A mio Figlio
Verrà come ai miei occhi
la tua faccia di bambino
l'amore dei giorni che contemplo
nelle ore che si allungano e sono
estate.
Verrà come ai miei occhi
il tuo sorriso
e sarà sorriderne insieme
ché nel grembo la vita pulsa già
e si irradia come sogno.
Domani potrai guardarmi, madre,
tenderti la mano, sorreggerti
piano
mentre il cielo imbrunisce
dietro i colli, oltre le case.
Sarà per me sapere possibile
nei meandri schiusi la dimora;
sentire il tempo persino nel
piccolo incavo
delle mani, dei tuoi pugni chiusi:
vedere che ti abita, ti reclama.
**
Schiusa l'imposta che s'apre sul
nostro giardino
tra le ortensie e la bouganvillea
in fiore
come nella brina del mattino
aspettarti.
Aspettare, amore, come si aspetta
questa primavera
il rigoglio dei prati, dei fiori
sugli alberi,
sopra i tetti di Roma.
Nell'estate, sarà ancora più
estate,
la luce che di sera ci terrà
avvinghiati
come d'incanto, schiusa l'imposta
che s'apre
sul nostro giardino, verrà una
nenia lieve
come dal mare.
Assaporeremo la via, il candore,
quel primo abbaglio di luce.
E saranno tuoi, Figlio mio,
tutti i miei giorni,
la loro poesia.
**
Così a partire partiremo assieme
lì dove la rugiada bagna al
mattino il fogliame
e cupole di paesi lontani e di
oriente
ci indicano la strada.
Avremo terra nelle tasche e
pulviscolo
e sarà sempre di mezzogiorno che
il sole
illuminerà alto il meridiano
e i chilometri percorsi, tra lembi
e fiumi,
e i giardini pensili.
Saremo universo assieme
e un giorno seguiterà il tuo
cammino
per strade che non conosco
a rischiarare quel tratto breve
tra valichi e confini di montagna,
lì dove
il sole muore per primo dietro ad
un crostone
e si tinge di rosa al tramonto
sulle pareti scoscese,
sui ghiacciai, all'ombra dei
larici.
E quando ce ne andremo, niente
sarà perduto
o stato vano, il terriccio
pullulerà ancora
e zolle di terra recheranno al
suolo i nostri passi
mentre a cinguettare penserà il
giorno nuovo
sul nascere.
Sarà mattino ancora
tra le valli e i templi e le alture,
sarà come deve, tutto continuerà a
mietere
per te che vieni nel prossimo futuro
e allora
verranno ancora le promesse e i
canti
sotto il suono simultaneo di più
voci
che si intrecciano ed intonano nel
mattino.
A tredici anni vince la Menzione d’Onore al Concorso Nazionale di Poesia “Un fiore per voi”, indetto dal Comune di Cervia.
Nel 2014 viene selezionata per il corso di scrittura creativa indetto da Rai Eri.
Nel 2015 vince il Poetry Slam al Roma Fringe Festival.
Suoi testi sono apparsi sulle riviste online e cartacee “Atelier online”, “Voce Romana”, “Euterpe”, “Patria e Letteratura”, “Poetarum Silva”, “Our Poetry Archive”, “Galaktica Poetike Atunis”, su “Arcipelago Itaca blo-mag”, sul “Journal of Italian Translation” di New York, sul “Periodico de Poesia” dell’Università del Messico e su “La Repubblica” di Bari. Un ulteriore componimento poetico figura negli Archivi del Centro Nazionale Studi Leopardiani. Alcune sue poesie sono state tradotte in spagnolo dal Centro Culturale T. Modotti.
È risultata finalista in vari premi di poesia: Tea Poetry 2015, Premio Belli 2016, Premio Mario dell’Arco 2017, Premio Versus Sulmona 2017 e Premio Arcipelago Itaca 2017.
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