

Converso con los árboles de la intemperie que desaparecen en
mis ojos; los que no tienen camino, con los pájaros que son ya
recuerdos del viento.

Yo tampoco sé qué tierra es ésta

(1994)

Viaggio in un treno di ventuno carrozze guidato dai miei morti. Io
osservo attraverso il vetro infranto della finestra una battaglia di dure
farfalle nel cielo bruciato dei miei cinque anni.

Comunico con gli alberi battuti dal tempo che spariscono nei miei occhi; gli
unici che non hanno strada, con gli uccelli che già sono memorie
del vento.

Ugualmente non conosco che terra sia questa.

(1994)

continua su Kolibris.wordpress

Maria Pia Quintavalla tradotta in inglese
da Isabella Canetta


Da Cantare semplice, 1984

From Cantare semplice, 1984

Nessuna lingua

Nessuna lingua umana mi darà ragione

sono come sono, senza sottane d’oro

né bianche che solleva il vento

ma appoggio il mento e gli occhi

su un momento.

No human tongue

No human tongue will say I’m right

I am as I am, without golden skirts

nor white ones that the wind raises

but I lean my chin and eyes

on a moment.

Differenza

Come sei bella sembri

una montagna, differenza che si eleva

sopra di me il tuo ritmo

è sapore rosso sapore blu

tutto ti appartiene, nessuno

io non ti appartengo.

Difference

How beautiful you are, looking

like a mountain, a difference that rises

above me your rhythm

is red flavour blue flavour

all belongs to you, nobody

I don’t belong to you.


su kolibris.wordpress


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Recensione a sui passi per non rimanere

Recensione di Guido Passini
a Il resto (parziale) della storia

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