martedì 23 ottobre 2007

io… mi stempero negli endecasillabi (Alessandro Salvi)

Queste poesie inedite di Alessandro Salvi sono intrise di una notevole disullusione appena lenita dall'uso di un linguaggio semplice e quotidiano (quasi fosse esso stesso disilluso) che ha però risvolti sorprendenti e tragicomici. Il poeta non disdegna l'uso della rima (non necessariamente a fine verso) e di scavalcamenti e altri artifici ”poetici” con cui pare appunto malinconicamente giocare, ma senza pretese (in quanto “tarlato” da uno spleen che i versi faticano a colmare): «c'è un lama inciso su un piatto di rame / da qualche parte c'è una porta aperta / e forse anche la ragazza che amo…»; «Ognuno mente come meglio sa / e manco n'è cosciente!?»; «ognuno fa quel che gli piace (… pare / sia il migliore dei modi per placare / il carnefice che in ognuno giace)».

ARS (IM)POETICA
a Lucio Massarotto

Se fossi un pastore tedesco
desidererei essere una chiave inglese:
un attrezzo o arnese atto a riparare
guasti e storture provocati da mani
poco attente, o inesperte. Non un
cane di razza, una qualsiasi razza di cane
fedele al proprio padrone, no
non mi va proprio.
Meglio riparare strutture che abbaiare
a delle persone senza conoscerle neppure.
Meglio un freddo attrezzo che un cane fedele
a una qualsiasi testa di cazzo.


AUTORITRATTO CON PIPPA
a Federica

Che malinconica notte m'aspetta
a casa mia mi trovo, sono solo,
sto cercando se c'ho 'na sigaretta
e una birra dopo l'altra mi scolo.

Afferro quanto di piu' personale
in mio possesso e mi scrollo di dosso
questo eccessivo peso, faccio sesso
con me medesimo: l'è naturale!

È il solo modo di sentirmi vivo:
scrivo, bevo, mi drogo, scopo, dormo...
se proprio devo dormo tutto il giorno,
mi fo una pippa e dico ultimativo:

di questa solitudine mi adorno
e della compagnia di un bel film porno.



SEGUIMI…

T'invito al rito supremo
e premo il grilletto estremo
del supplizio. Con sì lieto
abbandono m'abbandono
al gratificante vizio
di questo fuoco fantastico
entro il cui magico cerchio
io brucio.



***

c'è un lama inciso su un piatto di rame
da qualche parte c'è una porta aperta
e forse anche la ragazza che amo
nella mia stanza un pavone passeggia
dipinge l'aria
con ogni gesto rubato al silenzio
io intanto penso a qualcosa che ho visto
ma non ricordo bene cos'è stato
forse era un sogno
sta di fatto però che ultimamente
niente mi appare reale io sogno
eppur son sveglio
poi vaglio il peso e veglio fino a che
non m'addormento e nuovamente sogno


***

O di questo o di quello o di quell'altro
noi parliamo di qualcos'altro (sempre!).
Ognuno mente come meglio sa
e manco n'è cosciente!?
se parla lo fa solo per parlare
o perché vuole ottenere un favore.
Se ci penso sto male…
meglio allora non pensare e… tacere.


***

sono stanco perbacco sono stanco
di amari stenti stupidi lamenti
e decisioni da prender coi guanti
che sennò mi ritrovo sull'attenti
a rimordermi la lingua coi denti
… accidenti son proprio messo male
io… mi stempero negli endecasillabi
come sostanza liquefatta fatta-
si men che nulla… che sta per svanire…
quando stavo per dire la parola
che dalla nascita mi trovo sulla
sommità della mia lingua ma non
sono in grado di pronunciarla e… Basta
(ammutolisco e finisco il sonetto).


***

ENJOY THE SILENCE

E prima e dopo c'è solo il silenzio
l'unico in grado di dar voce… dire
l'inenarrabile rogo interiore
cui non riesce dar tregua né l'assenzio
né tantomeno queste mie parole.
Nella disparità di questa lotta
nessuno è vincitore né perdente
ognuno fa quel che gli piace (… pare
sia il migliore dei modi per placare
il carnefice che in ognuno giace).
Ho troppe cose da dire, mi dico,
troppe parole ho taciuto. Ripeto:
sbaglio sempre, non ne azzecco mai una…
Dentro lo specchio immortale io muoio.





Alessandro Salvi è nato nel 76, a Pola (Croazia), ma da sempre vive a Rovigno (Croazia). Ha pubblicato alcuni versi su «La Battana» (rivista trimestrale di cultura pubblicata dall'EDIT a Fiume), su «Niederngasse», «La ricognizione del dolore» (antologia poetica telematica curata da Pietro Pancamo) e altre pubblicazioni sia cartacee che telematiche. È stato segnalato e premiato ad alcuni concorsi.

Alessandro Salvi
via Riccardo Daveggia 32
52210 Rovinj – Rovigno
Hrvatska – Croazia

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,
ho letto ieri le tue poesie e oggi alcuni versi mi tornavano alla mente facendomi riflettere.
Ho pensato, così faccio riferimento anche al post sulle poesie di Stefano Guglielmin, che l’io forse è determinato dal rendere concrete attraverso la ragione delle attività oniriche.
Desideri e paure.
Credo che esista un qualcosa dentro noi uguale per tutti… ma che fatica…
Per esempio: a volte il mio limite è nell’essere una fifona:), quindi per paura definisco il male.
Va beh…
Grazie anche perché la riflessione mi ha portata a scrivere: da poesia nasce poesia!
Leela

Lucio ha detto...

Bravo Sandro!Daghe dentro col cuor come ti sa far solo ti!!!Viva quel che savemo noi!!!

Alessandro Ramberti ha detto...

Grazie ad Alex Ramberti per avermi concesso queto spazio. Leela, grazie del bel commento, se le cose che scrivo fanno riflettere e aiutano in un modo o nell'altro, allora mi sento piu che felice. Lucio! Viva noi, un saluto a ti e a Trieste! grazie dell'attenzione e… buona lettura!
AS

pasquale ha detto...

Grazie, Alessandro, del link,
così ho potuto leggere altri tuoi versi

continua così, con occhi, naso, orecchio..., con parole concrete

quelle che fanno disegnare con l'aria, come il pavone

bellissimo

Pasquale

Lucio ha detto...

Grazie per la dedica Sandro, mi sento lusingato. E sono contento tu abbia scelto proprio quella poesia, me la sento decisamente vicina. W Noi!!!

Lucio