Written by Giorgio Casali
Posted by Oubliette Magazine in LETTERATURA, Home
Chi sono io e chi sei tu: una domanda fondamentale per la verità di ogni relazione, un punto di partenza – e di approdo – per ogni dialogo e conoscenza d’amore; un amore che Colomba spinge oltre il suo terreno abituale, portando la dedica anche fuori regione, per autostrade, per laghi e paesi, fuori nazione e continente fino dentro a un monastero. Ecco giustificato ogni altrove dei “Dintorni”, tutto tranne che un’appendice del libro.
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set 11, 2015
“Sono la strada che porta a casa/ e le margherite lungo gli argini del canale/ e anche la distesa di rododendri,/ sono la farfalla con le ore contate/ che si gode l’ultimo e il primo sole della mia rapida vita,/ sono l’airone solitario perché sto male altrimenti sarei in gruppo/ e sono la garzetta stanca lungo la palizzata del fosso”
Si sentono chiari i rimandi a Whitman nella raccolta Il mio Delta e dintorni, non solo per il verso che riesce a spingersi oltre i limiti (gli argini) della pagina; non solo per gli elenchi delle cose e certi temi tanto cari alla letteratura vitalistica (e boschiva) americana.
C’è una dichiarazione di identità continua, tale per cui ogni verso del suo delta risulta essenziale, fondamentale nell’economia della raccolta.
Identità che non va a sovrapporsi totalmente – direi panteisticamente – agli esseri di fiume (di laguna) che popolano queste pagine dense di posti diventati rifugio di una penna altrimenti itinerante, altrimenti preda dei sentimenti del tempo, della necessità del Sangiovese.
Nonostante, quindi, il lungo canto del Delta in cui l’autore pare essere ogni cosa, siano piante o animali con ogni loro gesta – “il passaggio da terra a cielo del fenicottero […] l’acqua salmastra che disseta la salicornia e la tamerice […] l’airone solitario perché sto male” – tra canneti di palude e canali e “la strada che porta a casa” è affermata, senza essere tuttavia risolta, la gratitudine per la differenza, “la vicinanza terrena tra me e il resto di me”.
Chi sono io e chi sei tu: una domanda fondamentale per la verità di ogni relazione, un punto di partenza – e di approdo – per ogni dialogo e conoscenza d’amore; un amore che Colomba spinge oltre il suo terreno abituale, portando la dedica anche fuori regione, per autostrade, per laghi e paesi, fuori nazione e continente fino dentro a un monastero. Ecco giustificato ogni altrove dei “Dintorni”, tutto tranne che un’appendice del libro.
“[…] Sarà questa la purezza dell’inizio e della fine?
Sarà questa mi dico l’essenza della vita?”
Sarà questa mi dico l’essenza della vita?”
Colomba di Pasquale è nata a Lilla, in Francia, nel 1968. Di origini abruzzesi, insegna Diritto ed Economia in due istituti tecnici di Ravenna. Risiede a Recanati, luogo poetico per antonomasia. La sua prima pubblicazione, Viaggio tra le parole (Del Monte), risale al 2006, cui fece seguito l’anno successivo Una vita altrove (Nicola Calabria). Nel 2008 pubblica Il resto a voce (Fara). Di quegli anni l’incontro con Vivian Lamarque, che ha firmato la prefazione a Dulcamara (Genesi, 2010) e alla sua ultima raccolta, Il mio Delta e dintorni (Fara, 2014).
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