vi segnalo alcuni eventi
Presentazione della raccolta poetica Stelle a Merzò di Adele Desideri (Moretti&Vitali 2013, postfazione di Paolo Lagazzi, quarta di copertina di Tomaso Kemeny, disegno di copertina di Daniela Tomerini). A lato la recensione di Amedeo Anelli pubblicta ne «Il Cittadino» del 29 agosto 2013.
Biblioteca Sormani, Sala del Grechetto, Ingresso Via Francesco Sforza 7, Milano, Martedì 12 novembre 2013, ore 21.
Introduce Tomaso Kemeny
Interventi di Paolo Lagazzi, Francesco Napoli, Alberto Sinigaglia.
Per informazioni: Moretti & Vitali tel. 035.251300; Ufficio Stampa tel. 02.72094703.
Etica e bellezza, martedì 26 novembre 2013, ore 18, Università della Svizzera Italiana, Aula A 31 Palazzo Rosso, Via Giuseppe Buffi 13, Lugano
P.E.N. International Centro della Svizzera Italiana e retoromancia
Tavola rotonda a cura di Adele Desideri
Introduzione del coordinatore Gilberto Isella
In collaborazione con USI - Università della Svizzera italiana
Spesso la bellezza si manifesta svincolata da ogni domanda etica.
Bellezza ed eticità sembrano essere, nella nostra società, un binomio impossibile.
Si intende - con la presente tavola rotonda - approfondire le ragioni dell’equilibrio instabile - e sempre da ridefinire - tra la bellezza espressa dall’arte e una sua consonanza a criteri etici condivisibili, e valutarne le strutturali problematicità.
Si vuole, inoltre, prospettare alcuni compiti etici dell’artista, quali la sua pericolosità nel denunciare i mali del mondo; la sua capacità di riscoprire scale di valori, epifanie del sacro, e altro; il suo promuovere la necessità di un’etica di resistenza rispetto a quanto si presenta connotato da volgarità, oppure ispirato da forme di incolto consumismo.
la finalità del convegno è pure quella promuovere, per i giovani, percorsi di riflessione che inducano a considerare bellezza ed eticità quali universi affini e dialoganti.
Intervengono
Tomaso Kemeny
Quirino Principe
Giuseppe Curonici
Michele Amadò
Aldo Bonomi
(per ulteriori informazioni scrivere a adeledesideri@libero.it)
Recensione di Adele Desideri a Cinzia Demi, Incontri e Incantamenti (Raffaelli, 2012, pp. 79, € 12,00), pubblicata ne «Il Quotidiano della Calabria», 22 febbraio 2013.
Incontri
e Incantamenti, di Cinzia Demi, è una raccolta di poesie di
prestigio.
La scrittrice di Piombino trae ispirazione dalla
migliore tradizione poetica - non solo italiana - che rielabora con meditata
consapevolezza, con uno stile personale, segnato da sfumature luminose e
nostalgiche, armoniche eppure sofferte.
Gianfranco Lauretano - nella prefazione al libro -
evidenzia l’influenza del livornese Caproni, da cui Demi “eredita” la capacità
di descrivere - tramite semplici, inattesi dettagli - un universo di senso, un
attimo di rara bellezza, un incontro,
appunto, o un incantamento: “fosse la tua parola/ già scudo della mia/
nell’antro del portone/ a guadare Annina
stretta/ nello scialletto nero
uscire// fosse la lingua/ dolorosa della giovinezza/ nel rosso vernacolo/ di
festa e preghiera/ preciso segno d’ebbrezza// fosse lo scorrere/ di questi
versi armonia/ nel pianto dei tuoi/ abbondanza di raccolti/ a mietere poesia//”.
Come notano sia
Lauretano, sia - nella postfazione - Dante Maffia, si moltiplicano, inoltre, citazioni,
o rimandi a Valeri, Saba, Dickinson, Iacopone da Todi, Leopardi - “grigio è il cielo/ e senza vento/” - Metastasio: “è nel
prunalbo/ stemprato di mare/ e vendemmie/ che sta il mio cuore/ e che preme//
come piede/ che affonda la zappa/ come schiena ricurva/ e sudore che bagna/ le
mani callose//”. E, il titolo, Incontri
e Incantamenti, rievoca - sottolinea Maffia - “agnizioni e stupori che prendono le
mosse da un famoso sonetto di Dante”.
Quella di Demi
è, poi, una coraggiosa poesia sulla femminilità. Una femminilità realistica e
morbida, tragica e composta, saggia e serena, che teneramente dice, e con
puntiglio rivela i temi intimi, profondi, dell’esistenza: antiche, felici cene
di famiglia, vite travagliate di paese, amori perduti per sempre, figli che se
ne vanno.
E proprio nel
componimento dedicato al figlio, Demi raggiunge le note più ardite, il timbro
più efficace, l’incedere più melodico: “figlio tra la gente/ come pietre di sorgente/ acqua smarrita/ ma
donata ritrovata/ figlio della vita// (…)// figlio del domani/ che ancora stringo/ in un
abbraccio/ che non so lasciare/ non mi rimproverare/ figlio che devi andare//”.
Lauretano scrive
giustamente di una “tensione lirica”
e di una “forma (…) epica” presenti nei versi di Demi. Entrambe -
tensione lirica e forma epica - s’incrociano,
si sfiorano, si adulano quasi, creando una delicata trama “corale” che attira e
avvolge in uno stato d’animo di magica commozione, di doloroso stupore: “sulla
tavola ormai pronta/ ad esser sparecchiata/ anche i ricordi del nonno/ in tante
risa sfumavano/ si conciliavano al presente// e per l’ultimo bicchiere/ in alto
tra le mani/ era l’ultimo sguardo/ metteva tutti d’accordo/ nell’incontro e nel
ricordo//”.
Ma c’è anche,
nella tessitura del testo, una precisa istanza etica, che non dimentica
l’esilità esistenziale dell’uomo di fronte all’infinito, alla vita e alla
morte. Alla morte, che alla vita dona la sua misteriosa identità, la sua certa
dignità: “ma se una sola// piccolissima/
invisibile parte di me/ potesse restare/ vorrei che portasse/ il colore del
cielo// l’azzurro luminoso/ laddove tutto è grigio/ e senza tempo/ per
ridestare dal sonno/ gli eterni e la bellezza//”.
Adele Desideri
ne «Il Quotidiano della
Calabria», rubrica Weekend, 22
febbraio 2013, pag. 48
Recensione di Adele Desideri a Daniela Tomerini, Cassetti (Moretti&Vitali, 2013), pubblicata ne Il Quotidiano della Calabria, 5 aprile 2013, p. 48.
Daniela
Tomerini, Cassetti,
Moretti&Vitali, 2013, pp. 107, € 12,00
Daniela Tomerini vive e
lavora a Milano. Apprezzata amica dei poeti Attilio Bertolucci e Kikuo Takano,
è pittrice influenzata, soprattutto, dall’arte giapponese della calligrafia,
denominata shodo. Tra le sue numerose
esposizioni, ricordiamo quella alla Controbiennale di Venezia (2005), a cura di
Philippe Daverio e quella al Palazzo di Vetro dell’ONU di New York (2009).
Nel 2006 ha pubblicato
la raccolta di racconti Segreti per una vita
di qualità; ora, per i tipi di Moretti&Vitali, propone al lettore il
volume di poesie Cassetti, con la
postfazione di Stefano Lecchini e una nota critica di Giancarlo Pontiggia.
Sono, davvero, cassetti di qualità. Cassetti che custodiscono - in linea con
la visionaria, eppure composta, energia di Tomerini - lampi di quieto incanto, deliziosi
diari di viaggio; sofferte, ma pacate, riflessioni sulla vita, quadri d’umanità
densi di stupore e aggraziato smarrimento: “C’è un piccolo mago che vive in
collina/ gioca con le parole come fosse un bambino/ le gira e le volta, le dà
in pasto alle capre/ (…)/ Come un elfo sornione attraversa i pensieri/ (…)/ le
parole le frigge le bolle le cuoce nel forno/ (…)/ le taglia le cuce ci fa dei
vestiti/ (…)/ i disegni che fa sono gocce di pioggia/ camminaci in mezzo non
portare l’ombrello/”.
Si scoprono, nei Cassetti di Tomerini, curiosi e
stravaganti individui, evocative geografie di un’Italia e di una Grecia che -
nonostante le recenti vicissitudini socio-economiche - ancora testimoniano il
fascino e l’imponenza di arcaiche mitologie, di immensità artistiche e
culturali; e librerie, università, negozi, stazioni della verticalissima New York.
La fantasia dell’autrice
- senza perdere mai di vista quanto accade sulla superficie della terra - vola
ad alta quota. Agli uomini, infatti, pone impliciti quesiti, indica possibili
percorsi, accenna malinconici sorrisi, mentre si rivolge, perplessa, agli
angeli: “Il cielo è pieno di nuvole/ ali perse da angeli/ in fuga.// Angeli
pigri/ che volano a stento/ si stancano presto/ e scappano in alto//”. È leggera, magata e illuminata nel temperare tristezze e gioie, lacerazioni e
speranze dell’umana condizione: “La tua vita è un
temporale/ esplode d’improvviso a un tratto si quieta/ ti scoppia davanti ti
toglie il respiro/ ti mette a disagio senza darti un motivo/ ti senti impotente
contro quella furia bestiale/ non capisci il perché di tanto baccano/ eppure ti
piace il rombo del tuono/ sorridi stupito al bagliore dei lampi/”.
L’incedere dei versi è morbido
e armonioso, conduce - con solerte e gentile cipiglio - a una sorta di
pacificazione di animi e impulsi. Tuttavia emerge, anche, una sommessa,
ostinata protesta, che ricorda, in qualche modo, la polisemica vis de La mite di Dostoevskij. Come se la difficoltà dell’esistenza vantasse un limite, attendesse un’inconsapevole
risoluzione; insomma, una rivalsa, sia pure unicamente letteraria - e perciò,
appunto, gravida di distaccata e caustica liricità: “una
medaglia più grande, di filo spinato/ avresti voluto per i tuoi compleanni/ per
tenere lontani quei giorni grigi/ graffiare a sangue chi ti sta intorno/
preparare trincee contro nemici nascosti/ (…)// qualcuno ha già scelto per te/
una medaglia di marmo bianco/ come il pavimento a cui davi la cera/ e il
davanzale che hai scavalcato/ prigione senza sbarre da cui sei fuggita/ nel
sole opaco di un pomeriggio di noia.//”.
Non è nella
logica ferrea della scienza - “ma io non
credo a quelle formule/ credo solo ai miracoli.//” - né nel morituro bagliore della ricca società occidentale,
che Tomerini trova la via della sapienza. Ma nell’amore paziente e perseverante,
e nella serena ricerca d’un segno, di una presenza accogliente, infine certa:
“Ho bisogno di un angelo/ che mi guardi/ e mi segua/ che sbatta le ali/ e si
faccia sentire/”.
Adele Desideri
Consigli di lettura
Alfredo Lucifero, La rivoltella nel cassetto, Robin Edizioni, 2012
Un giallo in cui il complesso mondo interiore dei personaggi si intreccia con il corale sentimento di un paese diffidente e pettegolo. E l’architettura raffinata degli interni dialoga con le passioni, i segreti e le viltà dei singoli, mentre le vicende si snodano al ritmo d’un adagio andante. Il maresciallo Torrisi accoglie le simpatie del lettore: cerca - e trova - la verità, con furbo garbo, con amabile professionalità.
La famiglia Ferluci gode da generazioni della stima e del rispetto di tutto il paese. L’avvocato e la sua consorte, Carla, vivono nell’agiatezza, e in apparente armonia, in una villa di campagna dall’aspetto evidentemente aristocratico. La serenità della famiglia verrà spezzata da un concatenarsi di eventi che getteranno un’ombra nella vita della villa, da sempre chiusa in una ovattata felicità domestica, e scandita da quotidiane formalità. Dalla vita borghese e tranquilla dei personaggi, tratteggiati quasi per una pièce teatrale, emergono lati oscuri e ambigui, sentimenti contrastanti, gelosie e tradimenti, che porteranno a una misteriosa morte. Il maresciallo Torrisi, grazie alle sue indagini, risolverà il caso e, ad uno ad uno, porterà i personaggi a togliersi la maschera (dalla quarta di copertina).
www.archiviomauriziospatola.com «Questo Archivio online intende offrire a studenti, ricercatori e a chiunque sia interessato la possibilità di visionare i materiali sulla poesia sperimentale e l'arte d'avanguardia da me raccolti fra la metà degli Anni Sessanta e la fine degli Anni Novanta: pubblicazioni di ogni genere a diffusione limitata e oggi sovente introvabili, costituenti una documentazione che mi auguro interessante e utile sia a scopo informativo che di approfondimento culturale. Nell’archivio, di facile consultazione, trovano spazio anche capitoli dedicati a episodi recenti, in corso o prossimi, ruotanti sempre intorno al discorso della ricerca artistica e letteraria nella sua accezione più ampia, senza pregiudizi. Vengono inoltre ricordate, con testi e immagini, le figure di protagonisti scomparsi di questo sperimentalismo raramente rimasto fine a se stesso, ma apportatore invece di una salutare ventata innovatrice. La medesima attenzione è riservata a interpreti attuali giovani e meno giovani di questo tipo di ricerca. Alle quattro sezioni esistenti, qui segnalate, se ne aggiungeranno via via altre, compatibilmente con le residue energie del sottoscritto. Un ringraziamento particolare all'amico bolognese Gianpaolo Guerini che dal gennaio 2009 ha ospitato questo archivio all'interno del suo sito, fornendomi assistenza tecnica nonché preziosi suggerimenti, suggellando una stima reciproca sfociata in amicizia. Un grazie anche al genovese Giovanni Badinella per il suo contributo alla realizzazione di questo sito e alla sua gestione, così come esprimo la mia gratitudine ai giovani collaboratori e collaboratrici che mi sostengono in questa iniziativa, in particolare Valentina Orani e Monica Olivieri. Maurizio Spatola»
Lieta con voi, Adele Desideri
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