mercoledì 9 maggio 2007
Sannelli a Roma 14-5
Lunedì 14 maggio ore 18
presso la Nuova Pesa
Via del Corso, 530 - Roma
Tel. 06-3610892
nuovapesa@farm.it
Il Crise invita all'incontro con l’autore di Philologia Pauli. Il corpo e le ceneri di Pasolini
Un indagine attenta, quella di Sannelli, che segue la dibattuta tragedia del poeta friulano tracciando quello che Gian Ruggero Manzoni ha definito “L’ingrato compito di cantare un uomo, un poeta, barbaramente ucciso…” (Gli occhiali di Pasolini - introduzione al volume).
L’autore affronta la morte di Pasolini – ciò che di quell’avvenimento si fa di tutto per rendere Ragione di Stato, drasticamente infecondo – come il suo gesto più vitale, coerente attesa e struggimento per una passione durata una vita e protesa, appunto, nella morte e solo per questo realmente tragica.
Sannelli tratta temi complessi prima che “forti”, prima che “accattivanti” proprio sull’arte, la letteratura; e ancora, riesce a districare quella matassa (tutta di natura antropologica) che chiede a gran voce di essere risolta con e per un nuovo vero discorso sui Padri, sui Figli, sulla Tradizione e la Storia, la Realtà e le sue persuasioni. Filologia, allora, come lenta decifrazione di un destino - del poeta e della sua Opera, della cultura, della nazione che fanno della loro complessità un corpus, un unicum oggi sempre più defraudato di significato.
“Lo sviluppo del figlio prevede il seppellimento di un padre morto. In che modo è morto il padre? […]Quello che importa è il funerale, a scapito dell’autopsia. Non si tratta di giochi comparatistici, ma di un test di sopravvivenza […] Colpisce, a livello sentimentale, il fatto che per essere contemporanei – metafisicamente, non nel modo pragmatico e banale del filologo e dello storico – sia necessario contemplare (e provocare?) una morte: che significa – sempre nel senso pragmatico-banale – far uscire dalla “mia” contemporaneità un’altra persona. E in generale sembra che lo spazio letterario, almeno occidentale, non possa vivere se non attraverso parricidi-seppellimenti che coesistono – letteralmente contemporanei – con la sopravvivenza del vecchio nel nuovo…”.
Massimo Sannelli è nato nel 1973. Vive e lavora a Genova. I suoi ultimi libri sono Santa Cecilia e l’angelo (Atelier, Borgomanero 2005), Pabula dura (Menilmontant, 2006, e-book), Philologia Pauli. Il corpo e le ceneri di Pasolini (Fara, Rimini 2006), Venti sonetti (La Camera Verde, Roma 2006), Lo schermo (Feaci edizioni, 2006, e-book), Animaelegentes (con Chiara Daino; Cantarena, Genova 2007), e le traduzioni di Eric Suchère, Fissa, desola in inverno (Cantarena, Genova 2006) ed Emily Dickinson, Su un Io Colonna (Genova 2006).
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