martedì 4 maggio 2021

“… parola che si nutre d'ombre, di sogni, di distanze notturne… risacche d'abbandono e teneri frammenti quotidiani…”

recensione di Alessandro Lanucara




“I giorni ci allontanano \ e la paura allunga le distanze \ Lo scarto è nel nome \ la parola che si tiene cucite addosso \ tutte le sillabe”.
Questo paradigmatico testo di Giancarlo Stoccoro, contenuto all’interno della silloge La dimora dello sguardo, ci mostra – in modo struggente, direi – la fisionomia del suo personale approccio alla parola poetica: la parola che si nutre d’ombre, di sogni, di distanze notturne, così da scalzare le coordinate d’ingombranti spazi-confine e tempi-ore; quella che, protendendo il suo sguardo “verticale”, intimamente ci penetra.
La raccolta è divisa in due parti: una introduttiva, eponima, e l’altra, più estesa, denominata “L’indolenza dei contorni”. La fluida lettura delle ottantadue miniature si alimenta, in special modo, della loro concatenazione, capace d’affratellarle in un legame di sangue, come fossero perline d’un girocollo che, una volta allacciato, instancabilmente ci si rigiri addosso. Le lapidarie composizioni si presentano infatti, al pari d’una performance musicale di variazioni su tema, come frammenti d’un unico blocco tematico, scomposto in scaglie da disseminare sul corteo dei fogli, in un infaticabile ricircolo scandito da poche, mirate parole chiave (“sguardo”, “parola”, “notte”, “ombra”, “sogno”, “distanza”, “silenzio”, “buio”, “nome”, “sillaba”, “luogo”, tra le più ricorrenti).
La lucida volontà sottrattiva dell’autore tende a scarnificare il più possibile la materia poetica per farne emergere densi nuclei espressivi, generando un marcato ermetismo, spesso a un passo dalla sublime e, assieme, terrificante perfezione della pagina bianca. Tra i microtesti, accanto alle fulminee sentenze poetiche, liricamente emergono numerosi squarci, sensibilmente più distesi, di solitudini urbane e tristezze “lente”, risacche d’abbandono e teneri frammenti quotidiani; su tutto gravitando, in prolungati bagliori di lunare seduzione, la luminosità del sogno, la luce dell’ombra.

Nessun commento: