venerdì 3 gennaio 2025

I POETI MUOIONO, DI MICHAEL LEE JOHNSON. A CURA DI IRMA KURTI (ITA -ENG)

Perché i poeti muoiono;

indugiano nella giovinezza

dipendenti dalla morte.

Creano cultura

ma in modo così storpio.

Raramente fanno del male

se non a se stessi—

perché non lasciarli vivere?

Il loro unico crimine sono le parole

le gridano con rabbia

gridano a gran voce, volgari in luoghi

privati come i campi di grano dell'Indiana.

In autunno, i poeti tendono le braccia

le loro spine dorsali al centro

sulle croci degli spaventapasseri,

ma si spaventano solo da soli.

Viaggiano con la mente,

o guardano dalle finestre dei condomini,

il miraggio, questi colori che cambiano,

quelle foglie; non fanno male a nessuno.


POETS DIE 


Why do poets die;

linger in youth

addicted to death.

They create culture

but so crippled.

They seldom harm

except themselves

why not let them live?

Their only crime is words

they shout them out in anger

cry out loud, vulgar in private

places like Indiana cornfields.

In fall, poets stretch arms out

their spines the centerpiece

on crosses on scarecrows,

they only frighten themselves.

They travel in their minds,

or watch from condo windows,

the mirage, these changing colors,

those leaves; they harm no one.

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