lunedì 17 novembre 2008

Su Il sangue dei papaveri


recensione di Guido Passini pubblicata in respirandopoesia.altervista.org

www.faraeditore.it/html/siacosache/papaveri.html

Cenni biografici

Nicoletta Verzicco è nata Milano è vissuta a Bari, Rimini la ospita e si sente cittadina italiana. Ha da poco riscoperto il legame con la terra di origine del nonno paterno: la Puglia. Dalla mamma ha ereditato l’aspetto algido e nordico, ma il sangue è meridionale.
L’associazione culturale Agorà ha pubblicato la sua prima silloge Per te. Pubblica con Fara Editore Il sangue dei Papaveri nel 2007. Partecipa attivamente al libro curato da Guido Passini Senza Fiato nel 2008. Si diletta a scrivere anche favole per l’infanzia.

Recensione

Il sangue dei papaveri è un libro che rappresenta in toto Nicoletta Verzicco. Lo rappresenta nelle emozioni, nei colori, nella incisività, nella timidezza e al tempo stesso nell’audacia dell’autrice. Ma chi è Nicoletta?
Nicoletta è una delle tante perle scovate da Alessandro della Fara Editore. Ho conosciuto questa ragazza alcuni mesi fa all'incontro di Poliedrica Estate. La mia attenzione è stata attirata da questa donna che, seduta in un angolo del divano, in silenzio, ascoltava le poesie degli altri autori presenti. Notavo nel suo sguardo la voglia di entrare nella poesia, di carpirne ogni sensazione. Ha atteso il suo turno e molto timidamente ha letto le sue liriche, rispecchiando il mio pensiero. Una delicatezza nei versi, giochi di immagini che spaziavano dal sensuale al particolareggiante e naturalista. Versi intensi costruiti in poche righe. In quel momento ho sentito il calore della sua anima, la versatilità della sua poesia. Voglio improntare questa recensione in modo particolare che vorrei entrasse in sintonia con la prosa dell'autrice ascoltata alla serata dell’incontro. Una prosa autoironica ma riflessiva sul mondo dei poeti oggi.
In un qualche modo sento che a Nicoletta piacerebbe essere presentata in questo modo.
Il sangue dei papaveri è un libro che mi ha catturato, letto in una sola notte, gustato nella fresca sera di un climatizzatore in funzione. Già dalle prime pagine avverto la voglia di trasmettere, di essere recepita e sopratutto della concretezza di Nicoletta, in quanto sceglie per rappresentare l'inizio del suo libro questa frase:
"Non faccio domande, ma voglio risposte". Posso dire che per essere un'autrice al suo esordio sulla carta stampata ha già le idee molto chiare sul messaggio da lanciare.
Credo che i versi di Nicoletta siano anche in qualche modo ricercatezza geografica, infatti si nota l'ironico attribuibile al milanese, dal quale prende radici, per poi passare agli aromi, i suoni, la passionalità pugliese dei parenti più prossimi, fino alla sensualità e intraprendenza romagnola.
Reputo azzeccata la scelta di suddividere il libro in tre fasi, ognuna a rafforzare la precedente, anche se toccando temi differenti. Tutti uniti dalla stessa anima che si infonde tra penna e braccio (o parafrasando la prosa di Nicoletta, tra mezzo e conduttore). Nicoletta credo non sia una di quelle persone diventate poetesse (o come direbbe lei ironicamente "writer of verses" che fa più figo...prendendo in giro chi si nasconde dietro a posizioni o falsi miraggi), ma credo abbia lavorato molto sodo per arrivare a questo primo libro, studiando la musicalità che sprigionano alcuni suoi versi, per poi temporeggiare su versi semplici e diretti che non lasciano interpretazioni diversi da quelle che Nicoletta vuole esprimere. Nella poesia "Il sangue dei papaveri" che dà il titolo al libro trovo quanto detto prima, e cioè la grande varietà di suoni e paesaggi della sicilia.
Poi come non citare la poesia che più mi ha colpito (e a quanto sentito di certo non solo a me) Sospiri sospesi, una poesia che ha toccato la mia anima soprattutto nella chiusa che vorrei citare: Mi lascio trascinare e divento vento. Una splendida chiusa che mi tocca personalmente (dato che il mio blog personale si intitola Animanelvento) e che racchiude il vivere la vita di oggi, abbandonandosi un pò dove ti vuole portare.
Sarebbero tante le poesie da citare con versi (non dico tutte perchè sembrerebbe una presa in giro...e poi perchè si vergogna se lo dico), ma toglierei il gusto di assaporare quello che considero uno dei migliori libri di poesia che mi sia capitato tra le mani negli ultimi mesi (almeno per quel che riguarda gli autori esordienti o da poco editi).
Vorrei però citare qualche poesia che mi ha colpito maggiormente, come la poesia Alito di vita perduta, Sante e puttane, Aggrappati, Attraverso il mistero del vento. Tutte poesie che intonano l’anima. Un libro che vivamente mi sento di consigliare a chiunque voglia tra le mani un libro intenso e passionale, delicato e sinuoso, duro e ironico allo stesso tempo.

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