mercoledì 6 febbraio 2019

Un'energia generata dalla fede può mutare il destino

Gladys Basagoitia Dazza: Lealtad de los girasoles / Lealtà dei girasoli, FaraEditore 2018

recensione di Vincenzo D’Alessio


Una intera esistenza vissuta alla luce del sole con l’emblema del sogno e della fratellanza cosmica: è la raccolta Lealtad de los girasoles / Lealtà dei girasoli, scritta dalla poeta Gladys Basagoitia Dazza e pubblicata per i tipi di FaraEditore nel 2018.
Centosessantuno pagine dove in lingua madre, la Nostra è nata in Perù e vive in Italia, i testi poetici sono accompagnati dalla traduzione in italiano realizzata dalla poeta con l’aiuto di amici.
Gli argomenti trattati nei corpi poetici sono molteplici.
La maggior parte riportano le vicende vissute dalla poeta, prima in Bolivia poi in Italia. Gli amori, i dolori, le figure famigliari e gli amici ai quali dedica alcune poesie della raccolta.
L’epigrafe che apre la raccolta raccoglie le aspirazioni poetiche già presenti nelle ricca produzione della Nostra: “Dedicato con tutta l’anima / a te lettore attento / ti auguro la luce della vita / la poesia di vivere per gli altri / con amore e armonia”.
L’Amore di cui parla Gladys appartiene all’eterna energia che lotta sul nostro pianeta e nell’universo per lasciare a tutte le creature l’alito della vita.
Il sogno, che Martin Luther King declamava diversi anni or sono, è il tema ricorrente nelle poesie di questa raccolta: il sogno come luce che sconfigge le forze distruttive della vita sulla Terra: “(…) doloroso parto però senza angoscia / acque iridescenti una luce dell’anima / fuoco umile dolce che sarà memoria / fortezza incredibile di una tarda età” (pag. 87).
Anche se l’entità che cristianamente chiamiamo Dio non esistesse è questa energia generata dalla fede vera, dai tanti cristiani uniti sinceramente, a permettere fenomeni inspiegabili come i miracoli, le apparizioni, le beatitudini. Lealtà è fede nelle opere e negli ideali che si perseguono: “tremendo traboccante d’odio / in agguato il potere il male / il funesto nemico del bene / deciso a tarpare le ali e seminare l’indifferenza” (pag. 89).
Le radici andine emergono a tratti e si uniscono alla felicità ritrovata dopo molte sofferenze: “ho dovuto migrare dalle mie radici / per non impazzire d’impotenza / per non morire d’angoscia / per mutare il mio destino” (pag. 153), nella terra che oggi ospita la Nostra e che ha permesso di realizzare una famiglia, figli e nipoti: “(…) ci vuole ancora lavoro per non meno di tre ore / oggi sono tutta amore   il mio amato nipote / mi porterà l’allegria dei suoi diciassette anni” (pag. 93).
L’Amore e il sogno sono i sentimenti vivi che la poeta lascia come dono ai suoi affetti e all’Umanità di cui si sente parte.
Lo fa trascrivendo nei versi le ultime volontà mentre è in vita: “(…) devo scrivere le mie «volontà» / ora serena affidarle al foglio / benché non abbia ricchezze/ tranne tutti i libri che ho scritto / benché sappia che non si vendono / figlio non tenerli a casa regalali!” (pag. 123).
La lealtà di un fiore, il girasole, legato per l’intera esistenza all’astro che illumina il mondo, è la similitudine accorata che si raccoglie nei versi di questo libro riferita all’esistenza della poeta: dalla terra delle popolazioni che adoravano il sole alla luce del sole della Fede cristiana.
Intense sono l’introduzione, affidata all’editore Alessandro Ramberti, e la lettera/prefazione dell’amica poeta Ruth Cárdenas Vettori che danno al lettore le giuste direttive per accettare l’invito che Gladys Basagoitia Dazza ha desiderato nella sua esistenza.

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