recensione di Celeste Babboni
Chiaro
e sincero è l’invito di Gladys nella sua raccolta Lealtà dei girasoli con versione spagnola a fronte: come i girasoli
che scorgendo la luce del Sole si scoprono facendosi interamente abbracciare da
essa, così noi dobbiamo aprirci alla luminosa vita che ci è offerta,
assaporando non solo il nostro respiro, ma quello molto più ampio dell’universo.
La sua è dunque un’esortazione a un amore non unicamente rivolto verso le persone che
abbiamo accanto, ma a un “amore universale”, un “amore cosmico” per l’intera
realtà in cui ci troviamo, per l’“energia luminosa” che ogni vita possiede.
L’autrice
è consapevole di quanto sia utopica la sua visione, ma non per questo perde la
speranza; sogna incessantemente “un mondo in pace” in cui si possa “combattere
contro la violenza” per un solo ed ultimo fine: “essere felici ed amare”.
Respirando
ed assaporando quello che gli antichi chiamavano “pneuma universale”, ossia il soffio
vitale che l’intero cosmo condivide, Gladys non può però astenersi dalle sofferenze
che esso comprende; proprio da queste l’autrice parte per la sua
ricerca verso “lo spirito scintillante dell’amore”, l’amore più puro e sincero
che esiste.
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