giovedì 31 luglio 2008

Su Solchi e nodi di Caterina Camporesi


di Franco Casadei
Il nuovo libro di poesie di Caterina Camporesi, Solchi e nodi, ha un titolo che è già un merito. Credo che solo la Camporesi possa inventarsi titoli simili, con la sua capacità di scandagliare l'anima, sua e di chi le sta intorno: sequenze di vita sospese, vene in dirupi, i deserti insanguinati, le gole piagate.
Solchi, cioè ferite, tagli che chiedono di essere sanati; ma anche fenditure, aperture nel cuore della terra, pronte alla seminagione, alla protezione profonda delle cose. Nodi, cioè ostacoli, resistenze, vincoli; ma anche punti fermi, stabilità, coraggio.
È, il suo, un linguaggio che implica un impegno intellettuale e… affettivo alla parola e alla situazione, non permette distrazioni. Non è una poesia riposante (non deve esserlo mai, in un certo senso!). Ha dentro una forza che scava, che snida. Descrive il tormento, la ricerca, si guarda intorno. Tuttavia è anche una poesia piena di rispetto, di pietà; non fredda, né oggettivamente analitica. Si avverte dentro il vibrare della sua persona, la vicinanza che si fa compagnia e sostegno. E spesso in un respiro ampio che si apre al cielo, al vento, agli scialli di nuvole, alle rifiorite praterie, ai segreti ruscelli dietro i canneti, fino alle preghiere alla luna. Caterina Camporesi apre varchi che sfiorano l'insondabile, quindi sempre con l'anelito ad una ricomposizione, ad una pace da conquistare dentro la battaglia del vivere.
Solchi e nodi, la conferma di una voce profonda e discreta, un’ulteriore prova di maturità umana e poetica.

Cesena 22 luglio 2008


(ndr)

Cogliamo l'occasione di complimentarci vivamente con Franco Casadei per aver vinto a Lucca il 28 giugno scorso il Premio Giovane Holden 2008, organizzato da
Giovane Holden Edizioni

CLASSIFICA FINALE
Sezione poesia
1. Casadei Franco - E io di tre anni
2. Zabonati Annalisa - Nebbia intorno
3. Leone Laura - Apnea

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