A cura di Mario Fresa
Il tratto principale del mio carattere.
La visionarietà. La capacità di
immaginare realtà possibili e concretizzabili che ai più possono sembrare
singolari. Da questo nasce, ad esempio, il fiore all'occhiello della Casa
Editrice che dirigo, la Samuele Editore, ovvero il ciclo di incontri triestini
“Una Scontrosa Grazia” iniziato ormai quattro anni fa. La visionarietà è al
contempo un pregio e un difetto perché si deve coniugare non solo a una buona
dose di ostinazione, ma anche alla semplice e banale “fortuna”.
La qualità che
desidero in un uomo.
La generosità. Tale qualità, quando
racchiude tutte le altre (intelligenza, caparbietà, gentilezza, severità,
rigore), diventa il significato di un uomo.
La qualità che
preferisco in una donna.
La dolcezza. Che altro non è che il
corrispettivo femminile della generosità maschile.
Quel che
apprezzo di più nei miei amici.
La fiducia che hanno in me. Gli amici credono io possa fare qualcosa di
buono nella vita, e mi aiutano. E io aiuto loro. Spesso sono critici,
“correggono” nella misura del possibile determinate mie direzioni. Ma
continuano ad essere compagni di viaggio.
Il mio
principale difetto.
L'impetuosità. Sono un uomo che vorrebbe
essere tranquillo, saggio, riflessivo, ma spesso mi trovo a soffrire la mia
natura. Che va bene quando devi credere e far credere in un progetto chi ti sta
vicino. Molto meno bene quando l'impetuosità è fuoco che brucia chi ti sta
vicino.
La mia
occupazione preferita.
Lavorare. Sono un Editore, amo il mio
lavoro. Anche nell'altro aspetto della mia vita, l'essere padre, il mio lavoro
entra in maniera importante coinvolgendo anche mio figlio.
Il mio sogno
di felicità.
Può sembrare brutto, ma non ne ho.
Almeno non in questa fase della mia vita.
Quale sarebbe,
per me, la più grande disgrazia.
Perdere mio figlio.
Quel che
vorrei essere.
Un uomo capace di dare qualcosa di buono
agli altri.
Il paese dove
vorrei vivere.
Trieste.
L’animale
preferito.
Il gatto.
L’oggetto cui
sono più legato.
Il libro.
I miei autori
preferiti in prosa.
Milan Kundera, Italo Calvino, Dino
Buzzati.
I miei poeti
preferiti.
Ferruccio Benzoni, Antonella Anedda,
Ivano Ferrari.
I miei eroi
nella finzione.
Non ne ho.
Le mie eroine
preferite nella finzione.
I miei
compositori preferiti.
Orff, Mahler.
I miei pittori
preferiti.
Van Gogh, Munch.
I film più amati.
A Ghost Story, Al di là dei sogni.
I miei eroi
nella vita reale.
Non ne ho.
Le mie eroine
nella storia.
Non ne ho.
La riforma che
apprezzo di più.
Non saprei, un altro dei miei difetti è
proprio l'ignoranza politica.
I miei nomi
preferiti.
Ligeia, Samuele.
Quel che
detesto più di tutto.
L'opportunismo, lo scambio di favori, la
disonestà.
Il dono di
natura che vorrei avere.
La serenità d'animo.
Se avessi un milione di euro.
Strutturerei meglio la Samuele Editore, pubblicherei in grandi
tirature e senza necessità di escamotage di vendita. Farei ancora più eventi.
Come vorrei
morire.
Nel sonno. Dopo aver salutato mio figlio
ed essermi assicurato che sia diventato un uomo autonomo.
Stato attuale
del mio animo.
Stiamo lavorando per voi.
Le colpe che
mi ispirano maggiore indulgenza.
Tutte, quando derivano da contingenze
passionali. Paura, rabbia, gelosia. Non quelle che derivano da ragionamenti
monchi, non intelligenti o egocentrici.
Il mio motto.
Utile
Dulci.