domenica 6 gennaio 2019

Questionario di Proust [6] : Alessandro Canzian

A cura di Mario Fresa
Le risposte di 
Alessandro Canzian
poeta ed editore.


Il tratto principale del mio carattere.

La visionarietà. La capacità di immaginare realtà possibili e concretizzabili che ai più possono sembrare singolari. Da questo nasce, ad esempio, il fiore all'occhiello della Casa Editrice che dirigo, la Samuele Editore, ovvero il ciclo di incontri triestini “Una Scontrosa Grazia” iniziato ormai quattro anni fa. La visionarietà è al contempo un pregio e un difetto perché si deve coniugare non solo a una buona dose di ostinazione, ma anche alla semplice e banale “fortuna”. 

La qualità che desidero in un uomo.

La generosità. Tale qualità, quando racchiude tutte le altre (intelligenza, caparbietà, gentilezza, severità, rigore), diventa il significato di un uomo.


La qualità che preferisco in una donna.

La dolcezza. Che altro non è che il corrispettivo femminile della generosità maschile. 



Quel che apprezzo di più nei miei amici.

        La fiducia che hanno in me. Gli amici credono io possa fare qualcosa di buono nella vita, e mi aiutano. E io aiuto loro. Spesso sono critici, “correggono” nella misura del possibile determinate mie direzioni. Ma continuano ad essere compagni di viaggio.


Il mio principale difetto.

L'impetuosità. Sono un uomo che vorrebbe essere tranquillo, saggio, riflessivo, ma spesso mi trovo a soffrire la mia natura. Che va bene quando devi credere e far credere in un progetto chi ti sta vicino. Molto meno bene quando l'impetuosità è fuoco che brucia chi ti sta vicino.

La mia occupazione preferita.

Lavorare. Sono un Editore, amo il mio lavoro. Anche nell'altro aspetto della mia vita, l'essere padre, il mio lavoro entra in maniera importante coinvolgendo anche mio figlio.


Il mio sogno di felicità.

Può sembrare brutto, ma non ne ho. Almeno non in questa fase della mia vita.


Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia.

Perdere mio figlio.


Quel che vorrei essere.

Un uomo capace di dare qualcosa di buono agli altri.


Il paese dove vorrei vivere.

Trieste.


L’animale preferito.

Il gatto.


L’oggetto cui sono più legato.

Il libro.



I miei autori preferiti in prosa.

Milan Kundera, Italo Calvino, Dino Buzzati.


I miei poeti preferiti.

Ferruccio Benzoni, Antonella Anedda, Ivano Ferrari.


I miei eroi nella finzione.

Non ne ho.


Le mie eroine preferite nella finzione.

Non ne ho.


I miei compositori preferiti.

Orff, Mahler.


I miei pittori preferiti.

Van Gogh, Munch.



I film più amati.

A Ghost Story, Al di là dei sogni.


I miei eroi nella vita reale.

Non ne ho.


Le mie eroine nella storia.

Non ne ho.


La riforma che apprezzo di più.

Non saprei, un altro dei miei difetti è proprio l'ignoranza politica.


I miei nomi preferiti.

Ligeia, Samuele.



Quel che detesto più di tutto.

L'opportunismo, lo scambio di favori, la disonestà.


Il dono di natura che vorrei avere.

La serenità d'animo.


Se avessi un milione di euro.

Strutturerei meglio la Samuele Editore, pubblicherei in grandi tirature e senza necessità di escamotage di vendita. Farei ancora più eventi.


Come vorrei morire.

Nel sonno. Dopo aver salutato mio figlio ed essermi assicurato che sia diventato un uomo autonomo.


Stato attuale del mio animo.

Stiamo lavorando per voi.


Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza.

Tutte, quando derivano da contingenze passionali. Paura, rabbia, gelosia. Non quelle che derivano da ragionamenti monchi, non intelligenti o egocentrici.


Il mio motto.

        Utile Dulci.