de I poeti e la crisi
Il verso della trama
De de decidere
Non balbettare più.
Non tenere più
la testa fra le mani
e aspettare il treno
che ti porti
alla giusta stazione.
Usare la ragione
per sgomitolare
le trame che le mille esplosioni
tessono di spine il cuore.
Le mani dei poeti sono in crisi
coperte dal sangue dell’orrore.
Meglio tacere,
gettare la penna?
Ma il poeta è un testimone
e non può temere il buio
Il verso della trama
De de decidere
Non balbettare più.
Non tenere più
la testa fra le mani
e aspettare il treno
che ti porti
alla giusta stazione.
Usare la ragione
per sgomitolare
le trame che le mille esplosioni
tessono di spine il cuore.
Le mani dei poeti sono in crisi
coperte dal sangue dell’orrore.
Meglio tacere,
gettare la penna?
Ma il poeta è un testimone
e non può temere il buio
è suo dovere anche
parlare di una rosa
in questo mondo di sangue e di terrore.
La crisi
Ti guardo negli occhi
hai deciso di chiuderli
ma non è ora per sempre.
È necessario cercare nel buio
parole decise
per ritrovarci
parole sofferte
per rinnovarci.
Ti guardo negli occhi
si specchiano nelle pupille
dentro alle lacrime
che questo mondo fa esplodere.
Decido e chiudo gli occhi
per ritrovarti in un nuovo silenzio
dopo le bombe e le sirene
per abbracciare il tuo passo che viene
incontro oltre la paura.
Apriamo gli occhi e li splanchiamo
come bambini decisi a non mollare
il filo dell’arcobaleno che sorvola
i fili spinati un giorno abbandonati.
parlare di una rosa
in questo mondo di sangue e di terrore.
La crisi
Ti guardo negli occhi
hai deciso di chiuderli
ma non è ora per sempre.
È necessario cercare nel buio
parole decise
per ritrovarci
parole sofferte
per rinnovarci.
Ti guardo negli occhi
si specchiano nelle pupille
dentro alle lacrime
che questo mondo fa esplodere.
Decido e chiudo gli occhi
per ritrovarti in un nuovo silenzio
dopo le bombe e le sirene
per abbracciare il tuo passo che viene
incontro oltre la paura.
Apriamo gli occhi e li splanchiamo
come bambini decisi a non mollare
il filo dell’arcobaleno che sorvola
i fili spinati un giorno abbandonati.
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